Dal lastrico alla rinascita. La Melegatti registra un boom di vendite e torna più forte di prima, alla fine di un anno particolarmente critico. La storica azienda veronese, famosa per la produzione di pandoro e panettoni è stata sul punto di chiudere i battenti, almeno fino alla scorsa primavera. A sostegno dei dipendenti a rischio licenziamento si sono mobilitate le parti sociali, la politica e perfino il presidente della regione Veneto Luca Zaia. La Melegatti è stata quindi salvata in extremis, grazie a un’asta che l’ha vista passare nelle mani della famiglia Spezzapria (anch’essa di Verona), per 13,5 milioni di euro.
Ora l’azienda, che ha riassunto 35 persone, è “campione d’incassi” di queste feste natalizie. A comunicare i sorprendenti dati è stato Gianluca Cazzullo, responsabile dell’area commerciale: “Abbiamo sfornato 500mila pezzi, è stata una corsa contro il tempo, ma volevamo comunque essere presenti per questo Natale”.
Esulta anche il governatore veneto Zaia : “E’ stata una vicenda sofferta, arrivata a un passo dall’epilogo peggiore e risolta grazie alla determinazione ferrea dei suoi lavoratori e alla lungimiranza di un’impresa che ha creduto nella possibilità di un miracolo. Il resto l’ha fatto la gente che si è data da fare, avendo capito con grande sensibilità il dramma vissuto dall’azienda”.