Vertice dopo aggressione al Vittorio |Ecco cosa ha deciso il Prefetto - Live Sicilia

Vertice dopo aggressione al Vittorio |Ecco cosa ha deciso il Prefetto

Intanto si aggrava la posizione dell'arrestato. Acquisito nel processo il video. GUARDA IL FILMATO

CATANIA – Sarà intensificato il servizio di controllo al presidio ospedaliero Vittorio Emanuele di via Plebiscito. La decisione del Prefetto Maria Guia Federico arriva al termine di una riunione tecnica di coordinamento delle Forze di Polizia che si è svolta in queste ore a seguito della vile aggressione al medico la sera di Capodanno. “Esaminati i vari aspetti del problema – si legge nella nota diramata alle redazioni giornalistiche – il Prefetto ha disposto nel piano coordinato di controllo del territorio l’intensificazione delle misure di vigilanza del Presidio”. Dalla Uil, il segretario Fortunato Parisi chiede la garanzia di una “presenza costante di agenti nei Posti di Polizia”.

Intanto proseguono gli accertamenti della Polizia, sezione Volanti, per identificare il branco di aggressori ancora senza nome. Fondamentali a questo scopo le immagini di video sorveglianza fornite dalla Dirigenza dell’Azienda ospedaliera universitaria Policlinico Vittorio Emanuele che immortalano le varie fasi di violenza che si sono consumate tra le corsie del Pronto Soccorso di via Plebiscito. L’azienda ospedaliera, assistita dall’avvocato Antonio Fiumefreddo, si è costituita parte civile nel processo contro Mauro Cappadonna, arrestato la sera del primo gennaio dalle Volanti. La giudice, Eliana Trapasso, ha convalidato gli arresti domiciliari per il 47enne ed ha respinto la richiesta di scarcerazione della difesa. Si aggrava la posizione dell’aggressore che dovrà rispondere non solo di lesioni personali, ma anche di interruzione di pubblico servizio con l’aggravante della minaccia a un pubblico ufficiale. Acquisito come elemento di prova anche il filmato del sistema di videosorveglianza del Triage. Il processo è stato rinviato al 31 gennaio visto che l’avvocato dell’imputato ha chiesto dei termini a difesa visto l’aggravamento della contestazione.

“C’è stata una grande attenzione da parte della Procura della Repubblica ha quanto accaduto – commenta l’avvocato Fiumefreddo – ed è sicuramente un fatto positivo l’intensificazione dei controlli stabilita dal Prefetto”. Il legale dell’azienda ospedaliera però va oltre il singolo episodio e chiede ai cittadini uno scatto civico. “Questa città è in mano a gruppi organizzati di delinquenti” – dice. Fiumefreddo stimola ad aprire ben ben gli occhi sulla realtà “che è molto diversa da quella narrata”.

Per l’aggressione di Capodanno al Triage di via Plebiscito oltre Cappadonna sono  indagate (a piede libero) altri 4 soggetti e anche un operatore del 118 che seppur fuori servizio avrebbe utilizzato il proprio codice di sicurezza per permettere all’aggressore di entrare al Pronto Soccorso. Sul coinvolgimento del dipendente del Seus, questa mattina, sono intervenuti con una nota i consiglieri comunali Giuseppe Catalano ed Ersilia Severino dove esprimono rammarico per quanto successo ma invitano a non condannare “un intero sistema che è totalmente estraneo a questo genere di episodi. Non si può cominciare un gioco al massacro dovuto ad un episodio isolato e contestualizzato”.

“Nessuno ha generalizzato – risponde l’avvocato Antonio Fiumefreddo – forse chi parla di generalizzazioni si sente toccato. Non possiamo certamente fare di tutta l’erba un fascio, ma non si possono dimenticare le inchieste e i processi dove è stato dimostrato che nei settori che ruotano attorno al sistema ospedaliero, caro estinto e ambulanze ad esempio, si nascondono gli affari della criminalità. Questo è un dato di fatto”.

E intanto AddioPizzo, apprezzando ogni tipo di iniziativa (“che però è solo un tampone”), riporta l’attenzione sulla certezza della pena “chiedendo un confronto pubblico così da dare ai cittadini una informazione corretta sulla reale situazione del nostro sistema penale”.

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