PALERMO – La vetrina sfondata, ridotta in frantumi. E una grossa quantità di merce rubata. La telefonata che ha svegliato all’alba Giuseppe Giglio, titolare del negozio d’abbigliamento “Giglio Piccolo” di via Florestano Pepe, a pochi passi dalla centralissima Piazza Croci, era quella dei carabinieri. Una banda di malviventi aveva passato al setaccio il locale per poi darsi alla fuga nel giro di pochi minuti:
“Quando i carabinieri sono arrivati erano già scappati – racconta Giglio -. Hanno agito di fretta, al punto da perdere per strada giubbotti e maglioni di marca”. Ancora una volta, così, i noti negozi palermitani di grandi firme finiscono nel mirino dei malviventi. In passato furono sfondate le vetrine del punto vendita di via Libertà e risale soltanto allo scorso anno la “rapina-lampo” messa a segno da due giovani nella boutique accessori in via La Farina. Quel giorno le telecamere del circuito di telesorveglianza ripresero tutto e il bottino fu di seicento euro. I due rapinatori furono condannati e rimessi in libertà: risarcirono per intero quanto sottratto.
“Dopo questi episodi – prosegue Giglio – di certo non è semplice andare avanti. Lo sconforto rischia di prendere il sopravvento e viene voglia di lasciare questa città. Oltre alla crisi dobbiamo avere a che fare con casi di questo tipo che ci danneggiano pesantemente”.
E, in vista del periodo natalizio, la situaizone si ga più pesante: “Chi ha un’attività commerciale – aggiunge – sa quanto sia importante il mese di dicembre per recuperare quanto perso nel resto dell’anno. Oggi il mio negozio è stato devastato e dovrò fare fronte anche alle spese per ripristinare la vetrina, non semplice da trovare a Palermo. L’ultima volta ci sono voluti cinque giorni per trovare un vetro dello stesso genere e abbiamo dovuto pagare la Ksm per un’ulteriore vigilanza. Alla stanchezza fisica di ogni giorno si aggiunge così quella mentale, è scoraggiante. Purtroppo – conclude Giglio – lo stato di disagio di questa città è ormai palese e si manifesta con azioni di questo tipo, diventa anche difficile attribuire colpe o responsabilità”. Nel negozio, stamattina, sono stati trovati alcuni attrezzi utilizzati dai malviventi, tra cui una chiave inglese probabilmente utilizzata per sfondare la vetrina. Le indagini dei carabinieri sono in corso.