PALERMO-“Ho sempre amato la musica classica. Mamma è pianista. Io ho scelto la danza. Con la malattia e i medicinali mi sento pesante. Non volo più. Vado pazza per Eleonora Abbagnato, che è la bellezza, la leggerezza, tutto quello che io adesso non sono. Vorrei conoscerla. Ho chiesto alla dottoressa Paola di aiutarmi. Lei ha contattato l’associazione. Mi hanno detto che si può fare. Il cuore mi batte forte”.
La voce narrante appartiene a Giada, bellissima ragazzina di Sciacca, in lotta contro un male, in attesa di un dono: incontrare Eleonora, l’etoile palermitana, la stella della danza. La dottoressa Paola è il volto di un impegno professionale, umano e collettivo che illumina e segnala i desideri di piccoli pazienti. L’associazione ha un nome che racchiude il suo programma: “Il desiderio dei bambini”. Esaudisce le richieste. Rende felici i bimbi e i ragazzi malati.
“Il desiderio dei bambini” nasce nel 2006. La psicologa Marilena Menti, arrivata a Roma dalla Grecia, mette su una trama benefica. Ci sono creature tra infanzia e adolescenza che combattono, in trincea contro malattie terribili. Cosa si può fare, oltre le terapie del corpo? Si possono ascoltare, quando chiedono qualcosa, qualunque cosa – specialmente la visita di un personaggio famoso – per accontentarle. La lettera di presentazione è chiara: “La nostra organizzazione è in grado di soddisfare qualsiasi sogno dei bambini: assistere ad una partita di calcio in tribuna o altro sport. Assistere agli allenamenti delle squadre del cuore. Incontrare un atleta. Incontrare un cantante. Incontrare un attore-attrice. Visitare il Vaticano e incontrare il Papa. Visitare la Camera dei Deputati. Visitare il Senato. Visitare il Palazzo Chigi. Visitare il Quirinale. Incontrare un ministro. Incontrare il Presidente della Camera o il Presidente del Senato. Incontrare il Presidente della Repubblica o il Presidente del Consiglio”.
L’esercito di Marilena è impegnato, soprattutto in Sicilia e a Palermo, grazie al prezioso tramite della dottoressa Guadagna. Tra i piccoli che hanno espresso un desiderio, c’è chi ha passato un pomeriggio con Paolo Bonolis. Chi ha avuto spazio e tempo per un vis a vis con Carlo Conti. Chi si è immerso in una giornata speciale con i calciatori della sua squadra del cuore, è il caso di un giovanissimo tifoso rosanero. Chi ha abbracciato la cantante Alessandra Amoroso. Chi – raccontano – ha perfino telefonato a Obama e ha parlato per qualche minuto con l’uomo più importante del mondo. Parecchi di questi doni hanno portato la gioia nel cuore di giovanissimi siciliani. L’associazione, con i suoi sterminati contatti, organizza i viaggi, crea i collegamenti, garantisce le spese per un bimbo, uno psicologo e un accompagnatore.
Spesso sono i vip a rimanere incantati, a trasformarsi, rivelando, sotto l’immagine costruita a beneficio della mediaticità, delicati sentimenti privati, dolcezze invisibili agli occhi dei giornali o della tv. Qualcuno piange, come è accaduto a Carlo Conti. Qualcuno si intrattiene oltre l’orario stabilito. E’ successo a Francesco Totti che ha quasi saltato un allenamento per non lasciare solo il suo ospite. Sono generose le celebrità che si prestano – spiegano i protagonisti di un normale miracolo -. Tra i più generosi c’è Silvio Berlusconi, che accetta di buon grado gli appuntamenti, modificando, se è il caso, il suo carnet di impegni. “Io sono mamma – dice la dottoressa Menti, il demiurgo dei “desideri” -. Ho tre figli che occupano la mia vita interamente. Ma non dimentico gli altri figli delle altre mamme, gli altri bambini. Ho scoperto la disponibilità di molte persone che definiamo famose e che si spendono e contribuiscono, senza chiedere nulla in cambio, senza nemmeno volere apparire”.
Uno dei punti di riferimento della meccanica della sensibilità è Paola Guadagna, psicologa palermitana. Chiacchierata con caffè nella stanza di un ospedale. “Sono tante le situazioni da ricordare che ci riguardano da vicino: i bambini accompagnati a vedere il derby di Roma, la telefonata di Gigi D’Alessio a una ragazza appena risvegliata dal coma. Di solito, in esperienze del genere, si mette l’accento sul dolore. Mi piacerebbe che si parlasse della speranza. Il dolore è una parte importantissima, ma la speranza lo è di più. Ho la fortuna di condividere ogni momento con gente meravigliosa, colleghi medici, volontari, che sostengono un duro percorso di formazione per apprendere il gioco di squadra, come essere utili. Credo di avere imparato la lezione necessaria. I bambini sono sempre bambini. Ti stupiscono. Un minuto prima stanno malissimo, un minuto dopo giocano e sorridono”.
La dottoressa Paola è anche una delle colonne portanti della onlus “Aslti-liberi di crescere”, (Associazione siciliana lotta leucemie e tumori dell’infanzia). “Abbiamo lavorato benissimo – dice – con Marilena Menti. Esiste una rete di cui non si parla quasi mai, che opera e agisce dietro i riflettori. C’è la massima sintonia per perseguire il traguardo che ci siamo dati, l’accompagnamento nel modo più giusto, la restituzione del bambino alla comunità dei sani. Non c’è contraddizione nel percorso che affrontiamo”.
Da Paola a Giada (il suo vero nome, celato per la privacy, non è troppo distante), ragazzina innamorata di scarpette e tutù, con la sua gioia di vivere che è una candelina accesa, col suo desiderio da esaudire in un soffio. Al telefono la voce è attraversata dall’elettricità dell’emozione: “Ho abbandonato la danza, per la malattia e le cure. Non ho più potuto sfoggiare lo chignon, l’acconciatura delle ballerine, per i capelli rasati. Non so cosa dirò a Eleonora, quando saremo insieme. Lei è così leggera, così bella. Io vorrei danzare ancora. Chissà se ci riuscirò”. In effetti, lo sta già facendo, anche se magari non lo sa. Giada non ha mai smesso di ballare sulle punte dell’anima.