PALERMO – Niente illuminazione pubblica, niente raccolta dei rifiuti, niente segnaletica e addirittura nemmeno l’asfalto. Solo una colata di cemento su un canale di maltempo che i tecnici definiscono pericoloso e tante case attorno, oltre a una scuola. Ecco via Alfondo Amorelli, nel quartiere Cruillas di Palermo: una strada che non è nemmeno una strada.
Il canale Mortillaro, infatti, vi scorre sotto e tutto attorno sono sorte numerose palazzine, alcune con tanto di agibilità e questo nonostante nel 2006 il Comune avesse addirittura disposto la chiusura della strada perché pericolosa. Chiusura, peraltro, mai applicata anche perché si impedirebbe l’accesso a una scuola la cui palestra è inagibile perché le fondamenta hanno risentito della vicinanza al canale.
“E la cosa più incredibile – dice uno dei residenti – è che il Comune, che non ha mai realizzato le opere di urbanizzazione, ci chiede perfino la Tares che servirà a pagare marciapiedi, illuminazione pubblica e servizi che non abbiamo. Qui non ci sono nemmeno i cassonetti”. La copertura del canale, nel frattempo, si è deteriorata fino a diventare pericolosa per l’incolumità pubblica, come sancito dai tecnici incaricati dal Comune nel 2006 e come denunciato dai residenti, dal presidente della Sesta circoscrizione Michele Maraventano e dal consigliere Massimo Giaconia di Uniti per il decentramento. Maraventano ha anche scritto all’amministrazione segnalando il pericolo idrogeologico dovuto all’interramento di un canale prima aperto che nasce a Boccadifalco e raccoglie le acque di San Martino delle Scale e passa attraverso Cruillas e Passo di Rigano prima di giungere al mare.
“Ma chiudere la strada sarebbe un dramma per la scuola e per 1500 abitazioni – dice Giaconia – abbiamo convocato tre conferenze di servizi invitando gli assessori Bazzi, Giuffrè e Barbera ma sono andate a vuote per la loro assenza”. “Il Comune non è mai intervenuto – spiega Maraventano – non ha mai vigilato e ha dato solo autorizzazioni, noi a questo punto non vogliamo responsabilità”.
Dal canto suo l’assessore Bazzi assicura che la messa in sicurezza del canale “è tra le opere pubbliche da fare, non è immediata ma sarà fatta in sei mesi”. Per Alberto Mangano, presidente della commissione Urbanistica, “le urbanizzazioni primarie andavano realizzate prima di quelle secondarie, l’intervento va comunque realizzato. Proporremo la progettazione agli uffici e l’inserimento nel programma triennale il più presto possibile ”.