CATANIA – Caos e illegalità, a pochi metri dal cuore pulsante della città. E lungo un percorso che, in qualsiasi altro luogo, sarebbe valorizzato, curato, promosso ed esaltato, anziché essere lasciato alla mercé dei comportamenti, più che all’ordine del giorno, di cittadini allergici alle regole che credono la città un bene proprio o, in alternativa, di nessuno. Così, la centralissima via Garibaldi, che dal Duomo conduce alla monumentale porta dedicata all’”Eroe dei due Mondi”, si presenta come una confusionaria arteria viaria, costellata di automobili posteggiate sopra i marciapiedi, di bancarelle non autorizzate agli angoli delle piazze, alcune sconfinano dalla limitrofa pescheria, di banchine utilizzate da alcuni commercianti per esporre la propria merce.
Una situazione critica, che rende la vita impossibile non soltanto ai residenti.L’assenza di regole e la quantità di violazioni provocano conseguenze anche al resto della città, come evidenzia il fatto che, anche l’autobus urbano – ma la cosa potrebbe capitare anche a un mezzo di soccorso – viene spesso intrappolato da auto in doppia fila e in sosta vietata, rallentando la propria corsa. L’autista è costretto a suonare il clacson per farsi liberare la strada. In pochi minuti la scena si ripete più volte, quasi da copione, ogni volta che il bus deve passare per via San
Martino (dove, tra parentesi, l’asfalto si sta sgretolando sotto il peso degli autobus) che, per la cronaca, è riservata esclusivamente ai mezzi pubblici.
Ma il concetto, nonostante la strada sia così da quasi 5 anni, non sembra entrare nella testa del catanese medio che, complici controlli scarsi, fa della città quello che vuole. “Stiamo cercando di garantire la presenza dei Vigili urbani in ogni angolo della città – spiega, interpellato da LiveSiciliaCatania il vicesindaco, Marco Consoli. È ovvio – continua – che le esigenze della città sono sempre maggiori e non legate solo alla viabilità, ma riguardano anche l’abusivismo commerciale, edilizio, senza dimenticare le emergenze. Noi – sottolinea Consoli – cerchiamo di essere sempre presenti, impiegando anche molti uomini in occasione degli sbarchi. Poi – aggiunge – ci sono dei casi in cui i servizi che vengono di volta in volta organizzati, vengono distratti da altre esigenze, come gli incidenti stradali, che sono numerosi”.
Consoli torna sull’esiguo numero di vigili, attorno a cui ruoterebbe il problema. “fermo restando, però – prosegue – che questo, pur rappresentando un problema reale, non può impedirci di occuparci di tutta la città. In tanti chiedono che le regole vengano rispettate da tutti, e l’amministrazione sta facendo grandi sforzi per rilanciare la città. Ma serve la collaborazione di tutti. Certo – continua il vicesindaco – alcune zone sono più congestionate di altre, come il viale Mario Rapisardi, su cui stiamo concentrando molte risorse, e non possiamo arrivare a coprire tutto, ma raccolgo l’invito di LiveSicilia e punterò maggiore attenzione su questa parte della città, che risulta particolarmente problematica”. Non solo a livello viario. L’arteria è parte del percorso storico – monumentale di Catania.
La scena fotografata alle spalle del Comune, si ripete identica – giusto qualche variazione sul tema: allontanandosi da piazza Duomo, ad esempio, è possibile trovare le auto posteggiate con tutte e quattro le ruote sul marciapiede, di strisce pedonali non si vede l’ombra così come di vigili urbani – fino a piazza Palestro, U Futtinu, dove, al piazzale libero e piuttosto ben curato, fa da contraltare una cornice in cui accade di tutto. Da un lato venditori abusivi, dall’altro auto posteggiate comodamente nella zona pedonale.
Per non parlare della manutenzione, scarsa a giudicare dall’altezza dell’erba, e dell’aria di desolazione che, la mancanza di cura da una parte e di valorizzazione dall’altra, sembrano aver conferito a uno dei luoghi più belli della città.
Come denuncia Giovanni Amato, consigliere della prima municipalità Centro.
“Tante sono le segnalazioni che ci giungono in Prima Circoscrizione, in quanto la storica piazza appare ai cittadini abbandonata a se stessa a causa della carente manutenzione del verde pubblico, della fontana coi suoi getti d’acqua inattivi, e anche dei giochi, quasi del tutto inutilizzabili – afferma Amato che, insieme alla terza commissione, ha effettuato un sopralluogo e avanzato una richiesta all’amministrazione comunale, di occuparsi del bene.
“Occorre valorizzare Porta Garibaldi – l’arco trionfale costruito nel 1768 su progetto di Stefano Ittar e Francesco Battaglia, in commemorazione delle nozze di Ferdinando I – e il suo orologio, che rappresentano parte del patrimonio storico culturale della città di Catania. Nel contempo – prosegue – chiediamo che venga definitivamente completata la Piazza: dopo quasi un decennio, infatti, alcune parti risultano prive di aiuole ed anche la pavimentazione in basolato lavico non è stata ancora completata”.