Nuovo auditorium Ersu, Panvini: |"Vorremmo aprire al quartiere" - Live Sicilia

Nuovo auditorium Ersu, Panvini: |”Vorremmo aprire al quartiere”

Si tratta di una struttura di 240 posti - immobili, nel senso che le sedie saranno ancorate a terra - un palco, bagni e spogliatoi, e un'area esterna molto estesa. La consegna è prevista a dicembre. GUARDA LE FOTO

il sopralluogo
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CATANIA – Dovrebbe essere consegnato entro il 2015. Ma il condizionale rimane d’obbligo anche se i lavori stanno procedendo. In ogni caso, che sia dicembre 2015 o i primi mesi del 2016, l’ex centro popolare Experia, sgomberato nel 2009 – a suon di polemiche e proteste (per le quali ha preso il via un processo nell’ottobre 2013) – dagli occupanti che lo gestivano da decenni, tornerà a nuova vita come auditorium dell’Ersu.

Una grande struttura, realizzata al costo di due milioni e mezzo di euro all’interno del centro popolare nato in epoca fascista, di 240 posti – immobili, nel senso che le sedie saranno ancorate a terra – un palco, bagni e spogliatoi, e un’area esterna molto estesa dove, fino a qualche anno fa, si realizzava il cinema all’aperto.

“La consegna dei lavori è prevista per il mese di dicembre” – ha affermato il direttore dei lavori, l’architetto Nicola Neri. Il problema, se di problema si può parlare, sarà la gestione della struttura, affidata all’Ersu – l’ente regionale per il diritto allo studio. Occorre infatti attivare un collegamento con l’Università di Catania che, all’epoca della decisione di destinare l’ex teatro all’Ersu non era stata consultata prima della progettazione in relazione alla destinazione d’uso.

Questo, almeno, secondo il delegato del Rettore Pignataro, Luciano Granozzi che, a pochi mesi dalla conclusione dei lavori, si chiede cosa ne sarà fatto di una simile struttura e secondo cui occorre pensare alla gestione comune con l’Ateneo.

Un’idea condivisa dal responsabile dei centri culturali e delle sale studio dell’Ersu,  Giampiero Panvini. “Vorrei che la condivisione con l’Università fosse immediata – ha sottolineato – e che questi spazi vengano utilizzati per la comunicazione dei due enti e per le attività degli studenti, che sono gli utenti delle due Istituzioni. Nelle nostre intenzioni – ha aggiunto – c’é anche quella, una volta completata la struttura all’interno come all’esterno, di poter aprire alcuni spazi al quartiere e alle associazioni che tanto hanno lavorato in questa zona”.

Chi prima dava vita all’immobile di via Plebiscito 782, gestendo un centro popolare aperto al quartiere oggi si è costituito in associazione, e lavora proprio là, di fronte il plesso della Manzoni, continuando le attività che, per anni, hanno portato avanti nel centro popolare.

 

 

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