CATANIA – “Non è la prima volta che fanno un’operazione del genere, e non sarà nemmeno l’ultima. Anche se era da tempo che ci auguravamo un blitz di queste dimensioni”. Carmelo Coppolino, ex peresidente della prima municipalità centro sotrico e oggi consigliere comunale, commenta l’operazione Colomba che, ieri, ha portato all’arresto di 48 persone che avevano allestito un vero megastore dello spaccio della marjiuana. Coppolino, che ha presieduto il consiglio di quartiere per cinque anni durante la scorsa consiliatura, si dice soddisfatto, ma non sopreso. “Che in questo quartiere si spacci non è un segreto per nessuno – aggiunge – e non solo nella zona del blitz”.
Coppolino racconta come, nel 2008, appena insediato, invitò l’allora questore Michele Capomacchia al Consiglio di quartiere proprio per chiedere di affrontare la questione droga e spaccio, tra le piaghe più evidenti del quartiere. “Ma penso che la questione non sia solo la repressione, quanto piuttosto dare segnali di vicinanza al quartiere che, sebbene sia s pochi metri dal Palazzo Comunale, è lontano dagli interventi delle istituzioni. A San Cristoforo non ci sono regole – prosegue – nè si vogliono imporre, come dimostra il fatto che qui il casco non lo porta nessuno, che posteggiare in mezzo alla strada è una norma e che l’illegalità è diffusa un po’ dappertutto. L’amministrazione non ha nemmeno realizzato le strisce blu su via Plebiscito, a pochi passi dal Duomo” – evidenzia ancora.
Un problema che, però, non riguarderebbe solo San Cristoforo, ma l’intera Catania sud. “Bisogna reprimere – conclude il consigliere – ma anche costruire un percorso di riscatto – prosegue. Qui vivono tantissime famiglie per bene, ma il quartiere ha bisogno di essere valorizzato attraverso la riqualificazione degli spazi pubblici o la ristrutturazione immobiliare, creando condizioni di lavoro o, ancora meglio, attirando imprese, istituendo ad esempio anche qui una Zona franca urbana. Se no – conclude – il problema si sposta, ma non si risolve”.
E puntare sul lavoro e sulla riqualificazione degli spazi di aggregazione, degli edifici pubblici e di quelli culturali, come l’ex cinema Midulla o il Concordia, è anche la soluzione prospettata dall’attuale presidente della circoscrizione, Salvo Romano. Ma non solo. Secondo l’esponente politico, infatti, l’amministrazione dovrebbe intervenire per contrastare il fenomeno che rappresenterebbe la metà del problema: la dispersione scolastica.
“Qui la metà dei bambini non va a scuola – spiega – e le percentuali di dispersione superano il 50 per cento. La scuola invece – prosegue – toglie manovalanza alla criminalità più o meno organizzata, per questo ho intenzione di convocare un consiglio straordinario, invitando l’assessore alla Legalità, Saro D’Agata, ma anche quello alle Politiche scolastiche, Valentina Scialfa, per chiederle l’istituzione di un tavolo di confronto permamente che affronti la spinosa questione”.