ROMA – “Chiunque partecipi a una manifestazione pubblica sa di correre il rischio, legittimo, di essere fotografo o ripreso. Il dibattito sulla matrice del video mi pare un tentativo di distrazione“. Lo ha detto il viceministro della Giustizia e senatore di Forza Italia Francesco Paolo Sisto, intervenendo ad Agorà, su Rai Tre. L’argomento era, ovviamente il video pubblicato su X dal ministro dei Trasporti Matteo Salvini che ritrae la giudice Iolanda Apostolico a una manifestazione per lo sbarco dei migranti dalla Diciotti, il 25 agosto 2018.
L’origine del video
“La Costituzione protegge la riservatezza ma se si pongono in essere condotte pubbliche, allora anche le attestazioni di quelle condotte possono diventare pubbliche. E per chi ha la necessità di essere terzo, per principi costituzionali e norme deontologiche, questo può diventare elemento di valutazione e motivo di forte inopportunità”, ha proseguito Sisto.
Uno dei temi del dibattito pubblico di queste ore è l’origine del video divulgato da Salvini: la prospettiva e l’inquadratura dell’immagine lasciano pensare che si sia trattato di qualcuno che si trovava al di là delle linee delle forze dell’ordine. E che, quindi, potesse essere proprio un appartenente alla polizia.
Per questo, sui quotidiani nazionali è stata esaminata l’angolazione di quel video e sono stati messi a confronti i fotogrammi delle altre immagini girate quella sera dalla stampa presente in loco. Mentre da sinistra sono arrivati annunci di interrogazioni parlamentari ed esposti per chiarire se quel video fosse agli atti della questura di Catania e se, di conseguenza, sia stata una violazione inviarlo al ministro che lo ha pubblicato.
La smentita della questura
Sulla questione sono intervenuti ieri sera gli uffici di piazza Santa Nicolella. Con una stringata nota stampa, la questura etnea “comunica che il video pubblicato non risulta tra gli atti d’Ufficio relativi all’evento in questione. Inoltre, negli atti redatti dagli operatori a seguito del servizio relativo alla suddetta manifestazione, non risulta menzionata la presenza della dottoressa Iolanda Apostolico né del marito”,
“Compromessa la terzietà”
“Un giudice che partecipa a una manifestazione di vibrante protesta nei confronti delle politiche del governo sull’immigrazione – ha proseguito Sisto ad Agorà – corre il rischio serio di compromettere, nella connessa attività giurisdizionale, la propria immagine di imparzialità. E l‘articolo 36 del Codice di procedura penale invita all’astensione proprio il giudice che abbia dato adito ad un atteggiamento tale da compromettere la sua terzietà di giudizio, anche per gravi ragioni di opportunità. Questo mi pare un segnale normativo inequivoco, chiaro e forte”.