PALERMO – Il caso dei vigilantes per il controllo delle zone blu, a Palermo, continua a tenere banco. L’iniziativa dell’Amat, la società partecipata del Comune che si occupa del trasporto pubblico, che LiveSicilia ha raccontato domenica scorsa, ha infatti sollevato un vespaio di polemiche nella maggioranza.
L’azienda al momento ha fermato tutto ma il caso tiene banco, anche perché entro l’anno Palazzo delle Aquile dovrà approvare il nuovo contratto di servizio. Quello dei parcheggi a pagamento è un settore poco redditizio e Amat ha da tempo annunciato di volerlo cedere insieme al personale.
L’alternativa sarebbe l’impiego, in via sperimentale, di 30 guardie giurate che affiancherebbero i 32 ausiliari del traffico ad oggi operativi, mentre altri 28 sono usati all’interno degli uffici.
Bonanno: “Partecipate collaborino”
Ad accendere le polveri è il capogruppo della Dc Domenico Bonanno che ha presentato un’interrogazione e chiesto alla società copia di atti e delibere su affidamenti all’esterno, appalti, assunzioni, gestione dei parcheggi, promozioni, acquisti e contenziosi.
“Le partecipate sono il braccio operativo del Comune e chi ha il privilegio di amministrarle non deve mai dimenticare che occorre sinergia, comunione di intenti e collaborazione con il consiglio comunale che rappresenta i cittadini ed è l’organo di indirizzo, di programmazione e di controllo politico ed amministrativo”, dice Bonanno.
“Sento parlare da tempo del nuovo piano industriale ed entro qualche mese il consiglio sarà chiamato ad approvare anche il nuovo contratto di servizio di Amat, per poter fare le scelte migliori nell’interesse dell’azienda e della città occorre essere informati sulla gestione e sull’andamento della società – continua Bonanno -. Non ci vedo nulla di strano nel richiedere copia di atti approvati dal consiglio d’amministrazione di una partecipata e dei quali i consiglieri non vengono messi a conoscenza, rientra tra le mie prerogative”.
“Non è pensabile che si venga a sapere dagli organi di stampa di alcuni provvedimenti fortemente impattanti e che stridono con alcuni degli obiettivi strategici annunciati sin dall’insediamento e non è la prima volta che accade. Noi vogliamo essere d’aiuto all’azienda ma per farlo dobbiamo avere chiaro il quadro della situazione ed esigiamo rispetto per la carica che ricopriamo e per la funzione che svolgiamo”.