Catania – “Nel 2013 si applichi anche a Catania la Riforma Maroni per la vigilanza privata”. È l’appello che Paolo Spagnolo, responsabile del settore per la Fisascat Cisl provinciale, fa alla Prefettura etnea. “La riforma dei servizi di sicurezza complementare contenuta nel decreto – spiega Spagnolo – è entrato in vigore nel mese di settembre del 2012, ma ancora in Sicilia non è stata applicata, né tanto meno a Catania. Mi auguro che ciò avvenga al più presto nel nuovo anno per un territorio di confine come quello catanese”.
La Riforma prevede norme più restrittive per il rilascio e il rinnovo delle licenze per la vigilanza privata. “Il settore delle “guardie giurate” – continua – a Catania occupa un migliaio di dipendenti distribuiti in una ventina di istituti di vigilanza. Ma le condizioni in cui sono costretti a lavorare si fanno sempre più difficili”. Spagnolo denuncia che «ci sono lavoratori che svolgono servizi fino a 16 ore consecutive o, al massimo, con un intervallo di 2 ore. E, ovviamente, l’eccedenza non viene retribuita. Si fanno pattuglie notturne con una sola unità a bordo in un territorio ad alta densità criminale”.
“Per non parlare dei licenziamenti illegittimi o per esubero – aggiunge Spagnolo – per poi, a breve tempo, avanzare nuove istanze di assunzione; richieste di estensioni in altre province, senza pagare ai lavoratori i relativi rimborsi spese; istituti che non versano neanche i contributi previdenziali o assicurativi. E la lista potrebbe continuare. Coloro che indossano una divisa di guardia privata devono dare un’immagine di fiducia e sicurezza e non essere visti come gli eterni precari. Quando finirà tutto ciò?”
La Fisascat Cisl di Catania fa un accorato appello agli organi competenti affinché si vigili, si applichi la riforma e si ridia dignità a un settore già da tempo dimenticato.