Villa Maria Eleonora, 22 contagi| I rischi in cliniche e case di riposo - Live Sicilia

Villa Maria Eleonora, 22 contagi| I rischi in cliniche e case di riposo

PALERMO – Il focolaio di Villa Maria Eleonora cresce, ma in maniera contenuta. Bisogna ancora aspettare per avere i dati definitivi. Al momento ci sono ventidue persone contagiate fra pazienti e operatori sanitari. I tamponi eseguiti sono stati più di 140, ne mancano ancora una quarantina. Negativi anche i test finora eseguiti sul personale dell’ospedale Cervello dove lavora come tecnico radiologo il marito dell’infermiera della struttura privata, risultata positiva.

Villa Maria Eleonora è solo l’ultimo caso di struttura sanitaria o residenza per anziani dove il virus ha attecchito più che altrove. È un caso? La Regione e le aziende sanitarie provinciali si sono attivate per avere una risposta che non sarà immediata.

Nel frattempo l’assessore alla Salute Ruggero Razza ha subito avviato il protocollo di contenimento: tamponi a tappeto, trasferimento dei pazienti positivi nei reparti Covid degli ospedali di Palermo e Partinico, isolamento e quarantena per gli operatori (molti resteranno chiusi nelle loro abitazioni, altri andranno all’Hotel San Paolo Palace, riconvertito in struttura sanitaria alberghiera), mappatura dei contatti avuti dalle persone risultate positive e obbligo di quarantena anche per loro.

I casi si ripetono: Villa Maria Eleonora, la casa di cura Villa delle Palme a Villafrati, l’ospedale di Sciacca, la Residenza Aluntina e Villa Paci a San Marco d’Alunzio, nel Messinese, l’Oasi di Troina, nell’Ennese. Il virus arriva dall’esterno. Qualcuno lo ha portato dentro le strutture. Parenti dei ricoverati, a volte persino gli stessi medici.

Ed è per questo che bisogna accertare, oltre ad eventuali imprudenze o responsabilità dei singoli, se siano state o meno rispettate le procedure. Dal 13 marzo la Regione ha sospeso tutte le attività chirurgiche e ambulatoriali, tranne quelle urgenti, negli ospedali pubblici e nelle cliniche private. Così come ha imposto regole ferree per il distanziamento dei pazienti e paletti rigidi per le visite dei parenti.

Fra tutti i casi quello che preoccupa di più e l’Oasi di Troina che accoglie disabili. In totale, compresi gli operatori, i casi positivi sono 162. Nel decreto con cui Razza tre settimane fa ha inviato il commissario ad acta Giuseppe Murolo a gestire l’emergenza c’era già forse la spiegazione dei numeri. Veniva infatti segnalata una situazione di caos organizzativo. Era il 23 marzo quando già la stretta era sta dichiarata. A Troina come altrove si sta cercando di circoscrivere alla struttura la catena del contagio. Un dato conforta: i focolai non hanno avuto l’espansione tragicamente riscontrata in altre parti d’Italia sempre in strutture ospedaliere o case di riposo. La strategia su questo fronte in Sicilia sembra avere funzionato.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI