Villari: “Lotta alla povertà| e servizi di qualità” - Live Sicilia

Villari: “Lotta alla povertà| e servizi di qualità”

Il segretario generale della Cgil lancia un appello al nuovo sindaco di Catania.

CATANIA. La vittoria di Enzo Bianco segna “un cambio di passo”, adesso però è il momento della concretezza. Questo l’appello che la Cgil di Catania, attraverso le parole di Angelo Villari, rivolge al nuovo sindaco. Insomma, il vero banco di prova saranno i fatti. Del resto la crisi sociale che attanaglia la città è un problema ineludibile per il nuovo primo cittadino. La ricetta, più volte ribadita in campagna elettorale, è “la cooperazione e il dialogo con le forze sociali”. Da qui prende le mosse il segretario generale della Cgil, Angelo Villari, che a LiveSiciliaCatania ribadisce strumenti e settori di intervento per fare ripartire l’economia della città.

Valuta positivamente la vittoria di Enzo Bianco?

Ero personalmente convinto che ci fosse bisogno di un cambio di passo. Nel programma di Enzo Bianco questo cambio di passo c’era. Credo sia positivo che si sia affermata un’idea di città innovativa, migliore da quella proposta dal centro destra.

Qual è l’appello che la Cgil vuole lanciare all’indirizzo del nuovo sindaco?

Adesso i punti salienti del programma vanno concretizzati, con un occhio particolare ai problemi sociali che attanagliano la città di Catania. Chiediamo, in primo luogo, che il cambio di passo si concretizzi rispetto alla sensibilità nei confronti dei temi sociali. Servono atti concreti per riconoscere i corpi intermedi della società: sindacati e organizzazioni imprenditoriali. Del resto, uno dei momenti più belli che ha caratterizzato la campagna elettorale di Bianco è stato l’incontro con le forze sociali e gli imprenditori. Crediamo che da quel confronto si debba ripartire. La Cgil auspica che si mettano in campo interventi che siano in primo luogo discussi con i corpi intermedi. Due temi vanno affrontati subito: la povertà, cioè come sostenere il reddito delle persone meno abbienti e la creazione di servizi sociali di alta qualità, rivolti in primo luogo a pensionati e bambini. Nel caso dei servizi si possono utilizzare ad esempio le risorse del fondo sociale europeo, relative ai piani di coesione sociale (tre milioni circa per la città di Catania): utilizziamo subito queste risorse per dare una boccata d’ossigeno. Ci preme soprattutto che per le fasce più deboli i servizi non siano onerosi.

L’ Etnavalley è stato un fiore all’occhiello della Catania targata Bianco, da dove ripartire?

Serve un sindaco dotato di autorevolezza nell’interlocuzione con le istituzioni, Bianco potrebbe averla, chiediamo che la eserciti tutta, insieme alle forze sociali, perché riparta un progetto che guardi con attenzione alle attività produttive di Catania: la St è una di queste. Noi, ad esempio, riteniamo inaccettabile la ST investa nel nord Italia, facendo aumentare il numero dei lavoratori perché lì si fanno produzioni innovative, mentre qui si rischia di assistere a un graduale abbandono della città da parte dell’azienda. Per questo serve un dialogo serrato con le istituzioni, regionali e nazionali, ma anche con la ST nazionale per far sì che l’azienda investa nel mezzogiorno e in modo particolare a Catania. Poi ci sono altri settori produttivi da tenere in considerazione, quello metalmeccanico, farmaceutico e quello tessile (se consideriamo Catania una città metropolitana, infatti, non possiamo non tenere conto dell’hinterland): ripartire da qui per attirare investimenti e rimettere in moto l’economia. Un altro tema centrale è quello del turismo, un potenziale fiore all’occhiello per questa città e questa provincia, basti pensare che l’Unesco sta per dichiarare l’Etna patrimonio dell’umanità. Dobbiamo fare in modo che ci sia un impegno forte da parte dell’amministrazione comunale. Infine, Bianco ha detto che vuole mettere in sicurezza gli edifici pubblici e scolastici, questo è un buon provvedimento in grado di fare ripartire il settore edile, un settore che consente di investire e creare lavoro.


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