VERONA – Buona la prima. Luca Sammartino brinda al suo primo Vinitaly da assessore regionale all’Agricoltura dopo avere macinato kilometri all’interno del padiglione Sicilia incontrando i produttori siciliani delle 150 cantine presenti alla kermesse e i responsabili delle venti aziende d’olio d’oliva extravergine e delle sei aziende di birra artigianale e due di liquori protagonisti del Sol & Agrifood- Salone Internazionale dell’agroalimentare di qualità. “Sono stati quattro giorni esaltanti, di incontri e dialogo con i nostri produttori. Al quale va il mio personale ringraziamento, per aver promosso l’immagine migliore della Sicilia. Ringraziamento che va anche allo staff dell’assessorato dell’agricoltura, per l’organizzazione, la dedizione, la passione messe in campo in questi quattro giorni”, commenta a margine della kermesse ai microfoni di Live Sicilia.
La conquista dei mercati stranieri
La Regione Sicilia per l’occasione ha schierato tre associazioni (Assovini Sicilia, Providi e Vitesi) e otto consorzi di tutela (Doc Sicilia, Doc Etna, Docg Cerasuolo di Vittoria, Doc Pantelleria, Doc Marsala, Doc Mamertino, Doc Faro, Doc Monreale). La strategia dell‘assessorato siciliano si muove su una direttrice chiara: la diffusione del brand che sottolinea la vocazione vitinicola della regione puntando a nuovi mercati.
Complice la nuova formula della fiera veronese orientata a conquistare i mercati stranieri. La cinquantacinquesima edizione di Vinitaly, infatti, ha registrato un record in termini di top buyer, oltre mille “superacquirenti” esteri di vini italiani provenienti da 68 paesi. Un dato in netta crescita (43%) rispetto all’edizione dello scorso anno.
Valorizzazione delle eccellenze e cooperazione
Tra gli obiettivi a medio lungo termine si registra la candidatura della Sicilia alla nomination per l’European Region of Gastronomy Award del 2025, riconoscimento è assegnato ogni anno dall’Istituto internazionale di gastronomia, cultura, arti e turismo a una o più città, o regioni europee, che si distinguono in attività di sensibilizzazione sull’unicità culturale e alimentare. Valorizzazione del territorio e non solo. Un altro elemento è costituito dalla sinergia con altre regioni, in primis il Veneto. Due esempi su tutti: il protocollo firmato dai governatori Renato Schifani e Luca Zaia per valorizzare: il doc di Pantelleria insieme al Prosecco di Conegliano e il mimosa 2.0, mix delle arance rosse di Sicilia IgP e Prosecco Doc battezzato nel corso della fiera dagli assessori regionali Sammartino (Sicilia) e Federico Caner.
Sammartino: “Sicilia protagonista assoluta”
Positivo il bilancio tracciato dall’assessore Luca Sammartino. “La Sicilia del vino protagonista assoluta del Vinitaly 2023, che oggi arriva alla conclusione, ha messo in mostra un modello che la nostra regione dovrebbe replicare in tutti gli ambiti. Un modello in cui la sana competizione tra le cantine ha consentito di alzare gli standard di produzione complessivi, grazie al lavoro sui vitigni e alla innovazione tecnologica, con una menzione particolare per il vino biologico che ha raggiunto standard qualitativi eccezionali”, dice a Live Sicilia.
“Un modello in cui i grandi gruppi da milioni di bottiglie e le piccole cantine da qualche decina di migliaia, nei rispettivi segmenti del mercato, sono riuscite ad aumentare i margini per singola bottiglia, perché la qualità del prodotto è ormai riconosciuta dal consumatore, che si tratti di quello che acquista nella gdo o del wine lovers dai gusti più esigenti”, spiega.
“Un modello in cui convivono le cantine di grande tradizione e i giovani che hanno scommesso sul ritorno in campagna, riprendendo i terreni dei nonni per avviare scommesse imprenditoriali che nascono da una visione chiara delle possibilità di sviluppo della nostra isola. Un modello virtuoso che sta contaminando altri settori come l’oliocoltura, tra quelli che stanno sviluppando le potenzialità di crescita maggiori.
Un modello che combina produzioni d’eccellenza ed enogastronomia, ricettività turistica, valorizzazione del territorio, mettendo al centro l’unicità del brand Sicilia”, aggiunge. E parla dei riscontri incassati.
“Non a caso, i numeri dicono che si tratta di una delle proposte più apprezzate dai turisti nazionali ed internazionali. Con i più alti tassi di crescita, come presenze e fatturato. Il Vinitaly ci consegna l’immagine di una Sicilia intraprendente, dinamica, che scommette sulla qualità, sulla concorrenza, sulla crescita. che vuole fare impresa, che sa combinare tradizione e innovazione”.
Poi snocciola qualche cifra. “Noi siamo al fianco dei nostri viticoltori, con azioni e investimenti concreti. Tra finanziamenti comunitari e fondi regionali ogni anno sosteniamo il comparto con 90 milioni di euro, divisi in fondi per lo sviluppo della viticoltura biologica, per la sostenibilità ambientale dei vigneti, per la riconversione e ristrutturazione dei vigneti, per gli investimenti delle cantine, per la promozione sui mercati europei ed extra-europei”, argomenta Sammartino.
Cartabellotta: “Un’edizione da record”
Dello stesso tenore il commento di Dario Cartabellotta. “Vinitaly 2023 veramente straordinario: la squadra dei Vini di Sicilia con le sue aziende e i consorzi di tutela si è distinta in una tre giorni all’insegna della valorizzazione e del mercato internazionale.
La Sicilia ha portato i suoi vini, gli oli extravergini di oliva e per la prima volta la birra artigianale di Sicilia, vere eccellenze che puntano a intensificare, sempre di più, il legame tra territorio e consumatore finale”, spiega il direttore generale del dipartimento Agricoltura Dario Cartabellotta a Live Sicilia.
“Fondamentale la presenza di 1.000 top buyer da 68 nazioni arrivati a Verona: un contingente di super-acquirenti selezionati, invitati e ospitati da Veronafiere con migliaia di appuntamenti d’affari già fissati prima dell’inizio della rassegna tra aziende e professionisti del comparto, grazie al sistema di matching online offerto dalla fiera”, dice.