"Vinta la battaglia, ma giorno triste per la democrazia" - Live Sicilia

“Vinta la battaglia, ma giorno triste per la democrazia”

Secondo gli attivisti, i consiglieri hanno dovuto votare in fretta e furia. Tuttavia  "l'unico modo per difendere i diritti e i beni comuni è partecipare".

Forum Acqua Bene Comune
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Alcuni attivisti del Forum: Sara Giorlando e Danilo Pulvirenti

CATANIA – “Ieri abbiamo vinto la battaglia sull’acqua ma non ci va di cantare vittoria. Infatti, è stata una giornata triste per la democrazia in questa città”. Lo dicono gli attivisti del “Forum Acqua Bene Comune” commentando il risultato del consiglio comunale della notte scorsa che ha stralciato la Sidra fra le società da vendere.

“In un momento critico per Catania, in cui è stato imposto dall’Amministrazione di votare una delibera in fretta e furia con il ricatto del dissesto, con la scusa della nota della Corte dei Conti, paventando il fallimento delle partecipate – dicono i volontari del Forum – il sindaco non era nemmeno in aula a difendere le scelte della sua Amministrazione. Il consiglieri comunali, dal canto loro, hanno votato una delibera senza avere il tempo e la possibilità di un reale dibattito. Abbiamo assistito all’ennesimo ricatto dell’Amministrazione comunale che utilizza i servizi pubblici locali come ammortizzatori sociali, usando i lavoratori come bacino di voti per la campagna elettorale e i consigli di amministrazioni per piazzare i politici che non sono stati eletti. Tutti i consiglieri ieri erano concordi su questo, scordandosi, però, che la maggioranza ha sue precise responsabilità. In tutto questo ci perde la città, perché la bassa qualità della vita è diretta conseguenza dell’uso clientelare che si fa delle società partecipate. Il destino di centinaia di lavoratori è stato collegato al piano di dismissioni senza considerare ciò che effettivamente scrive la stessa Corte dei Conti: “data la condizione di irreversibile crisi finanziaria del Comune di Catania e vista l’ingente esposizione debitoria verso l’intero comparto, si dubita che un eventuale piano di dismissione delle partecipazioni possa sortire un concreto benefico effetto per le casse comunali.”

Gli attivisti esprimono il loro dissenso definendo la guida del Comune “un’ Amministrazione inconsistente e incompetente che sta lasciando il Comune ancora in una condizione disastrosa! E i cittadini continuano a dover pagare le scelte dei loro amministratori. Per tutti questi motivi festeggiamo in sordina il fatto di essere riusciti “almeno” a salvare l’acqua pubblica. Infatti, sono stati votati alcuni emendamenti che prevedono che Sidra debba rimanere interamente pubblica (va però precisato che purtroppo, a causa della fretta con cui è stato imposto di votare non sono nemmeno stati letti gli emendamenti in aula, quindi non ne conosciamo ancora l’esatto contenuto)”.

Tirando le somme, il Forum sottolinea l’importanza della partecipazione dei cittadini alla casa pubblica: “Questa è la prova che la Lotta paga – spiega – che l’unico modo per difendere i diritti e i beni comuni è partecipare. Il nostro assedio continuo al consiglio comunale ha dato i suoi frutti. Se non fossimo stati lì presenti da mesi a spiegare che non era vero che la privatizzazione fosse un obbligo e che privatizzare l’acqua fosse addirittura illegittimo non avremmo ottenuto nemmeno questo risultato. Avremmo voluto fare di più, avremmo voluto salvare tutti i servizi, avremmo voluto salvare i lavoratori delle aziende coinvolte nel piano di privatizzazione, avremmo voluto che ci fosse una discussione seria e consapevole, ma il Comune ha deciso di decidere un atto così importante all’ultimo minuto proprio per non lasciare spazio a soluzioni alternative. Intanto abbiamo vinto una battaglia ma continueremo a lottare!”

 


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