Virlinzi e La Rocca ai domiciliari |Indagini su sentenze Sisma '90 - Live Sicilia

Virlinzi e La Rocca ai domiciliari |Indagini su sentenze Sisma ’90

Il potente imprenditore catanese è ai domiciliari, gli investigatori del Guardia di Finanza proseguono gli accertamenti con nuove scoperte. I PARTICOLARI

corruzione alla commissione tributaria
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CATANIA, – Il quadro probatorio “si è consolidato” e per questo “le eccezionali esigenze cautelari sono venute meno”, e visto, l’età dei due indagati, se ne “dispone gli arresti domiciliari”. Lo scrive il Gip Marina Rizza nel provvedimento di scarcerazione dell’imprenditore Giuseppe Virlinzi, 77 anni, e del suo storico commercialista, Giovanni La Rocca, 76 anni, nell’ambito dell’inchiesta che ha portato all’arresto anche di Filippo Impallomeni, 71 anni, il presidente dell’ottava sezione della commissione Tributaria provinciale di Catania arrestato dalla guardia di finanza per corruzione in atti giudiziari. Il giudice è accusato di avere favorito aziende dell’imprenditore Giuseppe Virlinzi in contenziosi con l’Agenzia delle Entrate per oltre 800mila euro. La decisione del Gip è giunta su richiesta dei legali dell’imprenditore e di La Rocca, rispettivamente gli avvocati Carmelo Peluso e Walter Rapisarda, con il parere negativo della Procura. Un quarto indagato, Agostino Micalizio, era stato scarcerato dal Gip dopo l’interrogatorio di garanzia, per “avere fornito ampia collaborazione con l’Autorità giudiziaria”, su richiesta degli avvocati Attilio Floresta e Luca Mirone. Intanto al Tribunale per il riesame – che oggi ha discusso le posizioni di Impallomeni e La Rocca e domani quella di Virlinzi – sono stato depositati ulteriori accertamenti svolti dal Gico e dal Nucleo di polizia Tributaria della guardia di finanza. L’accusa contesta a Impallomeni l’uso di 5 auto dal 2006 e di averne fatto richiesta, come ‘rappresentanza’, anche quando era a capo delle direzione del Tesoro a Catania. Controllate le sentenze emesse sul Sisma ’90: per l’accusa cinque sono state decise in pochi mesi, e due erano per il gruppo Virlinzi. In meno di un anno, inoltre, si sarebbe espresso su sette procedimenti avviati da aziende riconducibili allo stesso imprenditore, con una tempistica che l’accusa ritiene “nettamente sotto la media”. Nell’inchiesta, coordinata dal procuratore Michelangelo Patanè e dal sostituto Tiziani Laudani, è agli arresti domiciliari per favoreggiamento aggravato un cancelliere di 62 anni, Antonino Toscano, la cui posizione sarà vagliata dal Tribunale del riesame giovedì prossimo.(ANSA)


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