Zampa for President - Live Sicilia

Zampa for President

E se lo candidassimo alla Regione?
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2 min di lettura

(Noi l’avevamo detto, il 15 novembre scorso)

Caro Presidente Zamparini

Noi preferiremmo che lei restasse l’architrave del Palermo. Dovesse procedere sul cammino del malaugurato proposito di dismissione, abbiamo già pronta la domanda di riserva: perché non fa il presidente della Regione? L’idea non è affatto nuova. Tuttavia, come dire, ci attizza. Ridiamo di gusto pensando al contraccolpo della sua buona ventata friuliana nelle stanze molli dei palazzi del potere. Roba – come dicono dalle nostre parti – da astutari i’ cannili.  Lei sarebbe il Papa moralizzatore con la ramazza nel ventre della curia vaticana ghiottona. Volerebbero teste in abbondanza. E il popolo gradirebbe.

Ci pensi, Zamparini. Senza Palermo (Dio non voglia però) cosa sarà da grande? Mica vorrà andare in pensione, lei che ha la robusta fibra di un dodicenne? Vediamo. Papa vero non può diventarci. E nemmeno Presidente degli Stati Uniti. Sindaco di Palermo? Il suo talento per un così misero traguardo? Suvvia…

Più ci concentriamo, più l’idea ci attizza. Tutti la acclamerebbero, nessuno oserebbe opporsi ai suoi ruvidi sussurri nordici.  Lei ha realizzato il miracolo rosanero: conti a posto, classifica buona e Pastore in campo. Saprebbe mettere le mani con cura e delicatezza nei gangli doloranti del bilancio regionale per restituire sollievo. Lei non ha fratelli mangiatori di quaglie, soprattutto in compagnia di quaglioni poco raccomandabili. Lei non usa ogni trenta secondi la parola “ascari”.

Zamparini Presidente sarebbe uno splendido slogan etico, preparerebbe l’avvento salutare di un commissario esterno, tanto necessario in tempi di mascariamenti e intercettazioni compromettenti. Di Zampa, al massimo, si potrebbero ascoltare telefonate in cui manda gli arbitri a foglio quindici…

Insomma, Presidente, resti al Palermo, per piacere. In caso contrario lasci tutto allo sceicco Tarham Ben Ammar Kiddukiè e varchi le soglie del vero potere. Non incontrerà Galliani.  Magari, una volta insediato, scelga come presidente quel galantuomo di Walter Sabatini. Cancellerà un torto.


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