PALERMO – Quarantotto ore di tensione e di concentrazione. Questo è lo scenario che attende Giuseppe Iachini e tutto il Palermo nell’immediata vigilia della sfida casalinga col Chievo, la partita che può segnare la svolta o la fine per il tecnico ascolano sulla panchina rosanero. Tutto in una gara, senza poter prendere in considerazione risultati diversi dalla vittoria. Facile sentirsi sotto pressione in un momento del genere, con una classifica che inizia a far paura e una poltrona che scotta sempre di più, mai come adesso. E allora ecco che la tentazione di fare cambi radicali si fa sempre più forte, ben sapendo di non avere più altre chance a disposizione per restare alla guida di una squadra che pubblicamente, tramite il capitano Sorrentino, s’è mostrata al suo fianco.
L’assenza di Rigoni non sarebbe di per sé un motivo valido per cambiare modulo. A centrocampo il Palermo è pieno di rincalzi di livello, a cominciare dallo svedese Hiljemark che potrebbe essere rimesso nel suo ruolo naturale, quello di mezzala destra, restituendo la zona sinistra del campo a Chochev, ma all’occorrenza Iachini sa di poter puntare anche su Mato Jajalo, provato più volte da mezzala nelle scorse settimane. Lo scarso coraggio lamentato dal presidente Zamparini, però, potrebbe indurre Iachini a schierare un centrocampo diverso: non più a cinque, ma a quattro, con Quaison chiamato a fare da raccordo dietro alla coppia Vazquez-Gilardino.
Potrebbe essere la mossa richiesta da Zamparini, quella dell’inserimento dello svedese. Intanto il presidente incontrerà in queste ore il tecnico, messo pubblicamente sulla graticola e posto ad un ultimatum che non lascia spazio ad interpretazioni. O si batte il Chievo, o si cambia. Zamparini lo ribadirà ancora una volta al suo allenatore, col quale cercherà di confrontarsi su quelle che saranno le scelte tattiche da adottare in vista di domenica. Che dall’alto si voglia vedere un Palermo maggiormente disposto ad osare in attacco è ormai il segreto di Pulcinella, mentre dall’altro lato c’è il pensiero di Iachini, convinto di avere trovato l’equilibrio giusto alla sua squadra. Riuscire a conciliare le due idee potrebbe essere l’unica soluzione.
