PALERMO – Pausa di riflessione. Lo stop al campionato concede a Iachini e ai suoi ragazzi il tempo per concentrarsi sulla prossima sfida col Milan, rivedendo gli errori che nell’ultimo mese e mezzo hanno portato ad un’astinenza da vittorie e al progressivo allontanamento dalla zona Europa. Un riposo caduto probabilmente nel momento più utile al Palermo, reduce da cinque partite per nulla convincenti, nelle quali ha raccolto soltanto due punti. Tutto proprio mentre il tour de force del girone di ritorno si avviava alla conclusione e il calendario iniziava ad essere più abbordabile. Un’occasione persa per fare il salto in avanti, che non deve però demoralizzare la squadra. La corsa alla salvezza non è ancora matematicamente chiusa e servono punti per timbrare definitivamente il biglietto verso la prossima stagione in massima serie.
Punti che possono arrivare già in questo weekend. Al “Renzo Barbera” arriva un Milan mai parso così alla portata del Palermo, una sfida che per Maurizio Zamparini può valere la svolta. Il patron rosanero, intervistato da Live Sicilia Sport, si augura che contro i rossoneri possa terminare questa mini crisi di mezza stagione: “Speriamo. Nelle ultime cinque partite abbiamo fatto due punti, questi sono risultati da crisi, specialmente contro squadre come Empoli, Chievo e Cesena. Sono risultati da retrocessione”. Numeri impietosi, che possono soltanto essere migliorati contro la squadra di Inzaghi. Da questo punto di vista, Zamparini si mostra fiducioso: “Spero molto in questa partita. Mi sono sentito anche ieri con Iachini, speriamo che questa sosta ci aiuti a trovare il filo perduto per il momento”.
Ad aver perso smalto, insieme al Palermo, è senza dubbio Paulo Dybala. L’attaccante argentino non ha trovato più la via della rete, ma Zamparini lo assolve da ogni critica: “Non è lui ad essersi spento. Gli arrivano poche palle, è spenta la squadra, è spento il centrocampo. La squadra è meno aggressiva”. D’altronde, non è solo Dybala ad aver mostrato segni di stanchezza lì davanti: “Non è solo un problema suo, anche Vazquez è spento. Noi dobbiamo giocare come squadra”. Poi sul futuro del talento argentino ambito da mezza Europa, afferma: Con la Juventus si può chiudere, i contatti con Marotta ci sono ma devono sbrigarsi. Dopo Pasqua vedrò il procuratore di Dybala. Italia o Estero? Direi 50 e 50. Anche De Laurentiis lo vorrebbe, ma non ci sarà un Cavani-bis: se lo vuole, si deve rovinare”, aggiunge il patron a “La politica nel pallone” su Gr Parlamento. Nonostante questi problemi, però, Zamparini non vuol sentir parlare di turno di riposo per le sue stelle: “Ci mancherebbe che il Palermo debba giocare senza Dybala e Vazquez. Semmai voglio vedere altri giocatori”.
Dunque niente prove generali per il Palermo del prossimo anno. Finché c’è Dybala è giusto che sia lui a giocare, anche se finora il talento argentino non ha avuto un attimo di sosta. Il suo futuro, però, resta lontano dalla Sicilia. Le sirene estere chiamano e sulla sua valutazione rischia di scatenarsi un’asta, come confermato dal presidente: “È chiaro che Dybala andrà via, stiamo infatti cercando un’altra punta”. L’argentino verrà dunque sostituito degnamente, anche perché le opzioni interne non garantiscono certo ampia scelta “In casa abbiamo solo Belotti. Oltre a lui avremo un’altra punta”. Un profilo già analizzato con mister Iachini, col quale si sta già programmando la squadra per la prossima stagione.
Proprio Iachini, nonostante le voci degli ultimi giorni, resta la pietra fondante del progetto Palermo. Col tecnico si parla di presente e di futuro, segno di come i rapporti procedano alla perfezione e di una volontà condivisa di proseguire l’avventura in rosanero: “Iachini ha un contratto per altri due anni – afferma Zamparini – uno per l’anno prossimo e l’opzione per quello successivo. Fa sicuramente parte del nostro progetto”. Le avances della Sampdoria, che sembra interessata al tecnico marchigiano per il dopo Mihajlović, sono dunque respinte: “Non temo che Iachini sia così cretino da andare con uno come Ferrero – conclude il presidente -. Mi offenderei a morte”.