PALERMO – Gli ultimi arrivi di Zamparini a Palermo non sono mai stati facili. Gli incontri-scontri con Iachini, i summit per fare il punto di una situazione sempre più critica, conclusa con l’esonero e con l’arrivo di Davide Ballardini. Adesso, però, il presidente s’è concesso un viaggio per caricare la sua squadra in vista di un match importante, quello con la Juventus del suo pupillo Paulo Dybala, passato in estate dai rosa ai campioni d’Italia. Nessuna emozione, per il primo incontro da avversari: “Dybala è veramente un ragazzo freddo per determinazione – ha ammesso Zamparini -. Ritroverà il suo pubblico, ma supererà l’emozione. Io non lo sono affatto, sono felice per lui”. Uno dei migliori della storia del Palermo, per il patron, che conserva solo bei ricordi dei tre anni vissuti con la maglia numero 9 sulle spalle: “Lui, Pastore, Ilicic e Cavani sono nella mia bacheca delle maglie appese, li ho sempre nel mio cuore. Li piazzo allo stesso livello, pur avendo tutte caratteristiche diverse. Dybala è un giocatore di forza, ma più tecnico di Cavani, che fa il campo avanti e indietro per venticinque volte. Lo vedo fra i top del mondo, come Neymar e Messi”.
Un affetto che spesso sfocia in qualche esternazione dura, soprattutto nei confronti di chi ha criticato le prime partite dell’argentino con la maglia della Juventus. Su tutti Massimiliano Allegri, che ha bacchettato Dybala ad inizio stagione: “Ha detto che doveva ancora crescere e io gli ho risposto, sono comunque cose scherzose. Lo stimo, è un grande allenatore”. In poche settimane, però, è cambiato tutto. E oggi Dybala è un punto di forza della Juventus, quella che verrà a Palermo per proseguire la rimonta verso la testa della classifica: “Dybala si ferma con un fucile, ma non glielo posso dare (ride, ndr)”. Dybala fa paura, dunque, ma la Juventus no. Anche se, per Zamparini, resta la favorita per lo scudetto: “La Juventus è la miglior squadra del campionato, deve solo trovare il passo giusto. Serve il Palermo di Ballardini, quello che ha battuto la Juventus al suo primo anno a Palermo. La Juve è la Juve, ma non mi fa paura. Speriamo siano stanchi”.
Il Palermo di Ballardini intanto si è visto a Roma con la Lazio. Un Palermo più tranquillo, ma soprattutto più sicuro di sé: “Non è questione di serenità – prosegue Zamparini -. Vedo i giocatori più determinati, prima ero preoccupato nel vedere una squadra senza entusiasmo”. In questo clima di maggiore concentrazione, il patron si aspetta un salto di qualità da Vazquez: “Penso che con Ballardini darà più di quanto fatto finora. Non è un uomo squadra, ma è l’uomo di maggior classe. Ora è in una posizione più consona, prima doveva sempre trovare la soluzione”. Il ruolo che con Iachini spettava a Vazquez adesso tocca ad una scommessa del nuovo tecnico, ovvero Brugman: “Ballardini ha le idee chiare, se lo ha schierato è perché lo conosceva bene”. A completare il trio d’attacco sarà come sempre Alberto Gilardino, che aspetta un gol da tre punti contro una big: “Tutta la squadra deve essere decisiva – precisa il patron – non solo Gilardino. Spero continui a crescere atleticamente”. Dopodiché, una piccola stilettata al suo ex allenatore: “Noi abbiamo una squadra buona, non una squadraccia come diceva Iachini. Spero di smentirlo”.
In attesa di rivedere il Vazquez decisivo della passata stagione, Zamparini promette di non cederlo a gennaio: “Non si muove fino a giugno. Andrà da chi me lo paga di più. C’erano offerte da Juventus e Milan, ma ho detto loro che se ne parlerà a maggio. Marotta è troppo corretto e sa che non deve avvicinarmi per queste cose qui, anche se Hernanes per loro non sta funzionando”. Rassicurazioni anche per il futuro di Stefano Sorrentino, che nelle prossime settimane si sederà al tavolo insieme al presidente e al suo entourage per ridiscutere il rinnovo del contratto: “Non parlo di contratti, né di Sorrentino né di altri. Aspetto il suo procuratore, continuo a dire che finirà qui la sua carriera”.
Intanto Zamparini si gode i suoi giovani, su tutti un sorprendente Edoardo Goldaniga, capace di andare a segno nell’esordio da titolare in Serie A, a coronamento di una prestazione ai limiti della perfezione: “Goldaniga è stato uno dei migliori difensori della Serie B e secondo me non andava messo in panchina. Vitiello, per esempio, è una riserva”. Di giovani importanti il Palermo ne vuole portare a casa altri, in attesa del mercato di gennaio. Magari un nuovo Dybala, che però il presidente assicura di non aver ancora trovato: “No, come non ho trovato l’erede di Pastore e Cavani. Bisogna vedere se nel mondo c’è un giocatore di quel livello, ma non è facile. Stiamo cercando tanti giovani sul piano mondiale, anche se a quell’età è difficile. Ad oggi però non ho un talento con le caratteristiche di Cavani, Pastore o Dybala”.