Zona industriale, Bonaccorsi: |"Occorre programmare" - Live Sicilia

Zona industriale, Bonaccorsi: |”Occorre programmare”

Il presidente di Confindustria Catania, Domenico Bonaccorsi De Reburdone, interviene sulle polemiche scatenate dalle organizzazioni sindacali sullo stato in cui versa la zona industriale. "Abbiamo più volte denunciato - osserva Bonaccorsi - l'intollerabile situazione di degrado in cui à tenuta questa vasta porzione di territorio".

l'intervento di confindustria
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CATANIA – “Lo sviluppo di un territorio non può prescindere da un elemento fondamentale: la cognizione di ciò che cittadini e imprese possono attendersi in termini sostegno alla crescita da parte delle pubbliche amministrazioni. Senza tale fattore fondamentale non si può programmare; senza programmare non si può fare impresa; senza imprese un territorio muore”. Lo afferma il presidente di Confindustria Catania Domenico Bonaccorsi in una nota nella quale condivide l’allarme lanciato nei giorni scorsi dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori sulle condizioni in cui versa la zona industriale di Catania ed in particolare l’agglomerato di Pantano d’Arci. “Abbiamo più volte denunciato – osserva Bonaccorsi – l’intollerabile situazione di degrado in cui à tenuta questa vasta porzione di territorio, che invece dovrebbe rappresentare il fiore all’occhiello della città, una città che, nonostante tutto, vuole continuare a rappresentare la realtà economica più significativa della Sicilia”. “Avevamo salutato con grande aspettativa – prosegue Bonaccorsi – la legge regionale che, sciogliendo le Asi, dava anche vita ad un soggetto unico, l’Istituto regionale per lo sviluppo delle attività produttive (Irsap), dotato di una rapida capacità di azione”. Purtroppo, ad oltre un anno dal varo della legge – conclude – siamo ancora fermi al nastro di partenza. Il documento finanziario ancora in discussione all’Ars infatti incide pesantemente anche sull’ Irsap come su molte altre voci, riducendo di conseguenza la possibilità di concreta realizzazione di aspettative legittime da troppo tempo disattese”


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