Ztl, Catania e prossime elezioni| Conclave orlandiano a Terrasini - Live Sicilia

Ztl, Catania e prossime elezioni| Conclave orlandiano a Terrasini

Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando

Il sindaco riunisce assessori, consiglieri e vertici delle partecipate per discutere del futuro.

PALERMO – L’appuntamento è per le 10 a Terrasini, presso Città del Mare. Sarà lì che il sindaco Leoluca Orlando chiamerà a raccolta i suoi per un conclave che si annuncia dai toni accesi: perché quella che inizialmente doveva essere un semplice appuntamento per serrare le file in vista della campagna elettorale, è finito con l’essere la prima occasione di confronto interno sul flop delle Ztl.

La sospensiva del Tar è suonata come una beffa per Palazzo delle Aquile, anzi a molti è sembrato assumere i contorni dello schiaffo in piena regola: le motivazioni dei giudici amministrativi sono state infatti così severe e radicali da escludere alcuna possibilità di ribaltamento del verdetto il 9 novembre, così come possibili correttivi di poco conto.

Avviata la ricerca di una soluzione per il rimborso dei pass, le questioni sul tavolo sono due: una nuova Ztl e l’assessore Giusto Catania. Partiamo dalla prima. Il Professore, fin dai primi momenti, ha ribadito che il Comune non farà alcun passo indietro e che è pronto a proporre un nuovo provvedimento. I tecnici sono al lavoro, ma pare che si tratti di una zona a traffico limitato più piccola (magari coincidente col centro storico), con tariffe uguali o di poco inferiori. Una soluzione da adottare da qui a qualche mese che consenta comunque di evitare nuove censure, visto e considerato che è stata l’area troppo vasta della Ztl centrale a far considerare il pass come una tassa occulta.

Gli orlandiani però su questo dovranno essere compatti perché la campagna elettorale è alle porte e proporre una nuova Ztl sarà una sfida di non poco conto, dopo il flop di questi giorni. Consiglieri comunali, assessori e presidenti di partecipate discuteranno fino alle 18 circa di cosa fare da qui al prossimo appuntamento con le urne, ma è inevitabile che la discussione finisca anche sul ruolo di Catania.

L’assessore è stato messo sulla graticola dalle opposizioni, è diventato bersaglio di insulti e sberleffi sui social network, facendo in pratica da parafulmine per tutti. Se in un primo momento era ventilata l’ipotesi dimissioni, l’interessato ha fatto poi sapere di voler restare al suo posto. “Non esistono politici per tutte le stagioni – spiega Catania – e deve prevalere la politica. Non mi aspettavo questa decisione del Tar e non la commento. Se il sindaco avesse cambiato linea politica mi sarei dimesso, ma ha confermato di voler fare comunque la Ztl”.

Insomma, al di là del Tar l’assessore si sente ancora protetto dal Professore che in effetti in questi giorni non l’ha mai sconfessato o attaccato pubblicamente. Ma è innegabile che nella pattuglia degli orlandiani qualche problema ci sia. “Catania ci ha messo la faccia, ma il provvedimento lo hanno voluto tutti”, dice uno degli assessori. Già, perché Catania è sì stato mediaticamente sovraesposto in questi mesi fra tram, Ztl e pedonalizzazioni, ma è anche vero che non è tutta farina del suo sacco.

Le prime bozze del contratto di servizio non prevedevano infatti le Ztl così come le conosciamo e soprattutto la tutela dell’ambiente non era così legata a doppio filo con la necessità di far cassa per salvare l’Amat e il tram. Un connubio che il Tar ha sanzionato con durezza. Insomma, la Ztl era nata per salvaguardare l’ambiente e i residenti e si è invece trasformata in una tassa per salvare via Roccazzo e non scaricare sul bilancio comunale i costi del tram. Sta di fatto, però, che sulla graticola c’è finito solo Catania. “I provvedimenti non sono individuali ma condivisi e collettivi – dice l’assessore alla Mobilità – io ho difeso questo provvedimento perché credo sia giusto che l’assessore competente lo faccia nello spirito di squadra. Io discuto in giunta, ma poi pubblicamente difendo anche i provvedimenti dei miei colleghi. Vengo da questa cultura”.

Dichiarazioni diplomatiche, senza dubbio, ma più d’uno a Palazzo delle Aquile ha fatto notare che solo il sindaco ha difeso Catania, mentre altri colleghi di giunta sono rimasti in silenzio pur condividendone le responsabilità. Oggi a Terrasini il Professore dovrà fare squadra e indicare i prossimi obiettivi: una nuova Ztl si concretizzerebbe solo con la necessaria condivisione di tutti. Altrimenti, la strada risulterebbe impervia.

 


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