Ztl fantasma, auto ovunque |e solo botteghe chiuse - Live Sicilia

Ztl fantasma, auto ovunque |e solo botteghe chiuse

Le esigenze del centro storico e di chi lo vive non si limitano alle ore serali e notturne. Per i residenti, il vero nodo da sciogliere sarebbe il vuoto di programmazione. LE FOTO

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Il centro storio

CATANIA – Si parla di “movida” e Caffè concerto e, come ogni anno, in questo periodo, si ripresenta puntuale la questione della convivenza tra i residenti del centro storico, da un lato, e gli esercenti e gli avventori, dall’altro. Una polemica che va avanti da anni e che, nonostante gli impegni delle varie amministrazioni, non si è mai spenta. Al contrario, si infuoca sempre di più. Ultimamente, poi, la proposta di Regolamento avanzata da Confcommercio e dalle sigle che rappresentano gli operatori dei locali del centro, ha scatenato le preoccupazioni dell’associazione Centro storico, per via delle novità che sarebbero previste.

A cominciare dalla possibilità di amplificare la musica all’esterno dei locali, contro cui, anni fa, si erano levati gli scudi dei residenti, oggi di nuovo pronti ad alzare la voce. “Inutile parlare di stagione dei Caffè concerto, dal momento che ormai è una questione che dura tutto l’anno – spiega Daniela Catalano, portavoce dell’associazione. Prima la stagione durava i mesi estivi – prosegue – adesso è un fenomeno che riguarda 365 giorni l’anno. L’unica cosa che era stata fatta era quella di vietare la musica amplificata – aggiunge- soprattutto, per semplificare i controlli e poi perché l’inquinamento acustico, all’interno di palazzi storici come sono quelli del centro, si trasmette alla struttura, causando gravi danni”.

Non credono alla possibilità che si possano controllare i decibel emessi, per cui si confermano “assolutamente contrari”. “Tra l’altro – continua la Catalano – c’è una legge nazionale che regolamenta le emissioni sonore,che qua non è mai stata rispettata”. Permettere la musica amplificata, inoltre, andrebbe contro la volontà, espressa da più parti, di modificare il target che vive il centro storico la sera, riportando le famiglie. “Occorre, innanzitutto, modificare gli orari, pensando a chi la mattina lavora o studia” – suggerisce la portavoce.

Anche la somministrazione e la qualità delle bevande, secondo la Catalano, avrebbe contribuito a declassare l’offerta, ad attirare una tipologia di persone che avrebbero attirato, a loro volta, altri fenomeni, come l’ubriachezza e lo spaccio, oltre che lo sfruttamento del lavoro. “Le occupazioni offerte ai giovani sono spesso in nero e sottopagate – prosegue – e questo non crea certo virtuosismi economici”.

Ztl trasformata in parcheggio

Chi pensa che si tratti di un problema esclusivamente di “movida”, infatti, sbaglia secondo l’associazione. Le vere problematiche riguarderebbero soprattutto l’economia, attuale e futura, l’identità e la storia cittadina. Le esigenze del centro storico in generale, e di chi lo vive e, in qualche modo, lo tutela, non si fermano e non si limitano alle ore serali e notturne. Cosi la vedono i residenti, secondo cui il vero nodo da sciogliere sarebbe il vuoto di programmazione della zona a traffico limitato che, una volta istituita si è trasformata in un vero e proprio deserto. Non solo commerciale. Paradossalmente, l’unica cosa che si incontra di giorno, all’interno della Ztl sono le automobili, che circolano nelle quelle vie che dovrebbero essere interdette (ma, a telecamere spente, non è facile impedirne il passaggio) e posteggiano nelle piazze pedonali e sui marciapiedi. Per il resto, è un trionfo di botteghe chiuse e di tristezza.

“Da anni chiediamo un piano commerciale – sottolinea la Catalano – che non è mai arrivato. Un centro storico, e a maggior ragione una zona a traffico limitato, non può sopravvivere solo se ci sono, nella periferia, i parcheggi, ma anche se c’è un’attività interessante anche diurna. Noi, invece, siamo arrivati al punto che le botteghe esistenti siano adibite ad esclusivo uso di pub che aprono solo la sera. Questo ha portato all’allontanamento di tutte le altre attività, anche per impossibilità di pagare gli affitti, di tutti gli artigiani che prima popolavano le vie del centro storico, dei piccoli esercizi commerciali e di altre attività. Per cui abbiamo un centro storico, nell’area attorno al Teatro Massimo, desertificato di giorno, e che si anima solo la sera. Se ragioniamo sulle 24 ore – evidenzia – questa area della città praticamente non esiste, mentre si lavora e si discute per garantire e mantenere una parte minima degli esercizi che poi non porta affatto a quello sviluppo di cui tanto si parla. Tra l’altro, se andiamo a vedere questi locali, e invito l’amministrazione a farlo, c’è un continuo cambio di gestione, segnale non di prosperità, di non sviluppo. Sviluppo che, invece, potrebbe ottenere vantaggi da attività diversificate”. Sarti, falegnami,le tante attività che, in passato, popolavano la zona di piazza Bellini.

Orari per la sosta

Per non parlare delle aree parcheggio, che gli esercenti sollecitano da anni all’amministrazione comunale, proponendo l’utilizzo delle aree di piazza Carlo Alberto e Alcalà che, la sera, sarebbero disponibili. “Di quelle per i residenti nemmeno si parla – incalza la Catalano. Noi non ne abbiamo e quelli che ci sono, che si possono contare sulle dita e che abbiamo ottenuto su qualche via dopo anni di lotta, le dobbiamo liberare alle 20. Paradossalmente – aggiunge – il cittadino che risiede e torna a casa dopo il lavoro, non può usufruire del parcheggio fino alle due di notte. Questo non è sensato – tuona – ed è per questo che il problema dei Caffè concerto diventa per noi che viviamo qui, molto marginale. I problemi del centro storico sono ben altri e andrebbero affrontati in maniera nettamente diversa”.

E in tutto questo, il sindaco Bianco non ha ancora incontrato l’associazione che sta intrattenendo rapporti solo con l’assessore al ramo, Angela Mazzola. “Abbiamo sempre fatto le nostre richieste al sindaco – afferma la Catalano – soprattutto in campagna elettorale, prima della sua elezione, quando ci siamo incontrati. La prima e unica volta. Lui è sembrato apparentemente vicino alle nostre esigenze – prosegue- anche sulla Ztl, che noi chiediamo più estesa e video sorvegliata, ma poi non lo abbiamo più incontrato”.

Piazza Scammacca

Integrare l’aspetto residenziale del centro storico, che a Catania, al contrario di altre città, non è stato mai abbandonato, con attività sostenibili e compatibili con una qualità di vita adeguata. Questa la richiesta dell’associazione centro storico. “Può essere una sfida per la città – continua la Catalano: riportare le persone al centro, con attività integrate. Probabilmente, le spese che oggi l’amministrazione affronta per la tutela dell’ordine pubblico, si potrebbero anche ridurre aumentando i residenti, i primi controllori. Ci immaginiamo così il centro storico: pulito, abitato e tutelato. Non può essere quello disabitato di qualità. Più si allungano i tempi, più prevarrà il degrado e l’arroganza, più si allontaneranno le persone perbene che hanno investito, non solo chi risiede, in centro. Siamo disposti – conclude – a sostenere questa amministrazione, ma qualche segnale deve darlo”. E per questo, l’associazione si mette a disposizione. Come fatto negli ultimi anni.


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