PALERMO – In auto ripassava il discorsetto da fare alla vittima del pizzo, immaginando anche quali sarebbero state le sue risposte. Una sorta di “prova” a due voci quella dell’estortore Giuseppe Sammaritano, arrestato dalla polizia insieme ad altre 40 persone, registrata dalle cimici piazzate nell’auto dell’indagato. E’ uno dei particolari del blitz condotto dalla Mobile di Palermo e coordinato dalla Procura che ha disarticolato il mandamento mafioso dellla Noce. E non è l’unico caso in cui le intercettazioni, come ha sottolineato il procuratore Francesco Messineo, sono state fondamentali per l’inchiesta. Sempre non sapendo di essere ascoltato, un altro arrestato, Antonino Bonura, ha illustrato nel dettaglio al suo interlocutore i confini del mandamento.
Giuseppe Sammaritano in auto ripassava il discorsetto da fare alla vittima del pizzo, immaginando anche le risposte.
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