PALERMO – “L’Izs non ha mai proceduto a un incremento orario nonostante la carenza cronica di personale, con la motivazione che né il ministero della Salute né l’assessorato alla Sanità della Regione hanno mai stanziato fondi per l’incremento del monte ore”. È la protesta del sindacato Fespa per quanto riguarda i veterinari presso l’Istituto zooprofilattico sperimentale, che da anni lavorano poche ore a settimana.
Appena 6 ore di lavoro a settimana
Nel dettaglio, si tratta di 17 veterinari che da 13 anni si trovano in una sorta di limbo, con appena 6 (o 7) ore di lavoro a settimana. Dei lavoratori che si occupano delle diagnosi delle malattie degli animali e delle zoonosi (brucellosi, tubercolosi e altro), fanno da supporto tecnico-scientifico, operativo e di laboratorio per l’attuazione dei piani di sicurezza alimentare. Ma sono anche addetti alla sorveglianza epidemiologica ed analisi dei rischi nell’ambito della sanità animale e si occupano di varie ricerche.
“Ente non ha copertura finanziaria sufficiente”
Il sindacato spiega che “l’ente non ha la copertura finanziaria sufficiente nel proprio bilancio” e che non ha seguito l’esempio delle Aziende sanitarie provinciali, “nelle quali sono stati erogati successivi finanziamenti fino a portare tutti i veterinari specialisti ambulatoriali in servizio (circa 400) presso le nove Asp a numero di almeno 30 ore settimanali di attività”.
“Il contratto Acn – conclude il sindacato – nasce con l’intento di favorire la progressione oraria dei convenzionati con il sistema sanitario nazionale, fino a un massimo di 38 ore settimanali di attività e che per raggiungere almeno le 30 ore di prestazione servirebbero circa 900 mila euro annui di integrazione del capitolo finanziario dedicato”.