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Raffaè, ricominciamo?

Il Pdl: si torni all'antico. Ma Micciché...
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E’ la storia di un tenero e fragile amore contrastato. Uno di quegli amori forti, che attraversano il tempo, fanno giri immensi e poi ritornano. Alla faccia degli invidiosi. Ci sono stati fraintendimenti, sedie in faccia, piatti roteanti? Che importa, caro, torniamo insieme.
Il vertice tra Pidiellini lealisti ed emmepiini si è chiuso con reciproca soddisfazione, ieri sera, anche se con poco sugo concreto, visto che nemmeno un intricatissimo nodo, di mille che stringono, è stato sciolto. Il risultato, secondo le agenzie? Buono, per quello che vale. Il Pdl 1 chiede che il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, ricostituisca la maggioranza originaria, che comprendeva anche l’Udc. E che ci vuole? Ovviamente non c’era – al vertice di Palazzo dei normanni – la truppa da guerriglia dei Siculo Pidiellini di Micciché, il “Malamente” della situazione, in questa storia tutto sommato straziante. Colui che si oppone all’happy end, con buona pace dei fazzoletti in platea.
Così, possiamo registrare solo le parole.  Al termine della riunione – battono le agenzie – il l capogruppo Pdl, Innocenzo Leontini, ha detto: “Abbiamo semplicemente chiesto, alla delegazione dell’Mpa, una garanzia da parte del Movimento per le Autonomie e del presidente Lombardo sulla ricostruzione dell’alleanza che ha dato origine alla maggioranza in Ars, anche alla luce delle assenze e delle dichiarazioni di stasera”. E dall’altra parte che dicono? Ecco il comunicato caldo caldo: “Il senatore Enzo Oliva, commissario regionale del Mpa, al termine dell’incontro con i rappresentanti dei ‘lealisti’ del Pdl svoltosi nella sede del Gruppo del Mpa all’Ars, ha affermato che il vertice, protrattosi per oltre tre ore, ha riguardato il programma di governo. ‘Ci siamo concentrati sul programma – ha detto Oliva – e c’è stata una grande convergenza. Il clima è stato sereno e collaborativo, ma chiaramente non tutti i nodi sono stati sciolti e abbiamo deciso di fissare per domenica a Catania un nuovo incontro'”. E Gianfranco M.? Bè, Gianfranco se la sentiva. Tanto che, nel pomeriggio di ieri, aveva sparato bordate preventive, per troncare ogni speranza aperturista: “Non capisco che cosa vogliono trattare gli ‘slealisti’ del Pdl: sono rappresentati nella giunta ma votano contro il governo. Ma cosa vogliono? Più posti? Anche io li voglio”. E una ruvida carezza: “Secondo me il presidente Lombardo ha aspettato fin troppo, deve decidere subito cosa fare.  Se in Parlamento deputati della maggioranza votano contro il governo succede il caos. Lombardo faccia quello che deve fare, so come rimpiazzare gli assessori degli slealisti del Pdl”. Una reazione forte, da amante che si sente prudere la testa. Come finirà? Non lo sappiamo. E pensiamo che nemmeno scopriremo tanto presto l’epilogo della storia d’amore e dei suoi tormenti. Intuiamo, tuttavia, che la trama volga comunque alla commedia, o alla commediaccia. Giusto così, in fondo. Come dice Nanni Moretti nel film ‘Il Caimano’: “Teresa, è sempre il momento di fare una commedia. Sempre”.

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