(rp) Non ci è piaciuto del tutto Salvatore Sirigu nella sua veste mediatica. In due interviste al Gds e alla Gazzetta il portierone rosanero si è lamentato così, parlando della non impeccabile prestazione contro l’Estonia: “Ero preparato al peggio, ma resto sereno dopo una buona prestazione. In Nazionale contro l’Estonia non sono stato perfetto, lo so. Ma certe critiche mi sono sembrate eccessive. Sul gol ho respinto centralmente ma la palla ha cambiato traiettoria e poi con questi palloni è tutto diverso. Sull’ultima uscita pensavo di avere fatto un grande intervento; ma già durante le prime interviste dopo la gara ho capito che non tutti erano della mia idea. Non mi sono mai sentito solo in quei momenti, ho avuto la mia famiglia e tanti amici vicini, e non credo che mi abbiano criticato in quel modo perchè ero del Palermo. Non so se Prandelli, con cui ho parlato, avesse già deciso il turn-over con Viviano. Ma non c’è problema, per i prossimi anni il portiere azzurro è Buffon, a me basta stare nel gruppo dei suoi eredi”. Fin qui bene. Moderato e umile: le doti per cui Totò si lascia apprezzare pure come persona.
Poi, uno strano scatto di rabbia: “Molta gente si è accanita contro di me. Sentire quattro scemi che mi hanno quasi definito una mela marcia mi ha dato fastidio, ma questo fa parte del calcio e devo farci l’abitudine: magari la prossima volta ci farò una risata sopra”.
Salvatore Sirigu è giovane. Col tempo imparerà che anche nelle interviste bisogna imparare il giusto piazzamento. Non sappiamo chi l’abbia definito una mela marcia. Nel caso, i “quattro scemi” andavano pagati col disprezzo e col silenzio. Ma se i quattro scemi sono i critici che hanno giustamente messo in risalto i suoi errori, bè non ci siamo proprio. Più misura, please, lo scriviamo con affetto. E impariamo davvero a riderci su.
Dite la verità: ve la pigliate solo perché vi sentite offesi come categoria.
E’ fantastico il consiglio che date a Sirigu: “conformati e dì quello che dicono tutti”. Seppur sono sicuro che siete pronti a sperticarvi di lodi se c’è qualcuno che non si conforma e non dice quello che dicono tutti.
Come la fa lunga. Se le dicessero scemo?
Se lo fossi non sarebbe un’offesa ma un dato di fatto.
Se conoscessi i nomi dei “quattro” a cui si riferiva sarei certo che stiamo parlando di dati di fatto.. Glieli chieda e verifichi.
Magari avrebbe dovuto dirli lui, circostanziando, nell’epicentro di un’accusa. Non crede?
Magari nessuno gli ha chiesto di fare i nomi perché timoroso che uno di questi fosse il suo?
Glielo chieda lei, Sig. Puglisi. Nello specifico non credo che rischia.
Non si sa mai. Saluti.
a prescindere dallo scambio di battute inviterei il sig.Angelo a leggere un precedente articolo, sempre di Roberto Puglisi, su Sirigu.
Detto questo, condivido il senso della critica posta al giovane virgulto rosanero, ha peccato d’esperienza in Nazionale quando, prima non ha posto una barriera sapendo perfettamente, dato che fa il portiere, che un pur minimo rimbalzo della palla calciata su quel campo saponetta l’avrebbe resa imprendibile.
Secondo, ha ripetuto l’errore domenica scorsa a Brescia quando non è stato reattivo in occasione del primo gol subito pur avendo ricevuto il pallone una contrazione che ne ha deformato la traiettoria ma il movimento del portiere in posizione laterale denota chiaramente un ritardo.
Errori di crescita per il futuro portierone della Nazionale ma rispondere stucchevolmente anche alle più fastidiose critiche suona male.
Se uno dice quel che pensa diventa inesperiente e viene comunque criticato? No, non sono d’accordo, anche e soprattutto in un mondo di plastica come quello calcistico.
Benissimo, allora ognuno dica quello che pensa. E non critichiamo – chessò – Borghezio quando se la prende con i meridionali. Dice quello che pensa.
Certo vista la giovane età ci può stare, ma è anche vero che un professionista (in questo caso di buon livello) deve stare attento quando fa dichiarazioni, per non rischiare di fare vittimismo e quindi cattiva figura. Invece una cosa si che la deve fare, quella di continuare a lavorare seriamente per riuscire ad esaudire tutti i Suoi sogni (il raggiungimento di un’ottima carriera, e perchè no….essere un domani il numero uno dei portieri Italiani….i numeri effettivamente ce li ha, quindi in bocca al lupo Sirigu).
Au revoir
Puglisi mi permetta ma la sua risposta mi pare un pò un sofisma, pensavo fosse chiaro che non stessimo parlando di razzismo nè di valori ma solo di un paio di papere di un portiere eheh