L’Ast, l’azienda siciliana trasporti, è in profonda crisi. Crisi talmente profonda da non riuscire a garantire gli stipendi dei dipendenti per il mese di luglio. A denunciare la grave situazione di stallo sono Franco Spanò, Amedeo Benigno e Giuseppe Scannella segretari rispettivamente della Filt Cgil, Fit Cisl e Ugl: “Chiediamo con forza alla Regione di trasferire subito le risorse finanziarie attese dall’Ast per garantirne la sopravvivenza, in caso contrario si assumerà la gravissima responsabilità di portarla sull’orlo del baratro”. A rischiare il posto di lavoro sono più di mille lavoratori, che giovedì prossimo scenderanno in piazza per manifestare contro le scelte dell’assessore Gaetano Armao, proprio in via Notarbartolo, davanti alla sede dell’assessorato all’Economia.
La Regione deve all’azienda circa 19 milioni di euro stabiliti dal budget 2012 approvato l’anno scorso. Di quelle somme l’Ast non ha visto neanche un centesimo. Infatti, in base alle denunce dei sindacati, non solo probabilmente non sarà possibile pagare gli stipendi dei dipendenti, ma l’azienda non sarà più in grado di acquistare il gasolio per gli autobus né pagare per la manutenzione dei mezzi di trasporto.
La protesta, in realtà, è partita stamane, mentre nella sede dell’azienda si svolgeva la riunione del consiglio di gestione che ha approvato il bilancio consuntivo del 2011, i dipendenti protestavano in via Caduti senza croce: “Dobbiamo constatare purtroppo l’immobilismo del vicepresidente Tafuri – hanno denunciato i sindacati in un comunicato congiunto – si era impegnato a reperire le somme necessarie e stamani non si è nemmeno presentato alla riunione con i sindacati. Critichiamo, inoltre, la posizione espressa nei giorni scorsi dall’assessore all’Economia Armao, che aveva parlato dell’impossibilità ad approvare i bilanci aziendali consuntivo del 2011 e preventivo del 2012 sino a quando non sarebbero stati esauriti non meglio precisati approfondimenti circa la procedura di fusione in atto tra l’Azienda e le sue società partecipate. L’assessore Armao sta uccidendo la possibilità di rivitalizzare l’Azienda. Questa posizione è veramente sorprendente ed irresponsabile”.
Intanto, il direttore dell’azienda Manuele Nicolosi, visto il clima di tensione, ha deciso di ritirare le sue dimissioni. Gesto molto apprezzato dalle parti sociali che invitano la dirigenza dell’Ast “ad assicurare la necessaria continuità nella gestione e il prosieguo delle attività già avviate per cercare di fare uscire l’Ast dall’attuale momento di crisi finanziaria”.
Come si possa pensare di fare la fusione tra Ast e Ast aeroservizi. L’ast e pronta a fallire, mentre l’ast aeroservizi é una delle poche partecipate che ha un bilancio in attivo.è vergognoso pensare di distruggere un società virtuosa come l’ast aeroservizi..Questa è la Sicilia…vergogna 10 100 1000 volte…i dirigenti e sopratutto il personale hanno fatto grandi sacrifici per rendere Ast aeroservizi un società virtuosa, riducendosi lo stipendio del 30%..grandi meriti a queste persone.in un momento di crisi bisogna fare sacrifici e la regione Sicilia non li fa..anzi continua a sfornare forza di consulenze…pagate Ast e prendete esempio da Ast aeroservizi..grazie dott.amico grazie dott.corona ma grazie in modo particolare a tutto il personale..siete grandi..Armao e lombardo vergogna..
e i controllori?………………………………………cosa controlleranno con i tagli?
pensi solo all’ast aeroservizi e ai suoi dipendenti,ma ai dipendenti dell’ast e alle loro famiglie chi ci pensa?loro lavorano pur sapendo che a fine mese probabilmente lo stipendio non arrivera’,quindi…….invece di tirare solo acqua al tuo mulino,caro Iari,collega testa e bocca…………..e poi se vuoi parla,ma non a vanvera
sono solidale con tutti voi colleghi la rabbia è che chi viene intaccato e sempre la gente che traina l’azienda i dirigenti politicizzati se ne fottono perchè ,loro passano da una poltrona ad un’altra tenete duro come siete capaci di fare che questa vertenza la vincerete. marcello amat