CATANIA – Se il mondo intero ricorderà il 2013 sorridendo pensando all’elezione di Papa Francesco e commuovendosi per la scomparsa di Nelson Mandela, Catania nel suo album fotografico di questi dodici mesi dovrà sicuramente mettere in primo piano alcuni momenti: Enzo Bianco sindaco, Etna proclamato patrimonio dell’Umanità, l’astronauta Luca Parmitano nello spazio. E poi lo scatto simbolo della tragedia: i sei cadaveri sulla Playa di Catania il giorno di San Lorenzo.
E difficile poter fare una cernita, perché ogni fatto raccontato ha lasciato una traccia nelle pagine della storia di questa città e questa provincia. Potremmo buttarle lì, in un misero elenco, una lista di titoli aridi e senza anima. A noi però piace raccontare con il cuore e allora, insieme, ripercorriamo questo 2013, prendendo come logica lo scandire del tempo, nel suo divenire incessante e inesorabile. Si mescoleranno cronaca, politica, dolore, tragedie, vittorie e sconfitte. Le voci sono quelle del popolo catanese, di giovani, anziani, lavoratori, disoccupati, studenti , vittime di ingiustizie e di malasanità ma anche politici, magistrati, amministratori. Ognuno con il proprio spazio per denunciare, replicare, raccontare.
E iniziamo con la prima nata del 2013, Carlotta Bonaventura con il suo nome aveva dato una ventata di “positività” al nuovo anno: ma il racconto giornalistico non ha purtroppo collimato con i buoni auspici della carta d’identità della piccola.
E’ nell’anno delle 21 eruzioni dell’Etna, la natura mostra la sua forza distruttrice il 21 febbraio 2013: una bomba d’acqua trasforma Via Etnea in un torrente in piena. Quella volta tanta paura, ma nessuna vita spezzata. Lo stesso non è stato per l’alluvione a fine settembre, ad Acireale il fiume Lavinaio, nella frazione di Santa Maria delle Grazie, trascinava due auto e uno scooter: Giuseppe Castro, 51 anni, è stato travolto. Disperso per settimane, il suo corpo è stato trovato a largo di Siracusa.
A marzo il procuratore Giovanni Salvi lancia una dichiarazione di guerra alla mafia. Nello stesso mese arriva ad una svolta l’omicidio di Valentina Salamone, la giovane biancavillese ritrovata impiccata nelle campagne di Adrano. Va in carcere Nicola Mancuso, il suo ex amante: un velo di giustizia spezzato alla fine di ottobre quando il 30enne adranita tornerà libero.
Le parole di Salvi si trasformano immediatamente in fatti. Il 16 aprile i Carabinieri di Catania con il coordinamento della Dda di Catania eseguono 77 arresti, il blitz Fiori Bianchi 3 sventra il cuore di cosa nostra catanese. Infiltrazione mafiosa nel comune di Mascali, che è stato sciolto per mafia. Un terremoto che sfocia a dicembre nell’operazione Town hall, arrestati l’ex sindaco Monforte e Biagio Susinni.
La tragedia colpisce ad Aprile la città di Paternò, un gesto di follia inspiegabile. Bruciato vivo dalle mani del cugino: Marco Castro morirà dopo due giorni d’agonia, il 26 aprile, in un letto d’ospedale di Palermo. Follia che a Ottobre colpirà una casa di Caltagirone: un uomo spara alla moglie e al figlio e poi si uccide. Tutto davanti agli occhi innocenti del suo nipotino.
Il 18 aprile Sebastiano Scuto ascolterà la voce del giudice mentre leggerà una pesante sentenza di condanna nel processo in appello. 12 anni di carcere per concorso esterno all’ex re dei supermercati. Tutto questo nello stesso anno della crisi Aligrup, dell’approvazione del concordato preventivo e dell’inaugurazione dei nuovi punti vendita Ipercoop.
Maggio è il mese del dolore per l’ex presidente della provincia Nello Musumeci. Il figlio Giuseppe muore a causa di un infarto fulminante: e Catania si unisce al lutto del deputato regionale. Un mese in cui Catania ritrova uno spazio urbano perduto da tempo, dopo sequestri e processi, Piazza Europa torna alla luce, non certo senza polemiche. Questi sono i giorni dell’inizio dell’avventura di Luca Parmitano, paternese di nascita, catanese nel dna. L’astronauta trascorrerà quasi sei mesi nello spazio e quando tornerà in Sicilia non potrà nascondere la sua emozione.
E pioggia di ergastoli per i vertici dei Carateddi. La sentenza Revenge 3 è il risultato di una lunga inchiesta che assicura alla giustizia, aspettando il tre gradi di giudizio, i responsabili di decine di delitti di mafia, omicidi che preannunciavano una guerra tra cosche fermata appena in tempo.
Giugno è il mese di Enzo Bianco, torna a Palazzo degli Elefanti e per festeggiare la sua nuova elezione sceglie di fare un tour in vespa. Pochi mesi prima lutto per chi aveva occupato la poltrona oggi di Enzo Bianco: il 2 aprile, arriva da Roma la notizia della scomparsa di Umberto Scapagnini, il medico del Cavaliere, ex sindaco. Colui che aveva sconfitto Bianco nella campagna elettorale del 2005.
L’inizio dell’estate 2013 sancisce anche l’entrata del vulcano Etna nella lista dei grandi capolavori della terra Unesco. Una proclamazione che investe le istituzioni di onori, ma anche di oneri.
E mentre dopo quasi vent’anni la procura svela i nomi degli autori e dei mandanti dell’omicidio di Luigi Ilardo, l’infiltrato che aveva portato i Ros a un passo dall’arresto di Binnu Provenzano, il giallo della morte Falcidia rimane un mistero. Per la corte d’appello infatti non è il marito Enzo Morici ad averla uccisa. Seconda assoluzione per lui.
A luglio torna a casa Laura Salafia. La giovane studentessa di Sortino, rimasta in una sedia a rotelle per una pallottola vagante in Piazza Dante, lascia l’ospedale Cannizzaro dopo mesi e mesi di cure. Nella ricerca di riprendere la sua vita, Laura vorrebbe poter togliere le sbarre alla prigione della sua casa non dotata di un montascale. Una libertà negata, a cui LiveSiciliaCatania ha cercato di rispondere con una campagna di solidarietà.
E arriva agosto con il caldo e l’euforia delle vacanze. Eppure per Catania sarà il mese del lutto e della tragedia, all’alba del giorno dedicato alle stelle cadenti e ai desideri, sulla spiaggia della Playa si poggeranno sei cadaveri, sei giovani migranti in cerca di speranza moriranno annegati prima ancora di toccare terra. Una storia di dolore che fa da apripista ai morti di Sampieri e alla mattanza di Lampedusa.
E in una città dove le prostitute fanno parte ormai dell’arredo urbano, l’undici agosto scompare dal profilo della circonvallazione di Catania il ponte gioeni. Abbattuto, quasi ingoiato, dalle pinze di un grosso macchinario il cavalcavia diventato, per oltre mezzo secolo, un mosaico dello skyline di Catania.
Lo scandalo Formazione, con l’inchiesta Pandora che ha scoperchiato un vaso colmo di truffe allo stato e di soldi pubblici sprecati da decina di indagati. Un terremoto dagli effetti devastanti per migliaia di lavoratori, in una terra dove si susseguono licenziamenti e saracinesche abbassate. Anfe, Bellini, Aligrup, Stm, Cesame, Myrmex sono il baluardo di un settore, quello occupazione, in pieno sfacelo.
365 giorni, quelli del 2013 che lasciano tracce di sangue sull’asfalto. Incidenti stradali che hanno mietuto vittime. Una lista troppo lunga, strade trasformate in cimiteri. E resta il dolore per quella foto di Elio e Dario morti durante la loro trasferta a Palermo per tifare i loro campioni azzurri. E come dimenticare il sorriso di Elisabetta travolta da un treno mentre tornava nella sua casa a pochi passi dalla stazione di Mascali, diventata la sua tomba.
E c’è un uomo che Catania non dimenticherà: Francesco Scuderi, uomo simbolo dello sport catanese. Il Presidente che non si è mai tirato indietro: una vita dedicata fino all’ultimo respiro alla pallanuoto.
Questo il veloce racconto di un anno di notizie. E in questo giorno di bilancio, pescando sorrisi e lacrime tra i ricordi, forse leggendo il passato potremo costruire un nuovo futuro. Un 2014 dove ognuno con impegno, costanza, dedizione e rispetto cercherà di fare la sua parte.