2013: anno della donna |"Spose, madri e...femmine" - Live Sicilia

2013: anno della donna |”Spose, madri e…femmine”

Tutte le iniziative del Rotaract Catania dedicate alla figura femminile, e non poteva mancare l'ispirazione agatina.

CATANIA – Nel contesto dell’anno dedicato alla donna, il Club Rotaract ha deciso di offrire alla città di Catania una lettura un po’ particolare in merito alla querelle che ruota attorno al ruolo della donna nella società attraverso l’incontro con Costanza Miriano, autrice di “Sposati e sii sottomessa” e “Sposati e muori per lei”; tra i giovani presenti è emerso il convincimento che occorre riappropriarsi dei valori tradizionali che hanno reso forte la nostra civiltà per avviarsi ad un futuro più sereno.

Ai microfoni di Livesiciliacatania, il presidente Rotaract club Catania, Fabio Adernò ci racconta il perché di questo appuntamento: “Abbiamo voluto organizzare l’incontro con Costanza Miriano nell’ambito dell’anno sociale da me presieduto in quanto dedicato alla figura della donna. Troppo spesso – prosegue – ancora oggi, nell’attuale società, essa viene relegata ad un ruolo minore rispetto a quello esercitato dall’uomo, in una lotta spietata di sopraffazione; si tratta di due universi che siamo certi – conclude – sono fatti per vivere in armonia, nel pieno rispetto di quella diversità che altro non è che complementarietà e perfezionamento reciproco”.

Costanza Miriano è <una giovane mamma di quattro figli> – come le piace definirsi – chiamata a dare il suo contributo nella trattazione del tema incentrato sulla donna in maniera “diversa”, divertente. Autrice di “Sposati e sii sottomessa” e “Sposati e muori per lei”, due testi agevoli, con una prosa molto piacevole e con non poche sfumature umoristiche, una buona guida, insomma, per le donne che decidono di essere spose e madri, pronte per affrontare il matrimonio, scelta coraggiosa e stimolante.

Ma come ci si approccia al matrimonio nel XXII secolo?

Con un’espressione simpatica la Miriano lo definisce una “pratica estrema per donne senza paura”. Non si dimentichi, infatti, che rispetto al passato, il matrimonio, genera paura o viene vissuto in modo superficiale, con la conseguenza che dinnanzi ad un’incomprensione, alla prima frizione i coniugi, datosi l’aut aut in modo più o meno garbato, preferiscono iniziare a percorrere due strade separate. Il consiglio della Miriano, sposa e madre è invece quello di valorizzare, con amore, i tanti momenti della quotidianità in arricchimenti, stimoli.

“Crediamo che un contributo sul tema del matrimonio– afferma Adernò – possa essere un “quid pluris” per i giovani che domani avranno il “coraggio” di formarsi una famiglia, perché si sa che la via non è certo agevole… Ma se si conosce la meta ci si riesce con più serenità”!

Sempre nell’ambito dell’approfondimento sulla figura della donna, il Rotaract a novembre ha organizzato un incontro sull’imprenditoria femminile, mentre il 1º febbraio il professore Falcidia e il professore Pennisi terranno un incontro sulla prevenzione del carcinoma mammario, tema di “service” di questo anno sociale.

“L’appuntamento a ridosso della festa di S. Agata è dettato dallo stretto legame tra quella patologia e la Santuzza martire alla quale furono, appunto, strappati i seni. La felice coincidenza – prosegue – che la patrona di Catania sia proprio una donna, violentata nella sua fede perché voleva essere fedele a Dio nella scelta della verginità, a noi pare sia molto propizia per affrontare l’argomento della dignità della donna, sotto ogni aspetto”.

Secondo quanto raccontano gli atti del martirio, Agata fu martire, cioè “testimone” della sua coerenza, di fede e di costume morale scelto in piena libertà. “Ci pare quanto mai opportuno questo parallelismo, guardare a questo esempio che non è un qualcosa di lontano, ma piuttosto qualcosa che la città tutta sente come proprio, anche se spesso in modo improprio.

Vorremmo infatti che le nuove generazioni credano in qualcosa, abbiano delle aspirazioni, dei modelli, dei sogni… E ciò è rintracciabile nella nostra storia”. Ed ecco ritornare i valori della tradizione: la donna custode di valori, quali l’amore materno, l’attenzione alle piccole cose. La donna come colei che la natura ha disposto come <mezzo>, come strumento per portare avanti il futuro perché portatrice di vita in grembo, per nove mesi.

L’impegno “civico” dei club service si palesa nel dare a chi non ha, sia anche nel formare la coscienza a fronteggiare le povertà morali e spirituali del nostro tempo. “Il nostro contributo – racconta Adernò – si inquadra in questo contesto e, anche se è una piccola goccia nel mare, sappiamo che il mare è fatto di tante piccole gocce”.

A sei mesi dall’inizio del suo mandato Adernò si dice soddisfatto: “Credo che il Rotaract sia un’occasione di crescita per i giovani poichè dall’ordine del giorno all’approvazione del bilancio, si acquisiscono nozioni spendibili sempre. Il bilancio semestrale – conclude – è molto positivo e con l’ingresso di cinque soci oggi siamo a quota 27”.

Nel calendario rotaractiano sono stati inseriti molteplici appuntamenti: grande attenzione ai non vedenti, che vengono puntualmente accompagnati ai concerti, allestimento della biblioteca per i ragazzi dell’oratorio salesiano “Salette”, o ancora interventi all’interno della sezione minorile del carcere di Bicocca, incontri culturali e quelli incentrati sulla prevenzione medica.

 

 


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