Combattimento tra pit bull allo Zen| Blitz tra i casermoni: tre denunce - Live Sicilia

Combattimento tra pit bull allo Zen| Blitz tra i casermoni: tre denunce

A combattere su un'area in erba sintetica due pitbull, uno dei quali trovato sanguinante dai carabinieri e dai volontari della Lida.

VIA PENSABENE
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PALERMO – Un vero e proprio ring con tanto di erba sintetica e intorno, diverse gabbie improvvisate dove erano stati rinchiusi cinque cani. All’interno di quell’area tra i casermoni  delle vie Pensabene e PV 46 allo Zen 2, allestita appositamente per i combattimenti illegali dei cani, un Pitbull trovato sanguinante. Aveva le orecchie tagliate e numerose escoriazioni: probabilmente, il combattimento era iniziato poco prima che arrivassero i carabinieri.

Quello di stanotte, è stato un intervento immediato che ha permesso ai volontari dell’associazione animalista Lida e ai veterinari dell’Asp di salvare sei cani. Tra questi, quello trovato ferito, che una volta soccorso avrebbe dimostrato di essere molto docile. Quando i militari dell’Arma sono arrivati, in seguito alla segnalazione anonima di un cittadino, intorno al ring sarebbero state presenti molte persone: nel giro di pochi secondi molte si sono date alla fuga, portando via anche il cane con cui il Pitbull sanguinante stava combattendo, ma sono state tre le persone bloccate dai militari, per i quali è scattata la denuncia. Si tratta di M. P., 53 anni; P. F. , 27 anni e di un minorenne, un ragazzo di 17 anni.

Un fenomeno in forte escalation a Palermo, che non risparmierebbe alcuna zona della città. A partire dal centro storico, per finire con la zona dell’Arenella, proprio come spiega Salvatore, volontario Lida: “Forse sarebbe più semplice riuscire a capire dove ciò non avviene. Purtroppo è un fenomeno molto più diffuso di quanto ci si immagina”. E in effetti, negli ultimi anni si sono registrati combattimenti alla Guadagna, alla Noce, al Cep, e nel quartiere Borgo Nuovo.

“E’ una lotta che combattiamo – dice il volontario – ma il Comune non ci aiuta. I cani che abbiamo trovato allo Zen, ad esempio, si trovano ancora in un luogo dove si trovano in sicurezza, in attesa di essere accettati dal canile municipale, che ormai è al collasso. La verità – prosegue – è che a Palermo non ci sono né presidi sanitari per animali coinvolti o vittime di reato, né strutture di recupero. Se ieri non avessimo trovato un posto in cui collocare i Pittbull, i carabinieri sarebbero stati costretti a lasciarli sul posto e presidiare l’area. Oppure avremmo dovuto paradossalmente portarli in caserma”.

I cani messi in salvo si trovavano all’interno di gabbie fatiscenti, realizzate con vecchie reti da materasso. I volontari, insieme ai carabinieri hanno prelevato i cinque Pittbull, tra cui due cuccioli di sei mesi, e li hanno trasportati in un luogo sicuro dove sono stati visitati dai veterinari. Stanno tutti bene, compreso quello ferito, ma ad altri due sono state tagliate le orecchie. “A bordo della mia auto c’erano questi due cuccioloni  – continua il giovane – mentre gli altri cani sono stati trasportati nelle altre macchine”. Il canile, infatti, oltre a non avere la reperibilità notturna, non dispone più del furgone. “Per noi la situazione è complicata – aggiunge il volontario – perché non abbiamo i mezzi e il Comune non muove un dito. Sono necessarie assistenza e strutture, perché il nostro lavoro rischia di essere vanificato”.

Le indagini sul combattimento scoperto allo Zen 2 nel frattempo proseguono. Tutto è in mano ai carabinieri della stazione di San Filippo Neri, che stanno cercando di risalire a coloro che hanno organizzato l’incontro illegale e ai proprietari dei cani. Nel frattempo, per l’area di cinquecento metri quadrati è scattato il sequestro.

 


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