Inchiesta Ciapi, liberi tutti | Tranne Giacchetto e Riggio - Live Sicilia

Inchiesta Ciapi, liberi tutti | Tranne Giacchetto e Riggio

Sono scaduti i termini di custodia cautelare. Dal provvedimento che restituisce la libertà agli indagati restano esclusi Faustino Giacchetto e Francesco Riggio. Nella foto l'ex assessore regionale Luigi Gentile. Anche lui torna libero.

PROVVEDIMENTO DEL GIP
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PALERMO – Liberi tutti dalla scorsa mezzanotte. E senza alcun obbligo di dimora. Tutti tranne Faustino Giacchetto e Francesco Riggio. Come previsto sono scaduti i termini di custodia cautelare in carcere per gli indagati dello scandalo sul Ciapi di Palermo. Il provvedimento di remissione in libertà, firmato dal giudice per le indagini preliminari Luigi Petrucci, è già stato notificato agli ex assessori regionali Luigi Gentile e Gianmaria Sparma, alla segretaria di Giacchetto, Stefania Scaduto, all’ex dirigente dell’Agenzia regionale per l’impiego Rino Lo Nigro, e all’esponente del Pid, Domenico Di Carlo. Sono accusati a vario titolo di corruzione, truffa e falso in atto pubblico. Erano tutti detenuti ai domiciliari.

Dal provvedimento di scarcerazione, dunque, restano esclusi soltanto il manager della comunicazione Giacchetto e Riggio, presidente del Ciapi di Palermo. Il primo resta in carcere e il secondo ai domiciliari. Sono accusati di essere capi e promotori dell’associazione a delinquere organizzata per mettere le mani sui soldi assegnati dall’Unione europea all’ente di Formazione professionale. Contestazione che sposta per loro al 19 dicembre la scadenza dei termini di custodia cautelare.

Il Gip Petrucci non ha potuto fare altro che prendere atto della situazione e accogliere l’istanza degli avvocati Giovanni Di Benedetto e Fabrizio Biondo per la Scaduto, Giovanni Rizzuti e Nino Zanghì per Gentile, Rosalba Di Gregorio per Di Carlo, Maurilio Panci per Sparma e Marcello Montalbano per Lo Nigro.

La scarcerazione, con il contestuale no alla proposta della Procura di obbligare gli indagati a non allontanarsi dai luoghi di residenza o a firmare in commissariato, arriva a pochi giorni di distanza dalla decisione del presidente dell’ufficio Gip, Cesare Vincenti, che aveva rigettato la richiesta della Procura di processare subito otto dei 34 indagati dell’inchiesta. Il via libera al rito immediato avrebbe bloccato i termini di scarcerazione.

 


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