"Le accuse del Pd sull'eolico? | Infondate e pretestuose" - Live Sicilia

“Le accuse del Pd sull’eolico? | Infondate e pretestuose”

Nicolò Marino

Per il titolare dell'Energia "si sollevano questioni tecniche per condurre battaglie politiche". Intanto, entro questa settimana settimana dovrebbero arrivare le nomine dei commissari straordinari che dovranno accompagnare il passaggio dagli Ato rifiuti alle Srr.

Parla l'assessore marino
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PALERMO – Il governo regionale non vuole l’eolico. Lo ha detto stamattina il presidente Rosario Crocetta e lo ha ribadito nel pomeriggio l’assessore all’Energia, Nicolò Marino. Le accuse del Partito democratico? “Infondate e pretestuose: si sollevano questioni tecniche – ha esordito Marino in conferenza stampa – per condurre battaglie politiche”. Marino ha deciso di raccontare la sua versione dei fatti per fare “un po’ di chiarezza”. In primo piano l’accusa fatta dai democratici di aver autorizzato la costruzione di un impianto eolico da 27 megawatt nella conferenza dei servizi dello scorso venti settembre, anzi: “La responsabilità di quanto deciso in quella conferenza – ha spiegato l’assessore all’Energia – è dello scorso governo, che ricordo era sostenuto proprio da quel Pd che adesso ci attacca”. Eppure anche il governo presieduto da Raffaele Lombardo si era dichiarato contrario all’installazione di impianti eolici in Sicilia. “Vero – ha confermato Marino – salvo poi fare, alla fine del 2008, una delibera che non bloccava proprio nulla”.

Nella delibera incriminata, infatti, è scritto: “Si dispone la temporanea sospensione delle autorizzazioni in corso, avendo riguardo delle modalità e dei termini previsti dalla normativa vigente”. La normativa vigente, però, “prevede che vengano fatte proprio le conferenze di servizio”, motivo per il quale – Marino ha ripercorso tutta la storia – l’ex assessore, il prefetto Giosuè Marino, ha continuato con le convocazioni fino a quando non c’è stato il cambio della guardia all’assessorato all’Energia, e il nuovo assessore ha deciso di sospendere tutte le conferenze già calendarizzate”. E grazie a questa decisione, “non supportata da nessuna legge”, la Regione è incappata in 238 contenziosi legali per il fotovoltaico, 93 per quanto riguarda l’eolico. Di questi 93, dieci sono già andati a giudizio, e l’amministrazione regionale è sempre stata condannata a concludere i procedimenti entro trenta giorni.

E potenzialmente, se l’amministrazione venisse condannata anche degli altri ottantatré casi, dovrebbe sborsare risarcimenti per circa 750 milioni di euro. “Senza contare – ha aggiunto Marino – le spese legali che paghiamo per difenderci, che ammontano a circa 1 milione e mezzo l’anno”. Insomma, sul tavolo dell’assessorato ci sono più o meno 1400 istanze per la costruzione di nuovi impianti, 300 delle quali riguardano proprio quelli eolici. E, come spiegato dal direttore generale del dipartimento Maurizio Pirillo, la Regione è obbligata a convocare una conferenza di servizi, chiamata a decidere se dare o meno l’autorizzazione, per ogni istanza.

L’amministrazione, in pratica, ha le mani legate, ma l’assessore all’Energia ha ricordato che in parlamento “c’è comunque un disegno di legge presentato dal governo a luglio che è un atto di indirizzo contro l’eolico, e non ci risulta sia stato ancora assegnato a nessuna commissione”. “Innanzitutto rispetto la legge – ha affermato Marino – e quindi l’unica strada che ci rimane è quella di agire limitando aree idonee alla costruzione degli impianti”. Tra un mese, ha annunciato l’assessore, ci sarà un’apposita delibera di giunta, ma la paura è che possa venire dichiarata incostituzionale: “La Regione, purtroppo, non può fare quasi nulla”.

Le accuse del Partito democratico, quindi, secondo l’assessore sono state soltanto “strumentali ad alimentare una guerra che – ha detto però Marino – non piace a nessuno. E francamente spero finisca presto”. Intanto, entro il fine settimana dovrebbero arrivare le nomine dei commissari straordinari che dovranno ‘accompagnare’ il passaggio dagli Ato rifiuti alle Srr. Saranno più o meno uno per ogni ato, che sono 27, anche se molti di loro, “le realtà più semplici”, verranno accorpati e avranno alla guida un solo commissario. Dal primo di ottobre, poi, ogni competenza passerà ai comuni, e l’assessore ha dichiarato che nonostante questo c’è ancora “chi tenta di resistere a questa riforma: chi ha riempito gli ato di persone che non dovevano essere assunte solo in virtù di meccanismi elettorali e facendo promesse – ha denunciato Marino – adesso sta animando le contestazioni. Ma non farà ricadere la responsabilità sulla Regione, che ha fatto già più del proprio dovere. Adesso tocca ai sindaci – ha ribadito – e faccio un appello affinché ci stupiscano: gestite bene quanto vi verrà affidato. L’avete voluto voi”.


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