La prima puntata de “Le Iene”, andata in onda ieri, ha portato alla ribalta la storia di Roy Dolce, il 39enne “Italian gigolò” di Macerata che, pur volendo mettersi in regola con il fisco, non può pagare le tasse poiché la sua professione non viene riconosciuta. Intervistato da Sabrina Nobile, Roberto – in arte Roy – ha raccontato di riuscire a guadagnare anche 10.000 euro al mese, grazie ai servizi resi a donne disposte a noleggiarlo per una sera (al costo di 700 euro), per un weekend (a 1.500 euro) ma anche, nel caso che gli si è appena presentato, per un anno intero.
A voler “affittare” per 365 giorni il muscoloso ed elegante accompagnatore è, come ha rivelato lo stesso Roy, una palermitana. Il gigolò, disponibile e cordiale, svela qualche particolare in più a Livesicilia: “Si tratta di una ragazza di 34-35 anni, mi ha contattato telefonicamente per avanzare la sua proposta. Mi è sembrata molto decisa. Ad ottobre verrò a Palermo per conoscerla. Mi ha già inviato un acconto di 500 euro“.
La trasferta palermitana di Dolce costerà alla giovane siciliana tra i 1.500 e i 2.000 euro. In quell’occasione, le toccherà sfoderare le sue armi migliori per convincere l’accompagnatore a cambiare residenza per un anno. La proposta non sembra allettare particolarmente Roy che dice di essere già stato chiaro sull’argomento: “Non lo farei neanche per un milione di euro“. Il gigolò vive tra le Marche e Bologna e, come ammette lui stesso, ama troppo “spostarsi e vagare di fiore in fiore“. In più, professionalmente parlando, si muove con i piedi di piombo: “Mi ha mandato una foto sbiadita ed un video amatoriale in cui canta. Sembra carina, ma è stata anche molto vaga, potrebbe nascondere qualcosa”.
La prudenza, insomma, non è mai troppa neanche per un gigolò. Senza considerare che Dolce, in passato, ha avuto una brutta esperienza in quel di Verona proprio con una siciliana. “Sono uscito a cena con una donna – ricorda Roy – e ad un certo punto sono stato prelevato dai carabinieri. Pensavamo fossi un esponente della malavita, dal momento che la donna in questione era, come ho scoperto dopo, la vedova di un boss mafioso e viveva sotto protezione nella città veneta”.