"No ai soldi per gli lsu| del comune di Palermo" - Live Sicilia

“No ai soldi per gli lsu| del comune di Palermo”

Il deputato del M5s Riccardo Nuti

Il deputato ha presentato un emendamento per stralciare il comma che stanzia 99 milioni per i lavoratori socialmente utili di Palazzo delle Aquile e del comune e della provincia di Napoli.

LEGGE DI STABILITA', NUTI (M5S)
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PALERMO – “No al clientelismo e a fondi per alimentare bacini di voti legati a società che spesso sono dei buchi neri”. Parola di Riccardo Nuti, deputato grillino già capogruppo penta stellato alla Camera e candidato a sindaco di Palermo, che torna così ad uno dei suoi vecchi cavalli di battaglia della campagna elettorale per Palazzo delle Aquile. Un rifiuto per prebende e clientele che si è tradotto, in questi giorni, in un emendamento presentato alla legge di stabilità che mira a stralciare il comma 6 dell’articolo 7 che prevede 99 milioni di euro per gli lsu (con almeno otto anni di anzianità) della provincia e del comune di Napoli e del comune di Palermo, oltre ad un altro milione per gli enti locali con meno di 50mila abitanti. In totale cento tondi tondi.

Sia Palermo che Napoli, infatti, da anni godono di sovvenzioni statali ad hoc per il pagamento degli stipendi ai lavoratori socialmente utili (il primo decreto legge risale al 1986) che adesso Nuti vorrebbe bloccare. “Il Movimento cinque stelle – dice Nuti a Livesicilia – fin dalle comunali di Palermo ha sostenuto questa posizione, dicendo no al clientelismo e ai fondi per alimentare bacini di voti legati a società che spesso sono dei buchi neri. Queste tecniche di fondi a pioggia vanno avanti da anni e anni e si sono rivelate fallimentari prendendo in giro migliaia di persone. Siamo stati gli unici a dirlo alle comunali, distinguendoci da tutti gli altri partiti e ora stiamo semplicemente agendo coerentemente”.

L’emendamento, al momento, è solo stato presentato e andrà votato dalla competente commissione della Camera, ma già fa discutere anche all’interno dello stesso Movimento. Le voci critiche maggiori vengono soprattutto da alcuni senatori, fra cui il palermitano Francesco Campanella e il napoletano Bartolomeo Pepe. “Chi ha scritto questo emendamento è un insensibile e un insensato – ha postato Pepe su Facebook – bisognerebbe prima analizzare i perché e i come e poi prendere una decisione. Serve ragionevolezza e capacità propositiva per superare le impasse ma pure per sostenere un futuro migliore. Il reddito di cittadinanza farà giustizia, ma intanto che fai, gli spari?”. Il tutto mentre parte dei precari di Palazzo delle Aquile resta alla finestra attendendo l’esito del dialogo fra il governatore Rosario Crocetta e il ministro della Funzione pubblica Gianpiero D’Alia, che dovrebbe sbloccare lo stallo dei rinnovi per tutti i 19mila precari isolani (facenti parte di un bacino nazionale che arriva a 80mila).

Twitter: @robertoimmesi

 


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