Il delitto di Carmela Petrucci | Ergastolo per Samuele Caruso - Live Sicilia

Il delitto di Carmela Petrucci | Ergastolo per Samuele Caruso

La famiglia Petrucci in aula nel giorno della sentenza (foto Panzica)

di MONICA PANZICA Ergastolo per Samuele Caruso, l'assassino di Carmela Petrucci, uccisa il 19 ottobre 2012. In lacrime i genitori, il fratello, la sorella e la nonna delle 17enne. Il loro avvocato: "Nessun successo, solo una sentenza giusta". Il pm Caterina Malagoli: "Storia amara in cui era necessario riconoscere l'estrema efferatezza con cui Caruso ha agito".

PALERMO –  Erano in piedi, tesi. Si sono seduti di colpo, in lacrime e abbracciandosi. I genitori di Carmela Petrucci, il fratello e Lucia, hanno ascoltato in silenzio la sentenza del gup Daniela Cardamone, che ha condannato all’ergastolo Samuele Caruso, poi sono scoppiati a piangere. Una reazione inevitabile per un primo punto ad un percorso di dolore e strazio cominciato il 19 ottobre del 2012, quando Caruso ha ucciso senza pietà la loro Carmela. Venti coltellate nell’androne di casa sua, in via Uditore a Palermo, che non hanno lasciato alcuna possibilità alla diciassettenne corsa in soccorso della sorella. E Samuele, infatti, è stato condannato anche per aver tentato di uccidere la sorella di Carmela, Lucia, sua ex fidanzata ferita nell’aggressione.

In lacrime anche la nonna, che ha atteso fuori dall’aula ed è poi rientrata cercando l’abbraccio dei nipoti. Il giudice ha riconosciuto una provvisionale da 500 mila euro ciascuno ai genitori e ai fratelli di Carmela. Mentre 20 mila euro ciascuno per l’associazione Le Onde e il Comune di Palermo. Il gup ha accolto la tesi dell’accusa, secondo la quale non solo l’omicidio era premeditato, ma c’è anche l’aggravante dei futili e abietti motivi. Premeditato, secondo il pm, anche il tentativo di omicidio di Lucia. “Una vicenda amarissima – dice il pm Caterina Malagoli – e considerando che una sentenza di ergastolo non è scontata in abbreviato, non possiamo che essere soddisfatti di ciò che è stato riconosciuto dal giudice. Ovvero l’efferatezza del delitto e soprattutto il fatto che l’obiettivo di Caruso era quello di uccidere anche Lucia. In questo caso – ha spiegato il pm – essendoci un concorso di reati, la pena massima è l’ergastolo con isolamento diurno, quindi con lo sconto per il rito abbreviato ha preso l’ergastolo. In vita mia non ho visto mai una persona così fredda, basti dire che ha tentato anche di raggirare gli psicologi”

La difesa, sostenuta da Anna Pellegrino e Antonio Scimone, aveva puntato invece sull’assenza di premeditazione e sulla momentanea infermità mentale. Caruso si sarebbe vendicato di Lucia per averlo lasciato, assassinandola nell’androne del palazzo in cui la ragazza abitava con la famiglia, in via Uditore. Carmela e Lucia, che frequentavano il liceo classico, Umberto I di Palermo, rientravano da scuola. La nonna, che le era andata a prenderle in auto, le ha lasciate davanti alla casa. Samuele è apparso all’improvviso. Lucia, spaventata dall’ex che la perseguitava da tempo con telefonate ed sms, ha citofonato al fratello gridandogli di aprire in fretta il portone. Ma l’assassino ha colpito prima Carmela e poi Lucia.

“Non è un successo ma è un’affermazione della giustizia. Noi non possiamo parlare di successo perché una persona è morta e questa ragazza non tornerà mai più tra le braccia dei suoi familiari. Sicuramente è un successo per la procura che è riuscita ad affermare sia la premeditazione che i motivi abietti e futili che spesso sono alla base dei femminicidi”. Lo ha detto l’avvocato di parte civile della famiglia Petrucci, Marina Cassarà, commentando la sentenza. Per il momento i parenti di Carmela preferiscono non parlare. Anche se hanno avuto giustizia, sono molto provati”.

“Le sentenze giudiziarie non si commentano ed è tra l’altro noto a tutti quale fosse la posizione dell’Amministrazione comunale che si era costituita Parte Civile tramite l’Avvocatura. Oggi non possiamo che ribadire la nostra vicinanza e il nostro affetto per la famiglia di Carmela Petrucci, il cui dolore non sarà lenito da alcuna sentenza.”

Queste le parole del Sindaco Leoluca Orlando e dell’Assessore Agnese Ciulla, alla notizia della condanna all’ergastolo per Samuele Caruso.

 


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