Via Maqueda, oltre 250 firme | contro l'isola pedonale - Live Sicilia

Via Maqueda, oltre 250 firme | contro l’isola pedonale

A poco più di tre mesi dall'istituzione dell'isola pedonale, commercianti e residenti presentano a Palazzo delle Aquile una raccolta di firme contro l'isola pedonale. L'assessore al Centro storico Agata Bazzi: "Allo studio una serie di interventi migliorativi".

PALERMO – Chiedono di essere ascoltati, di lavorare in sinergia con l’amministrazione comunale per la creazione di un nuovo piano del traffico che tenga conto delle esigenze di chi ha scelto la via Maqueda come luogo di residenza o come sede della propria attività lavorativa. Commercianti e residenti della centralissima via, a cento giorni dallo stop alle auto da piazza Verdi ai Quattro Canti e a fronte della nuova ordinanza di proroga in vigore fino al prossimo 4 maggio, tornano a fare la voce grossa e inviano un urlo disperato con una petizione a Palazzo delle Aquile. “Vogliamo sensibilizzare il Comune sulle difficoltà operative e sui pregiudizi logistici ed economici – dice Maurizio, uno dei residenti che ha firmato la missiva – che siamo costretti ad affrontare”.

Duecentocinquanta firme, quelle raccolte, per ribadire – ancora una volta – il proprio ‘No’ all’attuale isola pedonale. Il pensiero è comune: “L’area pedonale, così strutturata, umilia un pezzo di storia come via Maqueda e l’intero centro storico di Palermo. Non siamo contrari alla pedonalizzazione – precisano esercenti e abitanti che si sono riuniti nei locali della farmacia D’Anna –. Siamo contrari alle deroghe concesse ad alcuni mezzi. Nelle fasce orarie in cui vige la chiusura alle auto (9,30-13 e 16-20 dal lunedì al venerdì, e dalle 9,30 alle 20 il sabato e la domenica) è proibito il transito ai fornitori delle attività commerciali anche per la consegna di merce urgente – aggiunge la signora Francesca, della farmacia D’Anna –. I clienti vanno via infastiditi dopo ore di attesa. Per chiunque però abbia una ‘paletta alzata’ la strada è libera, non si possono usare due pesi e due misure”.

“I clienti più affezionati ci chiamano – interviene la titolare di un negozio di abbigliamento – ci chiedono indicazioni su un percorso alternativo per raggiungerci. Ma dopo tre o quattro giri delle strade intorno alle nostra attività vanno via. Mancano dei parcheggi limitrofi alla zona pedonalizzata. Altro che incremento delle vendite, ci hanno rovinato, messo in ginocchio, ci stanno costringendo a chiudere bottega e andare via”. Dalla parte dei negozianti di via Maqueda il presidente di Confartigianato Palermo: “Porterò avanti le esigenze di coloro che hanno firmato la petizione – dice il presidente Nunzio Reina -. Alle aziende deve essere data la possibilità di lavorare e di sopravvivere”.

Ma nel corso dell’incontro si discute anche dei pericoli in cui rischia di incorrere chi frequenta la zona. “Esiste un limite di velocità di 10 chilometri orari, o almeno questo è quello previsto dall’ordinanza – dice il signor Marcello, residente in via Bari – ma se consideriamo che il mezzo che procede a velocità minore è l’autobus che raggiunge i 70 chilometri orari, allora qualche domanda bisogna porsela. Come faccio a fare andare mia figlia in bicicletta e stare tranquillo in un’area che dovrebbe essere pedonale e controllata a vista ma che, nei fatti, non lo è? Durante le fasce orarie di apertura al traffico – prosegue – l’elevato numero di veicoli, a causa del restringimento della carreggiata, non riesce a far spazio ai mezzi di soccorso. Ma nessuno interviene”.

Quando si parla dello stato di degrado in cui versa via Maqueda gli animi si scaldano. “Guardo questo percorso e piango due volte, con gli occhi e col cuore – dice uno dei commercianti -. Ci aspettavamo ben altro degli attuali vasi piazzati lungo la carreggiata, la maggior parte dei quali ormai rotti, con le piante rinsecchite e la terra riversa sulla carreggiata. Bisognerebbe rifare i marciapiedi, trovare percorsi alternativi seri, sostituire le piante malconce e aggiungere elementi di arredo urbano. Manca ad oggi una programmazione seria per il rilancio dell’area e, di conseguenza, del commercio”.

La richiesta, dunque, è quella di un percorso pedonale che si integri e si rapporti con la città. “Queste piante sono state regalate da un vivaio di Catania – racconta la signora Maria – e guardatele adesso in che stato sono ridotte, morte tra abbandono e incuria. Nessuna manutenzione, nessuna cura, niente di niente. Qual è il vantaggio di questa pedonalizzazione? Vorrei saperlo anch’io, me lo domando da mesi …”.

L’assessore al Centro Storico, Agata Bazzi, assicura che il Comune è al lavoro per correggere le criticità di via Maqueda. “Sono previsti degli interventi per riqualificare l’asse viario per migliorare la fruizione della strada per i pedoni. L’assessorato al Verde sta provvedendo in questi giorni all’acquisto di strutture temporanee quali fioriere e panchine che contribuiranno ad abbellire la via. Ed entro fine anno sarà aperto un cantiere per la creazione di marciapiedi più grandi”.

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