Mafia, pizzo e droga: 38 condanne | Stangata sul clan della Noce - Live Sicilia

Mafia, pizzo e droga: 38 condanne | Stangata sul clan della Noce

Gaetano Maranzano e Cosimo Michele Sciarabba

di RICCARDO LO VERSO Il blitz nel 2012, poi le sentenze. Pioggia di condanne.

SENTENZA A PALERMO
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3 min di lettura

PALERMO – Nell’ottobre del 2012 il blitz della Sezione Criminalità Organizzata della Squadra mobile azzerò le famiglie della Noce, di Cruillas e di Altarello. Un anno e mezzo dopo gli arresti arriva una pioggia di 38 condanne. Davanti al giudice per l’udienza preliminare regge la ricostruzione dei pubblici ministeri Giancluca De Leo, Francesco Del Bene e Amelia Luise. Ci sono solo tre assolti: Giorgio Pirrone (difeso dagli avvocati Tommaso De Lisi e Nino Caleca), Luca Crini e Cosimo Grasso.

Il mandamento sarebbe stato retto da Fabio Chiovaro, era lui l’uomo del lavoro sporco, e Franco Picone che avrebbe vestito i panni del capo carismatico. Chiovaro, finito in carcere nell’ottobre del 2010, era stato costretto a farsi da parte fino a maggio del 2011. Una volta tornato in libertà si era ripreso lo scettro del comando. La prima faccenda da affrontare fu il conflitto con gli scissionisti. Un gruppo di ribelli, approfittando della sua assenza, aveva provato a scalzarlo. E si erano meritati l’appellativo di stiddari. Salvatore Seidita sarebbe stato alla guida del gruppetto dei ribelli, poi rientrati nei ranghi, composto da Giuseppe Sammaritano, Umberto Maltese e Antonino Bonura. La mappa del potere degli investigatori piazzava Gaetano Maranzano alla guida della famiglia di Cruillas, coadiuvato da Domenico Spica. Ad Altarello, invece, avrebbe comandato Vincenzo Tumminia.

Sul processo per mesi ha pesato il rischio scarcerazioni. I legali di due imputati, Marco Giunta e Tommaso De Lisi, avevano sollevato, infatti, una questione di incompatibilità, chiedono per due volte a due giudici diversi di astenersi perché durante la fase preliminare dell’inchiesta avevano concesso una proroga per alcune intercettazioni. Dunque avrebbe di fatto anticipato un giudizio di merito sulle accuse, riscontrando i gravi indizi di colpevolezza necessari per autorizzare l’ascolto delle conversazioni delle persone indagate. Alla fine il processo è passato nelle mani del Gup Wilma Mazzara che congelò i termini di custodia cautelare. Niente scarcerazioni di massa, dunque.

I reati contestati nel processo andavano dall’associazione mafiosa all’estorsione, dal traffico di sostanze stupefacenti, all’interposizione fittizia, al possesso ed uso illegale di armi da fuoco. Cambiava la mappa del potere, ma l’imposizione del pizzo restava una costante per vecchi e nuovi boss. Tanti, troppi commercianti e imprenditori continuavano a pagare. Alcuni, però, trovarono la forza di denunciare. Ad esempio, i vertici della Magnolia fiction. Perché i boss erano andati a imporre la messa a posto persino sul set dello sceneggiato I Segreti dell’acqua con Riccardo Scamarcio.

Questi gli imputati e le pene inflitte. Bisogna considerare che il rito abbreviato da diritto allo sconto di un terzo: Fabio Chiovaro (16 anni e 6 mesi), Tommaso Tognetti (14 anni), Felisiano Tognetti (12 anni), Francesco Picone (12 anni), Salvatore Seidita (12 anni), Vincenzo Tumminia (12 anni), Gaetano Maranzano (12 anni), Cosimo Michele Sciarabba (8 anni), Domenico Spica (8 anni e 6 mesi), Giovanni Seidita (6 anni), Giuseppe Sammaritano (10 anni e 6 mesi), Santino Chiovaro (10 anni), Santo Pitarresi (6 anni), Girolamo Albanese (difeso dall’avvocato Dario Gallo ha avuto 6 anni, ma la condanna poteva essere più paesante. per lui è caduta l’accusa di associazione mafiosa e ha retto una tentata estorsione), Nicolò Giacomo Sciarratta (8 anni e 6 mesi), Giovanni Guddo (8 anni e 6 mesi), Carlo Castagna (14 anni), Tommaso Castagna (10 anni), Gaetano Castagna (10 anni), Antonio Giuseppe Enea (8 anni), Giuseppe Di Benedetto (8 anni), Saverio D’Amico (8 anni e 4 mesi), Umberto Maltese (8 anni e 6 mesi), Antonino Bonura (8anni), Gaspare Bonura (10 anni e 2 mesi), Giovanni Mattina (10 anni), Renzo Lo Nigro (10 anni e 6 mesi), Marcello Argento (10 anni), Giuseppe Bonura (6 anni), Giuseppa Mirabella (2 anni), Umberto Sammaritano (1 anno e 8 mesi), Vincenzo Acone (2 anni), Vincenzo Toscano (1 anno e otto mesi), Giacomo Abbate (1 anno e 8 mesi), Alessandro Guddo (1 anno 8 mesi), Salvatore D’Amico (1 anno e 8 mesi), Dario Giunta (1 anno e 8 mesi), Vincenzo Landolina (2 anni).

 


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