Esercizio provvisorio e precari | Più di 50 mila lavoratori in bilico - Live Sicilia

Esercizio provvisorio e precari | Più di 50 mila lavoratori in bilico

Sala d'Ercole ha iniziato la discussione sulla manovra finanziaria e sul rinnovo dei contratti dei circa 22 mila lavoratori a tempo determinato di Comuni e Province. Per questi, soldi solo fino ad aprile. L'opposizione: "Crocetta ha fallito, si dimetta". Musumeci attacca. L'assessore Caruso applaude.

PALERMO – Per l’opposizione si tratta di una mini-Finanziaria. Di un testo che va ben al di là della sua funzione “ufficiale”. E in effetti, l’esercizio provvisorio che oggi è approdato all’Ars con la discussione generale è un ddl corposo e complesso. Che prevede norme di ogni tipo.

Intanto, sono rientrate quelle inizialmente stralciate perché sprovviste di relazione tecnica o perché non esaminate dalle commissioni di merito, prima di approdare alla commissione bilancio. Sì ai 9 milioni che garantiranno quattro mesi di sussidio ai lavoratori “ex Pip”. “Ma queste persone – ha denunciato in Aula il deputato Figuccia, di Forza Italia – meritano più certezze per il futuro e non dovrebbero essere sottoposti al ricatto di un destino a medio termine, così come per i lavoratori di Sviluppo Italia Sicilia”. Per questa società partecipata, l’esercizio provvisorio prevede uno stanziamento da un milione e duecento mila euro, in attesa “di una riforma organica delle società a totale o a maggioritaria partecipazione della Regione”. La relazione presentata in commissione dal ragioniere generale della Regione, Salvatore Sammartano, spiega che “la crisi di liquidità di Sviluppo Italia Sicilia non ha permesso di pagare gli stipendi dei dipendenti” e, considerando il ruolo della società e il fatto che questa abbia dei contratti in essere con l’amministrazione regionale, il fondo da versare permetterebbe di non subire ritardi “nel completamento delle attività o rallentamenti dell’attività di certificazione della spesa delle risorse comunitarie”.

Sì anche alla norme relativa alla privatizzazione delle Terme di Sciacca. L’articolo 12 della legge per l’esercizio provvisorio stanzia un fondo da 800 mila euro da utilizzare “esclusivamente” per il pagamento dei debiti. La società è infatti con l’acqua alla gola e i creditori si stanno rivolgendo ad istituti di recupero crediti che potrebbero portare presto al collasso le ex Terme. In particolare, come spiega Sammartano nella relazione tecnica, l’Enel richiede entro 30 giorni il pagamento del conto di 207 mila euro; la Girgenti Acque entro trenta giorni deve ricevere 101.667 euro per la fornitura dell’acqua; la Serit, l’Agenzia delle Entrate e l’Inps aspettano un saldo da 189.279 euro. “La somma prevista nella norma è indispensabile per far fronte ai suddetti debiti societari – scrive Sammartano – in modo da evitare di procedere alla dismissione dei beni mobili e immobili che di fatto impedirebbe la privatizzazione” della società. La Regione siciliana ha predisposto il primo avviso di manifestazione di interesse che sarà pubblicato entro il primo trimestre dell’anno.

In merito ai fondi per la ex Tabella H, 10 milioni di euro autorizzati dalla giunta, il testo del disegno di legge protrae fino al mese di giugno del 2015 la possibilità di realizzazione delle attività culturali. Questo perché, è scritto nella relazione tecnica, “soltanto negli ultimi giorni dell’anno 2014 è stato possibile attivare i provvedimenti amministrativi per apportare le necessarie variazioni al bilancio regionale”.

Per il resto, gli articoli del ddl prevedono, come detto, di tutto. Già l’articolo 1 stabilisce la differenziazione tra le voci in bilancio: alcune (in particolare stipendi dei regionali e spese obbligatorie) sono calcolate in dodicesimi, cioè la copertura prevista è fino alla fine dell’anno, per altri sarà pari sol alla durata dell’esercizio provvisorio: enti collegati alla Regione, comandati dell’assessorato Salute (per loro stanziati 340 mila euro), Forestali, precari degli Enti locali e, appunto, ex Pip. In pratica, circa 50 mila persone resteranno “in bilico” fino ad aprile. “Questo è il primo passo – ha spiegato Baccei – di un percorso che segna una discontinuità col passato soprattutto sul piano della valutazione delle entrate. Ma che prevede anche un dialogo col governo nazionale. Incontri in occasione dei quali la Sicilia avanzerà le proprie legittime richieste”. Tutto ruota attorno a quello, insomma. Se Roma non aprirà i cordoni della borsa, consentendo al governo regionale di rimpinguare quei capitoli con la legge Finanziaria, sarà praticamente impossibile garantire il futuro di tutti questi lavoratori.

L’esercizio provvisorio prevede poi l’accensione di un nuovo mutuo da 145 milioni di euro da destinare a Comuni e Province. Previsto poi il passaggio delle spese per i servizi resi dalla società Sas dal bilancio al Servizio sanitario regionale. Questo farebbe risparmiare circa 13,6 milioni di euro. L’articolo 9 è tra i più discussi, e lo stesso Baccei, nel corso di una conferenza stampa di venti giorni fa, ammise: “So che non si può fare”. Si tratta dell’utilizzo delle somme del Fondo per lo sviluppo e la coesione per la copertura del concorso alla Finanza pubblica: in pratica si tratta dei soldi che il governo nazionale chiede in quota parte a tutte le Regioni italiane.

In Aula oggi non sono mancate le polemiche. L’opposizione ha infatti attaccato apertamente il governo: “Se tra quattro mesi non interverrà Roma – ha detto il capogruppo di Forza Italia Marco Falcone -, la Sicilia si ritroverà in braghe di tela. Questo esercizio provvisorio è la conferma dell’incapacità di questo esecutivo”. Per Nello Musumeci “a Roma servirebbe un governo autorevole, forte. Ma Crocetta non si è certamente comportato da aquila, anzi nemmeno da passerotto. Mentre Renzi ha recitato bene la parte della gazza ladra”. “Alla fine dell’intervento di Musumeci – ha fatto notare il capogruppo del Cantiere popolare Toto Cordaro – ho visto applaudire l’assessore Bruno Caruso. L’assessore è troppo accorto per non sapere dove si trova. Ed è anche troppo onesto intellettualmente per non sapere che quello che il centrodestra sta dicendo è la verità. Non era mai accaduto – ha aggiunto Cordaro – nella storia dell’autonomia che si approvassero in un anno quattro finanziari e che si cambiassero tre assessori al bilancio”. Molto critico anche il Movimento cinque stelle: “Questa Regione – ha detto Valentina Zafarana – ha un debito di 5 miliardi, ma di cosa stiamo parlando? Ancora ci sono questuanti che stanno dietro le porte degli assessori a chiedere soldi. Noi abbiamo già chiesto le dimissioni di Crocetta e le chiediamo nuovamente, è l’unica cosa che può fare”. Zitto il partito democratico, a prendere le difese del governo il solo Antonio Malafarina: Chi ha succhiato il sangue per tanto tempo alla Sicilia ora denuncia che la casa è insanguinata. Troppi gufi e corvi aleggiano in questi giorni. Gente che dimentica di essere stata al governo della Regione. Le stesse persone che hanno portato i dirigenti a 1.800, hanno creato lo scandalo delle Partecipate, che hanno abusato con co.co.pro e contratti di ogni tipo. Queste cose non le ha create Crocetta”. L’Aula ha anche incardinato i ddl sulla proroga degli oltre 22.400 precari degli Enti locali e il ddl sulle Camere di commercio che prevede una proroga ai contratti dei lavoratori e il “blocco” del patrimonio immobiliare. Per evitare che anche questo possa essere svenduto. La discussione riprenderà domani alle 16.

20.20 Termina la seduta d’Aula.

20.07 Finita la discussione generale sull’esercizio provvisorio.

19.55 Malafarina (Megafono): “Siamo di fronte a una discussione surreale: chi ha succhiato il sangue per tanto tempo alla Sicilia ora denuncia che la casa è insanguinata. Troppi gufi e corvi aleggiano in questi giorni. Dimenticando di essere stati al governo della Regione. Sono gli stessi che hanno portato i dirigenti a 1.800, hanno creato lo scandalo delle Partecipate, che hanno abusato con co.co.pro e contratti di ogni tipo. Queste cose non le ha create Crocetta”.

19.47 Assenza (Forza Italia): “Se Baccei davvero parla di discontinuità, sta seguendo l’esempio di Crocetta: quello di scrivere una cosa e annunciarne un’altra. Perché in questo esercizi provvisorio, di segnali di discontinuità non ne ho visto nemmeno uno. E non si contrabbandi questo ddl come un esercizio provvisorio, perché è la prima Finanziaria del governo Crocetta. Crocetta è un Re Mida al contrario”.

19.36 Valentina Zafarana (Movimento cinque stelle): “Noi qua continuiamo a garantire stipendi a gente che in un certo momento è venuto a contatto con questo sistema. Ma gli altri 4 milioni di siciliani che fanno? I trentenni non esistono nemmeno in Sicilia. In commissione bilancio non si rispettano le regole. Il movimento cinque stelle ha provato a far dimettere Crocetta. Noi siamo gli unici a non essere attaccati alle poltrone a chiederlo davvero”.

19.20 Il capogruppo di Ncd Nino D’Asero: “Noi non dobbiamo pensare che ciò che ci spetta vada richiesto come se avessimo il cappello in mano. Certamente c’è un’azione vessatoria nei confronti del governo regionale sul piano dei Fondi Pac. Non è possibile che l’addio a quelle risorse ad esempio ci porti ad annullare il Piano giovani”.

19.08 Ioppolo (Lista Musumeci): “Questa manovra doveva arrivare a ottobre, e invece è stata portata alle ultime ore dell’anno e stiamo discutendone addirittura con l’anno nuovo. Sono cambiati i musicanti, ma la musica è sempre stonata. Il problema del governo Crocetta non è mai stato nessuno dei 31 assessori. Ma da chi dovrebbe dirigere l’orchestra e non sa farlo. Questo, poi, è un governo ventriloquo”.

18.50 Figuccia (Forza Italia): “Abbiamo visto stralciare alcune norme, a causa della mancanza delle relazioni tecniche. Norme sacrosante come quelle per Sviluppo Italia Sicilia o per i lavoratori ex Pip. Anche se verremo costretti a essere qui tra quattro mesi per chiedere le nuove proroghe. Così come accade per i Forestali. E invece Crocetta fa ricorso a esterni e consulenti. Non a caso, se è vero che è la stessa persona che, da gabinettista dell’assessore Morinello, andava in giro per il mondo sperperando i soldi dei siciliani. Anche lei, assessore Baccei, presto verrà commissariato”.

18.42 Grasso (Grande Sud-Cantiere popolare): “Serve alla Sicilia una sopravvivenza per quattro mesi? Da due anni sentiamo parlare di riforme. Hanno invece distrutto le Province, destrutturato tutto, senza costruire nulla. Si sono annunciate riforme di ogni tipo e non è stata fatta una sola norma. Serve un governo che sappia pretendere cosa spetta alla Sicilia”.

18.34 Siragusa (Movimento cinque stelle): “Sui precari vorrei sapere se una norma regionale può, come previsto, derogare a una norma nazionale”.

18.15 Santi Formica (Lista Musumeci): “Da anni Roma porta avanti una rapina a mano armata nei confronti della Sicilia. E questo governo regionale non è stato in grado di opporsi a questo scippo. E adesso qui è in gioco la sussistenza e gli stipendi anche dei dipendenti pubblici e regionali. Siamo di fronte a banditi che stanno ammazzando i più deboli. Ed è incredibile pensare che ad aver compiuto questo sfascio sia stato proprio il Pd, che ha tutta la responsabilità”.

18.09 Cordaro: “Alla fine dell’intervento di Musumeci ho visto applaudire l’assessore Bruno Caruso. Assessore, lei è troppo accorto per non sapere dove si trova. Ed è anche troppo intellettualmente onesto per non sapere che quello che il centrodestra sta dicendo è la verità, al contrario di quanto detto dal governo regionale finora. La nostra proposta: riducete l’esercizio provvisorio a un solo mese e siamo pronti a sederci per lavorare insieme alla riforme vere”.

18.00 Toto Cordaro (Cantiere popolare): “Stiamo per vivere un momento delicatissimo e importante. Non era mai accaduto nella storia dell’autonomia che si approvassero in un anno quattro finanziari e che si cambiassero tre assessori al bilancio. E a un direttore generale al bilancio licenziato durante la sessione finanziaria. Abbiamo poi visto certificare il commissariamento della Regione”.

17.48 Vincenzo Vinciullo (Ncd): “In commissione bilancio, Baccei è stato accerchiato dalle truppe amiche e colpito alle spalle. Ma l’assessore molto correttamente ha tenuto il timone fermo. Questo esercizio provvisorio avrebbe dovuto cambiare nome e chiamarsi: legge omnibus. Questo governo sta oziando come ha fatto il Crocetta uno e il crocetta bis”.

17.32 Francesco Cappello (Movimento cinque stelle): “Baccei è il terzo commissario liquidatore, venuto qui a recitare il de profundis alla Sicilia. Finora, dopo tre assessori, abbiamo solo visto accendere mutui. Se è questo quello che il governo può offrire alla Sicilia, siamo messi male. Quando arriverà il momento delle riforme? Finora nulla sull’acqua, sui rifiuti, sulle partecipate”.

17.28 Musumeci: “A Roma servirebbe un governo autorevole, forte. Ma Crocetta non si è certamente comportato da aquila, anzi nemmeno da passerotto. Mentre Renzi ha recitato bene la parte della gazza ladra. Baccei, lei che è venuto qui per svuotare l’autonomia, spieghi a Renzi che noi vogliamo correre per tirare fuori la Sicilia dal pantano”.

17.20 Musumeci: “Crocetta e Baccei parlano due lingue diverse. Perché non si chiudono le partecipate, tutelando i lavoratori? Perché non viene liquidata Riscossione Sicilia, che costa, in termini di perdite, 40 milioni di euro l’anno? Perché non si pensa alla dismissione del patrimonio immobiliare non utilizzato? Perché non si chiudono i dieci Iacp, da anni coacervo di malaffare e inefficienza? E quanti anni dovranno passare prima che venga sciolto l’Esa? Quello che le chiedo, assessore Baccei è: perché è stato mandato qui? Basta con i proconsoli romani alle nostre Finanze”.

17.18 Nello Musumeci: “Questo esercizio provvisorio nasce senza anima e senza alcun elemento di novità. Quando è arrivato l’assessore Baccei ci era stato assicurato che il bilancio sarebbe stato esitato entro il 2014. Ma invece, siamo alle solite. Siamo sull’orlo del collasso finanziario e ancora qualcuno continua a suonare l’orchestrina su questa nave che affonda. Dimenticando che a quel punto non ci saranno superstiti. Andremo tutti giù”.

17.01 Falcone: “Se tra quattro mesi non interverrà Roma, la Sicilia si ritroverà in braghe di tela. Questo esercizio provvisorio è la conferma dell’incapacità di questo governo: con questo ddl Baccei dà un voto di tre e mezzo a Crocetta”.

16.54 Falcone (Forza Italia): “Quello approdato in Aula è un effervescente mix tra esercizio provvisorio, manovra finanziaria e variazione di bilancio. Questo ddl dovrebbe essere più formale che sostanziale, dovrebbe insomma metterci nelle condizione di fotografare l’esistente. Invece abbiamo constatato che il primo ddl consegnato era un po’ più pesante di un semplice esercizio provvisorio. Assalto alla diligenza? Lo abbiamo detto anche noi. E meno male che abbiamo acceso i riflettori, altrimenti quella sera in commissione ci sarebbe stato di tutto e di più”.

16.50 Venturino sottolinea le incongruenze relative all’applicazione delle norme sulla proroga dei precari. “Sui Comuni in dissesto, mi risulta che il Comune di Bagheria ha già notificato i licenziamenti dei precari”.

16.42 Rinaldi: “Non si è dato seguito alle norme sulla mobilità del personale delle società partecipate. Alla Ciem hanno sospeso dal servizio alcuni ragazzi dopo tanti anni di lavoro ed è stato tolto loro anche lo stipendio che del resto non percepivano lo stipendio da sette mesi. Perché per qualcuno è stato portato avanti il processo di mobilità e per altri no?”.

16.38 Baccei: “Su alcune partecipate sono state segnalate alcune problematiche urgenti e in questo caso abbiamo solo previsto l’istituzione di un fondo. Solo in seguito verrà verificate che somme erogare e in che modo”. Il riferimento è in particolare ai casi di Sviluppo Italia Sicilia e Terme di Sciacca.

16.35 Baccei: “Le entrate non erano sufficienti per garantire, per alcuni capitoli, la copertura per 12 mesi. Ovviamente queste poste ridotte vanno recuperate nell’ambito della Finanziaria attraverso la riduzione della spesa, l’aumento delle entrate ma anche il dialogo col governo centrale facendo valere le nostre rivendicazioni”.

16.32 Prende l’assessore all’Economia Baccei: “L’esercizio provvisorio è il primo passaggio di un percorso fissato dal Dpef. Si tratta di un testo che rappresenta una discontinuità col passato. A cominciare dal calcolo delle entrate previste per il 2015. Questo elemento, insieme all’aumento del concorso alla Finanza pubblica, ha resto difficile la manovra. Già nell’ambito dell’esercizio provvisorio ci sono le prime nostre rivendicazioni al governo di Roma”.

16.30 Si passa al ddl sulle Camere di commercio, che prevede tra le altre cose la proroga dei contratti dei dipendenti fino al 2016, il “blocco” del patrimonio immobiliare. A introdurre il provvedimento, il deputato del Movimento cinque stelle Matteo Mangiacavallo.

16.28 Incardinato anche il ddl sulla proroga dei precari degli enti locali. Introdotto dalla relazione del presidente della commissione Lavoro Marcello Greco.

16.26 La discussione sui ddl giunti in Aula è unificata. Oltre ai testi su esercizio provvisorio e sulla proroga per i precari, anche quello riguardante le Camere di commercio. In giornata a questi potrebbe aggiungersi il ddl sul mutuo.

16.25 Incardinato il ddl sull’esercizio provvisorio.

16.24 Ardizzone replica a Dina: “Sono certo che lo stesso presidente della commissione bilancio, la prossima volta, si premurerà di ricevere il parere della commissione di merito prima di fare arrivare il ddl in commissione bilancio”.

16.21 Dina: “Qualcuno ha parlato di assalto alla diligenza, ma sono stati aggiunti solo 5 articoli, frutto di audizioni all’Ars su questioni urgenti e indifferibili. E approvate quasi all’unanimità. Chi parla di assalto alla diligenza fa solo propaganda. Qualcuno ha detto che la commissione bilancio è una giungla. Preferisco la giungla al deserto. Preferisco favorire la partecipazione dei deputati, muovendoci all’interno del perimetro delle regole. E vorrei dire al presidente Ardizzone che non ci servono badanti”.

16.17 Dina: “Ma una delle due gambe su cui dovrà poggiare la manovra è un colloquio serio col governo nazionale che è debitore nei confronti della Regione siciliana. Penso ad esempio alla compartecipazione sanitaria e il trasferimento del sostituto d’imposta fuori dalla Sicilia”.

16.14 Dina: “Questo disegno di legge, come è evidente, non è un mero esercizio provvisorio. Questo testo si impegna in riduzioni di spesa importanti per cespiti fondamentali che dovranno essere ripristinati con la legge di stabilità. Per alcuni capitoli di spesa, insomma, abbiamo una operatività per dodici dodicesimi e altri capitoli che hanno una operatività per quattro dodicesimi”.

16.08 Il presidente della Commissione Bilancio Nino Dina: “E’ cambiato tutto: la presenza del Commissario dello Stato era una garanzia, visto che il vaglio era preventivo alla promulgazione della legge. L’abolizione in Sicilia di quel controllo aumenta per noi i rischi e la necessità di fare attenzione, per evitare l’impugnativa postuma da parte del Consiglio dei ministri”.

16.05 Inizia la seduta.

Aggiornamento 15.50 L’assessore Baccei a Palazzo dei Normanni: “Il governatore ha detto che le riforme spettano a lui? E ci mancherebbe, è lui il presidente…”. Poi una battuta sull’assenza dell’assessore alla Funzione pubblica, dopo l’addio di Marcella Castronovo. Molte novità infatti potrebbero riguardare i dipendenti pubblici. “Se fossimo al completo sarebbe l’ideale – ha detto Baccei – ma ovviamente al momento c’è un interim, che è quello in mano al presidente della Regione, in attesa della nomina del nuovo assessore”.

Aggiornamento 15.40 Proseguono gli attacchi all’assessore Baccei, anche da esponenti della maggioranza. E’ il caso del vicepresidente dell’Ars Antonio Venturino che, prendendo spunto dalla “scomparsa” dei Fondi destinati ai cantieri di servizio nelle province di Enna e Caltanissetta, critica fortemente l’operato del responsabile dell’Economia nella giunta Crocetta: “La soluzione ai problemi della Sicilia non ritengo sia da limitare alla linea dei tagli a cui ci obbliga il governo centrale, qua bisogna trovare denaro in entrata e la questione è tutta legata alle imposte che dovrebbe incassare la nostra Regione. E’ facile arrivare in Sicilia e tagliare – spiega il vice presidente vicario dell’Ars – qua si tratta di avere una capacità di visione politica complessiva nella consapevolezza che se da un lato vanno eliminati gli sprechi dall’altro bisogna indicare le proposte utili a favorire entrate. A che serve mantenere un assessore tecnico, peraltro imposto da Roma?”, si chiede Venturino. “A questo punto, meglio un politico deputato, che si avvale di un consulente tecnico ma che si assume tutte le responsabilità che fanno capo alla politica. Siamo in grado di farci del male da soli, non era necessaria la professionalità di Baccei”, ironizza Venturino, che conclude: “Abbiamo bisogno di una politica capace di visioni e non di allucinazioni”.

Aggiornamento 15.16 La seduta d’Aula, prevista per le 16, potrebbe avere un ordine del giorno molto “corposo”. Possibile la convocazione, da parte del presidente Ardizzone, di una conferenza dei capigruppo. Oltre a ddl “pesanti” come quello riguardante l’esercizio provvisorio, ma anche la proroga per i precari degli enti locali, potrebbe approdare oggi a Sala d’Ercole anche il mega-mutuo da due miliardi. Lo avrebbe chiesto proprio il governo: il mutuo dovrà viaggiare, insomma, insieme ai documenti economico-finanziari.

Aggiornamento 15.14 La commissione bilancio all’Ars ha dato il via libera agli emendamenti con i quali vengono reintrodotti nel testo principale dell’esercizio provvisorio le norme su ex Pip, Sviluppo Italia Sicilia, Tabella H e Terme di Sciacca.

È iniziato il pellegrinaggio verso Palazzo dei Normanni. Ma l’Ars si è già fermata. È il giorno dell’esercizio provvisorio, la norma che dovrà sostituirsi al bilancio per i prossimi 4 mesi e garantire così stipendi e finanziamenti fino ad aprile. Ma al testo, nei giorni scorsi, si sono aggiunti articoli di ogni tipo, al punto da trasformare, secondo le opposizioni, quel ddl in una “mini-finanziaria”.

L’esercizio provvisorio non è stato approvato entro la fine dell’anno anche a causa dell’assenza delle relazioni tecniche relative ad alcune norme. Una lacuna stigmatizzata a più riprese dal presidente dell’Ars Ardizzone, fino agli ultimi giorni dell’anno, quando si è deciso, appunto, di rimandare tutto a gennaio.

In particolare, i dubbi erano legati alle coperture finanziarie di alcuni contributi. Tra questi, quelli destinati agli ex Pip, l’unica categoria nei confronti della quale l’Ars ha prestato attenzione appunto, nei giorni immediatamente successivi al Natale, con l’approvazione di una norma che garantisce gli stipendi di dicembre. Adesso in commissione bilancio è arrivata anche la relazione tecnica firmata dal dirigente generale Anna Rosa Corsello e che si riferisce ai primi mesi del 2015. L’articolo 14 dell’esercizio provvisorio, si legge nella relazione della Corsello, “si prefigge l’obiettivo di garantire, fino al 30 aprile 2015, lo svolgimento delle attività di interesse pubblico e sociale svolte” appunto dai precari di Emergenza Palermo.

“La spesa, relativa ai primi 4 mesi dell’anno 2015, – prosegue la relazione – è quantificata in complessivi 9 milioni (2,25 milioni mensili), corrispondente al numero di soggetti interessati”. E i soggetti interessati dal sussidio sono quantificati in 2.774 persone, per una “spesa pro capite di 832 euro”. E sono già decine le persone che stanno popolando il piazzale antistante Palazzo dei Normanni. Ma dovranno attendere un po’. La seduta è stata infatti rinviata alle 16. Nel frattempo, si riunirà (inizio previsto alle 12,30) la commissione bilancio. L’idea sembra quella di unificare in un unico ddl le norme stralciate dall’esercizio provvisorio.

Oltre a quello riguardante gli ex Pip, già quasi certamente recuperata nel ddl “principale”, sono altri i nodi principali che la Commissione Bilancio dell’Ars è stata chiamata a sciogliere in extremis, dato il ritardo della relazione tecnica del governo: la vertenza di Sviluppo Italia Sicilia, la questione relativa alle ex Terme di Sciacca e la destinazione dei fondi per il finanziamento della ex Tabella H.

Per quanto riguarda Sviluppo Italia Sicilia, la legge per l’esercizio provvisorio prevede in favore della società partecipata della Regione uno stanziamento da un milione e duecento mila euro, in attesa “di una riforma organica delle società a totale o a maggioritaria partecipazione della Regione”. La relazione del ragioniere generale della Regione, Salvatore Sammartano, spiega che “la crisi di liquidità di Sviluppo Italia Sicilia non ha permesso di pagare gli stipendi dei dipendenti” e, considerando il ruolo della società e il fatto che questa abbia dei contratti in essere con l’amministrazione regionale, il fondo da versare permetterebbe di non subire ritardi “nel completamento delle attività o rallentamenti dell’attività di certificazione della spesa delle risorse comunitarie”.

Altro nodo da sciogliere è quello relativo alla privatizzazione delle ex Terme di Sciacca. L’articolo 12 della legge per l’esercizio provvisorio stanzia un fondo da 800 mila euro da utilizzare “esclusivamente” per il pagamento dei debiti. La società è infatti con l’acqua alla gola e i creditori si stanno rivolgendo ad istituti di recupero crediti che potrebbero portare presto al collasso  le ex Terme. In particolare, come spiega Sammartano nella relazione tecnica, l’Enel richiede entro 30 giorni il pagamento del conto di 207 mila euro; la Girgenti Acque entro trenta giorni deve ricevere 101.667 euro per la fornitura dell’acqua; la Serit, l’Agenzia delle Entrate e l’Inps aspettano un saldo da 189.279 euro. “La somma prevista nella norma è indispensabile  per far fronte ai suddetti debiti societari – scrive Sammartano – in modo da evitare di pèrocedere alla dismissione dei beni mobili e immobili che di fatto impedirebbe la privatizzazione” della società. La Regione siciliana ha predisposto il primo avviso di manifestazione di interesse che sarà pubblicato entro il primo trimestre dell’anno.

In merito ai fondi per la ex Tabella H, 10 milioni di euro autorizzati dalla giunta, il testo del disegno di legge protrae fino al mese di giugno del 2015 la possibilità di realizzazione delle attività culturali. Questo perché, è scritto nella relazione tecnica, “soltanto negli ultimi giorni dell’anno 2014 è stato possibile attivare i provvedimenti amministrativi per apportare le necessarie variazioni al bilancio regionale”.

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