PALERMO – Il gip di Palermo Giangaspare Camerini ha convalidato i fermi dei dieci migranti ritenuti gli scafisti delle imbarcazioni soccorse dalla nave svedese Poseidon nel Canale di Sicilia. Gli oltre 500 extracomunitari salvati sono arrivati giovedì notte nel porto di Palermo. Con loro anche 52 salme. Per gli scafisti, che si sarebbero occupati, secondo quanto hanno raccontato i profughi, oltre che della guida delle imbarcazioni, di mantenere l’ordine a bordo, è stata disposta la misura della custodia cautelare in carcere. Sono accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e omicidio plurimo. Uno di loro, secondo degli esami radiografici per stabilirne l’età, sarebbe un marocchino di appena 17 anni.
Dai racconti dei superstiti è emerso che gli organizzatori del viaggio tenevano sotto coperta, pigiate una sull’altra, centinaia di persone, e che chi provava a risalire veniva picchiato. Sulla vicenda ha aperto un’inchiesta la Procura di Palermo che ha chiesto e ottenuto il carcere per gli scafisti. L’indagine è coordinata dal procuratore Francesco Lo Voi, dall’aggiunto Maurizio Scalia e dai pm Roberto Tartaglia, Annamaria Picozzi e Gery Ferrara.
Intanto è stata effettuata l’autopsia sulle vittime: erano tutti maschi di età compresa tra i 20 e 40 anni i 52 migranti morti nella stiva del barcone. Sulle salme, che sono state collocate a bordo di un container frigorifero e trasferite nel cimitero dei Rotoli, che è stato chiuso per 48 ore per motivi igienico-sanitari, il pool di medici dell’Istituto di medicina del Policlinico di Palermo, insieme alla polizia scientifica, ha completato gli esami, ma in pochissimi casi è stato possibile procedere all’identificazione: i profughi avevano ancora i documenti addosso.
Le salme sono state numerate e poste nelle bare, messe a disposizione dal Comune di Palermo, mentre sono ancora in corso le operazioni di sanificazione del camposanto e del container frigorifero. E’ atteso per domani il nulla osta della Procura, che dovrebbe autorizzare la tumulazione. Otto salme saranno seppellite nel cimitero dei Rotoli di Palermo, le altre in diversi cimiteri comunali della Provincia. Serviranno almeno tre mesi, invece, per i risultati degli esami tossicologici e del dna richiesti dai magistrati palermitani, che sulla vicenda hanno aperto un’inchiesta. Anche domani il cimitero dei Rotoli resterà chiuso. “Sarà aperto al pubblico martedì”, assicura l’assessore comunale con delega ai servizi cimiteriali, Giusto Catania.
Immagino che siano tutti indigenti quindi avranno diritto al difensore d’ufficio e il traduttore, entrambi pagati con le mie tasse.
Ma perché riconoscere questi diritti a chi nega al suo simile il diritto di vivere?
Questo buonismo truccato da democrazia uccide gli onesti.
L’intolleranza verso questo fenomeno va montando ogni giorno di più e i nostri governanti per interessi di bottega nascondono il sole dietro una rete, fingendo che la tragedia non esiste. A questo punto non so più se i peggiori siano i migranti o i nostri governanti.
complimenti agli operator,i che hanno lavorato in condizioni da schifo , al cimitero dei rotoli ,
ringraziamo in primis il sindaco e l’assessore per la grande collaborazione offerta,
la prossima volta, venite voi ad aiutarci , e vedrete in che condizioni operiamo, invece di andare al porto in giacca e cravatta.
Quando le autorità avranno un po di tempo spieghino ai cittadini siciliani come verranno usate in futuro le celle frigo usate per il trasporto di questi poveri resti,magari per trasporto cibo ortaggi e cosi via o no?
CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE….. A SPESE NOSTRE, RIMANDATELI AL LORO PAESE, CHE SCONTINO LI GLI ANNI DI GALERA CHE MERITANO