Tornano le occupazioni scolastiche | A Palermo inizia il liceo Cannizzaro - Live Sicilia

Tornano le occupazioni scolastiche | A Palermo inizia il liceo Cannizzaro

Occupato dagli studenti il liceo scientifico Cannizzaro per protestare contro i provvedimenti della Buona scuola varati dal governo Renzi.

Contro la riforma della Buona scuola
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PALERMO – A Palermo occupato dagli studenti il liceo scientifico Cannizzaro per protestare contro i provvedimenti della Buona scuola varati dal governo Renzi. L’occupazione segue diverse assemblee organizzate nei giorni scorsi dagli studenti medi di Palermo.

“Questa riforma non ci rappresenta” dice Michele Minardi, rappresentante d’Istituto del Liceo Cannizzaro. “Vediamo nella pratica dell’occupazione, insieme a momenti di mobilitazione di piazza, gli unici mezzi per contrastare in modo forte la riforma voluta dalla Giannini e da Renzi. Per questo motivo, in quanto prima scuola ad occupare, convochiamo un’assemblea studentesca per il 13 novembre alle 17 al Cannizzaro, in cui invitiamo a partecipare tutti gli studenti e i rappresentanti di tutte le scuole di Palermo, per coordinare le varie forme di protesta e dare il via ad una catena di occupazioni che si diffonda a macchia d’olio in città, per fare vedere che gli studenti sono presenti e non accettano e non accetteranno mai le riforme calate dall’alto dal governo Renzi”.

Gli studenti di Palermo hanno anche lanciato nei giorni scorsi una data di mobilitazione per il 20 novembre, con concentramento alle 9:00 a Piazza Politeama, che ha come parola d’ordine “Noi non lavoriamo gratis”. Si legge dalla descrizione dell’evento del corteo: “Noi non siamo disposti a vedere gli sciacalli a capo di grosse imprese private affondare le mani nel poco di scuola pubblica che è rimasto, mutilato e martoriato, ma che noi ci teniamo a difendere a spada tratta. Non siamo disposti a lavorare gratis, non siamo disposti ad essere schiavizzati né ad accettare le logiche di profitto imposte dal governo Renzi e dagli amici baroni delle aziende. Non siamo schiavi, e lo ripeteremo a gran voce ancora una volta, scendendo in piazza venerdì 20 novembre sempre più determinati nel rivendicare il modello di scuola che vogliamo”.

 

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