Progetto per l'affido di minori | Incontro associazioni-famiglie - Live Sicilia

Progetto per l’affido di minori | Incontro associazioni-famiglie

L'incontro al centro infanzia Casa della Madre e del Bambino Principessa Maria Pia di Savoia.

PALERMO – Affido e adozione, ancora oggi c’è qualcuno che li scambia per sinonimi e per quanto entrambi siano accomunati dallo stesso principio, ovvero il diritto alla famiglia, si tratta comunque di due percorsi piuttosto diversi. In occasione dell’incontro informativo presso il centro accoglienza e assistenza infanzia, Casa della Madre e del Bambino Principessa Maria Pia di Savoia di Palermo, il primo di una lunga serie, si è discusso attraverso testimonianze dirette di famiglie affidatarie, ma anche di assistenti sociali e psicologi, del cosiddetto ‘Progetto Affido’, nelle sue accezioni variegate.

In particolare, nel rispetto della Legge 149, del 2001, si tratta di un “progetto a tutti gli effetti, e va pensato come tale, nell’interesse del bambino; capire quindi gli obiettivi da raggiungere, e monitorare nel tempo la famiglia d’origine e l’evoluzione del caso”, così come ha dichiarato la dottoressa Tiziana Campione, operatore del servizio. L’incontro ha sottolineato quanto il mondo dell’affido sia incredibilmente eterogeneo, e che è importante saper distinguere tra affido a tempo pieno, affido part time, affido a lungo termine, ed ancora affido giudiziario e affido amministrativo. Tornando al lapsus adozione/ affido, è stato subito chiarito un punto: il progetto affido prevede un contatto e un rapporto continuo tra il minore affidato (la cui età è compresa tra 0 e 18 anni) e la famiglia d’origine, cosa che non avviene in caso di adozione.

Tiziana Campione ha inoltre aggiunto che in un progetto d’affido “il rapporto del bambino con la famiglia d’origine va regolamentato, e questo non va visto come una misura restrittiva. Tutt’altro. Mettere dei paletti sin da subito crea ordine nelle relazioni e nei sentimenti delle persone (degli attori del progetto), al fine di vivere il tutto con la dovuta serenità”. Il percorso intrapreso oggi continuerà nelle prossime settimane con dei nuovi appuntamenti, che vedrà la partecipazione di associazioni (come ad esempio l’AFAP di Palermo), nonché veri e propri incontri e confronti tra aspiranti famiglie affidatarie e famiglie in difficoltà, temporanee o permanenti, che si sono rivolte al centro assistenza e accoglienza infanzia; il tutto all’insegna della “compatibilità” tra il minore e la famiglia affidataria, in quanto “ogni progetto d’affido è come un vestito cucito su misura per il bambino”.

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