Blitz dei Carabinieri, 8 arresti |Alleati dei Santapaola e dei Nardo - Live Sicilia

Blitz dei Carabinieri, 8 arresti |Alleati dei Santapaola e dei Nardo

Disarticolato il gruppo di Michele D'Avola che ha il suo quartier generale a Vizzini. TUTTI I NOMI

OPERAZIONE CICLOPE 2
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CATANIA – Scossa alla mafia che opera ai confini tra la provincia catanese e iblea. I carabinieri del Nucleo Investigativo di Catania hanno disarticolato la cellula criminale che ha i suoi centri di potere a Vizzini e Francofonte e che ha come vertice Michele D’Avola, alleato dei Santapaola e dei Nardo di Lentini. I militari hanno eseguito in queste ore un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Catania nei confronti di otto persone, tre delle quali già in cella per altre indagini, accusati di associazione di tipo mafioso e di traffico, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, aggravati dal metodo mafioso. Uno dei destinatari risulta latitante.

L’operazione di oggi è il secondo capitolo della maxi inchiesta Ciclope scattata dopo una violenta e sanguinosa faida tra il 2012 e il 2013 tra Vizzini, Francofonte e Grammichele. Intercettazioni, pedinamenti e fiuto investigativo (con i riscontri delle rivelazioni di alcuni pentiti) portarono a ricostruire l’organigramma e gli affari del gruppo malavitoso guidato da D’Avola. In particolare alla fine del 2012, nel calatino, a distanza di settimane e mesi, si susseguirono quattro omicidi e due tentati omicidi. Le vittime, emerse dalle indagini, erano tutte collegate e inserite nello stesso sodalizio criminale.

La guerra di mafia fu fermata solo con i fermi dei carabinieri eseguiti a settembre del 2013. In manette finirono all’epoca Antonino Alfieri, Alfio Centocinque, Salvatore Guzzardi, Salvatore Navanteri, Cristian Nazionale, Luciano Nazionale, Michele Ponte,  Luisa Regazzoli (la compagna di Salvatore Navanteri) e Vito Tommaso Vaina. Guzzardi e Luciano Nazionale furono accusato di concorso nel tentato omicidio di Salvatore Navanteri commesso a Francofonte l’ 8 agosto 2013. Pochi giorni dopo, esattamente il 10 ottobre 2013, i carabinieri arrestarono il capo Michele D’Avola per droga e mafia. Gli indagati dell’inchiesta Ciclope stanno affrontando il processo davanti al Tribunale di Caltagirone.

I carabinieri non hanno chiuso le indagini. L’inchiesta ha portato a cristallizzare ancora meglio il ruolo di capo di D’Avola che aveva creato a Vizzini la base operativa del gruppo. Il “cartello criminale” sarebbe specializzato nel traffico di droga proveniente dall’Albania. Lo stupefacente poi sarebbe stato rivenduto nel calatino, a Siracusa e anche in alcune zone della provincia iblea. Dalle indagini sono emerse due figure di rilievo, Carmela Quaderno, convivente del capo D’Avola, e Gianluca Giarrusso, 35 anni, che avrebbe svolto il ruolo di “reclutatore” degli affiliati e avrebbe provveduto durante la detenzione al mantenimento delle loro famiglie e del pagamento delle spese legali.

Ecco i nomi degli arrestati: Gianluca Giarrusso , 35 anni, già detenuto carcere Caltagirone,  Erson Zhuka, 33 anni, già detenuto carcere Caltagirone, Gesualdo Montemagno, 33 anni, già detenuto carcere di Enna, Massimiliano Lo Presti, 33 anni, associato al carcere di Catania Bicocca, Orazio Lucifora, 37 anni, associato al carcere di Catania Bicocca,  Carmela Quaderno, 45 anni, associata al carcere di Catania Piazza Lanza, Gesualdo Lo Presti, 34 anni, arresti domiciliari, Giuseppe Prossimo, 31 anni, arresti domiciliari.

 


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