Gestione rifiuti, il sindaco |replica al servizio delle Iene - Live Sicilia

Gestione rifiuti, il sindaco |replica al servizio delle Iene

Anastasio Carrà, dopo la nostra pubblicazione del servizio di italia 1, ha chiesto di replicare.

motta sant'anastasia
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MOTTA SANT’ANASTASIA – ”Nessuno scandalo, nessun favoritismo, tutto regolare”. Il sindaco di Motta Sant’Anastasia, Anastasio Carrà, dopo la nostra pubblicazione del servizio, risponde alle accuse, tutt’altro che velate, lanciate dalla trasmissione le Iene in relazione alla gestione del servizio di raccolta rifiuti e alle numerose proroghe concesse alla ditta che opera nel territorio comunale. Carrà risponde alle domande su quanto andato in onda all’interno della trasmissione di Italia1 (GUARDA IL SERVIZIO). L’accusa era quella di aver non solo prorogato “contra legem” l’appalto, ma di aver tollerato l’attività abusiva di un proprio congiunto e, infinte, di aver un figlio che lavora nel settore rifiuti però della città di Catania.

Non nega le sei ordinanze, Carrà, ma ne mostra genesi e motivazioni. “Innanzitutto – spiega Carrà – l’ordinanza di proroga del 30 maggio 2014 riguarda la Oikos perché il servizio lo svolgeva questa ditta”. e non quella che attualmente svolge, in proroga, il servizio nel territorio comunale.

Nel dicembre dello stesso anno “chiedo al prefetto – afferma il primo cittadino – notizie sull’interdittiva alla Oikos. A quel punto – aggiunge – scrivo al consorzio Simco (che nel frattempo si occupa della raccolta rifiuti n.d.r.) e chiedo se può effettuare lo stesso servizio alle stesse condizioni. Ma rispondano di no”. La prima proroga, dunque, serve per evitare che il servizio si interrompesse: la Senesi ha vinto l’appalto ad Acireale, Aci Sant’Antonio e in altri Comuni e Carrà pensa bene di contattarla per proporre di occuparsi del servizio a Motta nelle more dell’approvazione da parte della srl del Piano d’ambito. La ditta di Macerata accetta alle medesime condizioni dell’Oikos. E’ gennaio 2015.

Si arriva dunque alla seconda ordinanza: l’affidamento dura tre mesi e si tratta di una proroga, nonostante l’azienda sia cambiata. Nell’aprile dello stesso anno, il sindaco dispone una nuova ordinanza, dato che la proroga di tre mesi concessa a gennaio è scaduta: la senesi resta in servizio. Si arriva così a luglio 2015: una terza proroga viene concessa e la Senesi opera fino a luglio 2015. Si attende ancora che la Srr predisponga il piano d’ambito come imposto dalla Regione.

Si arriva dunque alla quarta proroga, dell’ottobre 2015: il servizio è affidato fino al mese di gennaio 2016. “Abbiamo rinnovato di tre mesi in tre mesi – spiega Carrà – proprio perché attendevamo da un momento all’altro che la Srr predisponesse il Piano d’ambito”. Ma nulla. L’amministrazione Carrà, ci spiega il primo cittadino, è costretta a prorogare ancora una volta il servizio. “Senza il Piano d’ambito – commenta Carrà – non potevamo predisporre la gara di evidenza pubblica. Il 19 maggio 2016 – continua Carrà – scrivo una nota alla Srr in cui chiedo di provvedere all’espletamento delle procedure per l’individuazione del gestore. Al 31 maggio procedo dunque con una nuova ordinanza, sempre in attesa delle azioni della società d’ambito. Con ordinanza del 30 giugno 2016, il presidente della Regione ordina ai presidenti della Srr di procedere all’affidamento del servizio dei rifiuti entro il 31 luglio 2016”.

Carrà risponde anche alla questione relativa all’interdizione antimafia della Senesi. “L’ufficio tecnico chiede nel 2015 il certificato antimafia che la prefettura aveva trasmesso il 4 agosto 2015 nel quale si legge che la ditta può partecipare a gare pubbliche. Lo stesso ha validità di sei mesi, per questo abbiamo proceduto. Nel 2017, a dicembre, la Senesi mi comunica in un documento di essere iscritta alla White list”. L’azienda è commissariata dal novembre del 2017, dopo l’arresto di Rodolfo Briganti. Nel gennaio 2018 viene emessa una nuova interdittiva ma questa viene comunicata solo a marzo. “Io – afferma – ricevo la prima comunicazione della Prefettura di Fermo il 23 marzo 2018, dalla quale si evince che la senesi è interdetta e commissariata. A tal proposito vorrei evidenziare che l’intervista delle Iene è del 15 marzo. “L’assurdo della vicenda è proprio questo – tuona Carrà – vengo a conoscenza dell’interdittiva un mese fa e comunque l’azienda è retta da un commissario nominato dal Prefetto”.

Carrà spiega anche come il nipote, che secondo quanto emerso dalla trasmissione di Italia 1 avrebbe gestito una ditta di lavaggio mezzi della nettezza urbana senza autorizzazioni, avrebbe ricevuto controlli da parte delle forze dell’ordine che avrebbero messo i sigilli solo a un pozzo. “Nel 2015 l’attività viene controllata da Carabinieri, vigili urbani e Arpa. C’è un procedimento penale- afferma il sindaco – e occorre attendere l’esito. Quello che si doveva fare e che hanno fatto i vigili era apporre i sigilli al pozzo”.

Infine, risponde anche sulla posizione del figlio, dipendente della SenEco, la ditta che si occupa della raccolta rifiuti per il Comune di Catania, di cui fa parte la Senesi. “Viene assunto nove anni fa dalla Oikos presso il cantiere Catania – spiega il sindaco. Era il 2009. Da qui, come da legge e come gli altri 650 dipendenti, è passato alla nuova ditta”.

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