Il Comune di Gangi visto dall'obbiettivo di Antonio Arcoria. Dalla parte alta del paese, la più vecchia, quando il cielo è terso si riesce a scorgere l'Etna. Il fotografo offre anche uno spaccato della vita di un riparatore e venditore di 'cantri', tipici vasi a forma di cilindro rovesciato. Infine, Arcoria visita la cripta della Chiesa madre del paese: sopra ogni nicchia che custodisce le mummie c'è una targhetta con nome, data del decesso e un sonetto che sintetizza l’operato del defunto durante la vita terrena; sulla parete in cima alla scalinata d'accesso, campeggia la scritta: "Scendete o vivi a visitar la morte, pria che la morte a visitar voi scenda. Fu sempre bene prevenir la sorte”. © Antonio Arcoria, 2019.