Tagli ai vitalizi, rush finale | "Una settimana per il nuovo ddl" - Live Sicilia

Tagli ai vitalizi, rush finale | “Una settimana per il nuovo ddl”

Il presidente della commissione Pellegrino: "Adotteremo uno schema diverso dalle altre regioni".

La settimana prossima dovrebbe essere quella buona. Sempre troppo tardi, secondo i grillini, che con Jose Marano oggi hanno lamentato i tempi lunghi con cui l’Ars sta procedendo ai tagli dei vitalizi degli ex parlamentari. Ieri, nella commissione creata per affrontare la spinosa questione, c’è stata un’altra fumata nera, ha raccontato Marano: “La bozza del disegno di legge preparata sulla base del nostro testo e di quello adottato in larga misura nel resto d’Italia è stata rimandata indietro agli uffici dell’Ars per rifare le tabelle. La volontà ostruzionistica è più che evidente, intano il termine per l’approvazione della legge è sempre più stretto e la possibilità che siano i siciliani a pagare l’inosservanza delle prescrizioni statali con un taglio dei trasferimenti alla Sicilia, e di conseguenza dei servizi erogati alla collettività, è sempre più concreto”. Il riferimento è al taglio di trasferimenti da parte dello Stato che scatterà se da qui a fine novembre la Sicilia non si adeguerà tagliando le “pensioni” degli ex consiglieri regionali, come si è fatto altrove ma non ancora in Trentino Alto Adige. Una stangata da una ventina di milioni, ricorda Marano, quella che attende la Sicilia se non si sforbiceranno gli assegni degli ex inquilini di Palazzo dei Normanni, che gravano per oltre 18 milioni all’anno sul bilancio dell’Ars. Ma l’allarme dei 5 Stelle, dicono altri membri della commissione, è eccessivo: il disegno di legge sarebbe vicino a vedere la luce.

“Stiamo cercando di individuare i così detti coefficienti di trasformazione. Gli uffici ci stanno lavorando e penso che il nuovo disegno di legge sarà pronto da qui a una settimana”, dice il presidente della commissione Stefano Pellegrino. La Sicilia infatti non vuole adottare lo schema che hanno applicato altre regioni. Spiega Antonello Cracolici, membro della commissione:”L’orientamento è di fare un adeguamento al sistema contributivo, pur mantenendo grandi dubbi sulla costituzionalità della norma perché, si cambia retroattivamente la regola. Ma le modalità di calcolo si fanno con legge della Regione, non con quello che si sono inventati di sana pianta nel resto d’Italia con coefficienti che non stanno né in cielo né in terra”.

La “via siciliana” ai tagli è ancora in via d’elaborazione. È noto che sul punto il presidente dell’Assemblea Gianfranco Micciché si è esposto criticando la misura dei tagli bollata come populista. Una differenza, oggettiva, la Sicilia ce l’ha rispetto a tutte le altre regioni: “Noi abbiamo situazioni diverse, perché nasciamo nel ’47, le altre regioni nel ’70”, ricorda Pellegrino. E quindi qui ci sono più vitalizi e sono più longevi. La mannaia che si andrà ad abbattere sugli assegni sarà pesante, come più volte detto da Miccicihé in senso critico. C’è chi passerà da un vitalizio da 5.000 euro lordi a un assegno da mille euro lori. Per la precisione 1.026, il doppio della pensione minima, l’importo minino a cui si potranno ridurre gli assegni ricalcolati col contributivo. “Abbiamo un’autonomia che è peculiare e specifica e non adotteremo lo schema Stato-regioni ma adegueremo lo spirito di quell’accordo alla Sicilia”, assicura Pellegrino.

 

 


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