Angeli e poveri diavoli |al tempo dell'emergenza - Live Sicilia

Angeli e poveri diavoli |al tempo dell’emergenza

Il lavoro essenziale dei professionisti in questi giorni difficili.

Li chiamano Angeli e lo sono davvero. Parliamo dei medici e di tutti gli altri lavoratori del settore della sanità. Ma non solo. Tra questi angeli ci sono pure le Forze dell’ordine, i Volontari e tutti coloro che, svolgendo servizi considerati indispensabili (compresi lavoratori come le commesse dei supermercati ed i farmacisti), non possono sottrarsi dal prestare la loro opera al servizio della collettività. Sono Angeli che, forse, non abbiamo mai apprezzato adeguatamente ma che, da almeno un mese a questa parte, consideriamo eroi.

Ma accanto a questi Angeli ci sono pure altri lavoratori che, senza particolari riconoscimenti, di fatto svolgono lavori di cui la collettività, specialmente in questo particolare momento, non può fare assolutamente a meno.

Questi, però, continuano a restare nell’ombra, continuando a lavorare in silenzio, con tutte le difficoltà e tutti i rischi che l’attuale situazione emergenziale comporta. Sono dei “Poveri diavoli”, dei quali i cittadini hanno estremo bisogno per potere affrontare tutti i problemi che la crisi economica e sociale, conseguenza del Coronavirus, comporta.

Ci riferiamo principalmente ad alcune attività professionali le quali, magari senza personale di collaborazione tenuto lontano per motivi di cautela sanitaria, in questi giorni sono in grandissimo fermento per interpretare, applicare e dare risposte concrete ai loro clienti. Sono i “Poveri diavoli” dei commercialisti, dei consulenti del lavoro, degli avvocati.

Le disposizioni di natura fiscale si susseguono e non sempre riescono a dare soluzione alle giuste esigenze dei contribuenti interessati. Per la verità l’Agenzia delle Entrate ha emanato, in una settimana, ben quattro “documenti di prassi” (tre risoluzioni ed una circolare). Ma i dubbi che restano ai contribuenti sono ancora tantissimi. Talvolta, addirittura, sembra che anche il principio di eguaglianza sancito dalla Costituzione non venga rispettato. Non parliamo dello Statuto dei Diritti del Contribuente.

C’è da dire, peraltro, che le sospensioni dei versamenti e degli adempimenti tributari sono oggettivamente e soggettivamente molto limitati per cui non appaiono assolutamente in grado di dare un concreto sollievo ai cittadini i quali, soffrendo una gravissima mancanza di liquidità e limitati anche nei movimenti nel rispetto delle disposizioni emanate per combattere il contagio (distanziamento sociale), non hanno modo di versare i tributi alle loro scadenze.

Ma accanto ai commercialisti, ci sono pure i consulenti del Lavoro. Anche loro, e forse in misura ancora maggiore, sono in prima linea, per interpretare ed applicare le norme, che si susseguono in questi giorni, in materia di lavoro e di ammortizzatori sociali.

Anche i consulenti del lavoro, anch’essi da soli ed in silenzio, sono costretti a svolgere un lavoro indispensabile, senza il quale molte categorie di imprese e di lavoratori non avrebbero modo non solo di rispettare i numerosi adempimenti che non hanno beneficiato di alcuna proroga ma, cosa più importante, non avrebbero modo di fruire delle diverse ipotesi di ristoro sociale, in molti casi congegnati in maniera troppo complessa, che il recente Decreto Legge “Cura Italia” ha previsto.

Una lettera aperta di una consulente del lavoro spiega meglio i grossi problemi del momento. Ecco, anche a questi “Poveri diavoli” vada il grazie dei cittadini.

 

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