PALERMO – La Lega all’Ars perde un altro pezzo. E ora, il gruppo del Carroccio è a rischio sopravvivenza. A salutare Salvini e i suoi è Marianna Caronia, che aveva aderito solo pochi mesi fa. “Con la sua ultima dichiarazione il segretario della Lega in Sicilia, Senatore Candiani ha proposto l’abolizione delle preferenze per le elezioni regionali: un’ipotesi che mi ha sempre visto e mi vede contraria, perché credo che i cittadini debbano poter liberamente eleggere i propri rappresentanti nelle Istituzioni a tutti i livelli, compreso quello nazionale”. Così la deputata palermitana motiva il suo addio e torna al gruppo misto.
Un addio che era nell’aria
Dei quattro deputati che avevano aderito al gruppo nato all’Ars, transitando da altre formazioni di centrodestra, ne restano solo due adesso che Marianna Caronia lascia il gruppo della Lega, visto che primadi lei si era sfilato Giovanni Bulla, che è tornato all’Udc. Caronia peraltro aveva manifestato già da tempo segnali di insofferenza e il suo addio era nell’aria da un po’. “La dichiarazione di Candiani – dice la deputata che in passato ha militato in Mpa, Udc e Forza Italia – comunque non mi ha affatto stupita, perché è conferma ed espressione di una cultura e di una visione, “non molto democratica” della politica della Lega, rispetto alla quale ho già espresso più volte e in diverse occasioni anche pubblicamente fortissime perplessità. Ho preso atto del fatto che rispetto alle mie perplessità non è mai giunto l’annunciato chiarimento. Mi sono quindi amaramente resa conto che questa visione e questa concezione verticistica è insanabilmente molto distante dai miei ideali politici e dalla mia storia politica e personale”.
“Totale assenza di analisi”
Caronia si sofferma sulla “delusione” dei suoi mesi tra i salviniani: “Avevo scelto di aderire alla Lega perché convinta che il partito avesse scelto una linea davvero rispettosa dei territori, con una forte volontà di rappresentare le esigenze dei cittadini, delle famiglie, delle imprese, coinvolgendo e valorizzando storie e culture politiche diverse.
Purtroppo ho conosciuto, da militante e parlamentare, una realtà ben diversa all’interno della Lega in Sicilia, con la pressoché totale assenza di analisi, proposte e idee per affrontare i tanti problemi della Sicilia.
Dall’esperienza dell’ultima finanziaria, dove nessuna, e sottolineo nessuna proposta è stata avanzata dal partito per affrontare concretamente le problematiche della nostra Isola, ho assistito al contrario al pressoché totale vuoto di idee costruttive. Ho assistito ad una politica che, almeno per la Lega in Sicilia, sembra basata unicamente su una sterile retorica senza alcuna proposta che possa essere di concreto sostegno e stimolo all’azione del Governo Musumeci. Non è questa la politica che mi piace – conclude la parlamentare – per cui credo corretto che le strade istituzionali fra me e la Lega, senza alcun rancore ma con chiarezza, coerentemente, si dividano”.
Nuovi transiti in vista?
Qualche settimana fa il gruppo della Lega aveva ottenuto al deroga dal Consiglio di presidenza dell’Ars per sopravvivere anche con soli tre deputati. Ora che Caronia lascia il gruppo della Lega e il Carroccio scende a quota due (Catalfamo e Ragusa), è possibile che si cerchi un nuovo innesto. In passato non erano mancati i deputati di centrodestra dati in avvicinamento alla Lega, d’altronde. In generale, con sullo sfondo l’avvicinamento a Salvini del movimento di Musumeci Diventerà Bellissima, sembra si si stia marcando nella coalizione una più netta separazione tra la destra (con un governatore che dai migranti al pubblico impiego sembra sempre più allinearsi alla comunicazione leghista) e i moderati, con diverse uscite critiche nei confronti del Carroccio da parte delle anime centriste della coalizione, alle quali Caronia è data in avvicinamento. (R. Pol.)