Coronavirus, adesso è allerta L'esperto: "In circolazione virus più resistenti"

Coronavirus in Sicilia, l’esperto:|“Contagi con ceppi più resistenti”

L'analisi dell'infettivologo Iacobello, alla guida del reparto di malattie infettive del Cannizzaro di Catania: "Non sono più ottimista".
EMERGENZA PANDEMIA
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CATANIA – “Ci sono in circolazione ceppi di virus con elevata patogenicità, per questo ho smesso di essere ottimista”. Carmelo Iacobello, direttore del reparto di malattie infettive dell’azienda di alta specializzazione Cannizzaro di Catania ha smesso, da qualche settimana, di pensare che l’emergenza coronavirus sia in via di superamento.

L’esperto

Due mesi fa Iacobello era stato uno dei primi a documentare che il coronavirus stesse perdendo aggressività. Nel mondo degli infettivologi in prima linea, Iacobello è considerato uno dei più titolati ad analizzare l’andamento della pandemia, non solo per il suo lungo curriculum, ma soprattutto perché è in prima linea e lo è stato in uno dei reparti più importanti durante l’emergenza coronavirus. Iacobello è anche in contatto con i principali infettivologi nazionali e tutti concordano sul fatto che, in Italia, attraverso il turismo e le migrazioni, possono tornare in circolazione ceppi di virus più resistenti di quelli individuati negli ultimi mesi.

L’analisi

“Ho perso un po’ di ottimismo perché secondo me il problema non è tanto della recrudescenza del virus interno, ma di quello – spiega Carmelo Iacobello – che stiamo importando dall’estero. Qui bisognerebbe mettersi d’accordo. O facciamo un ragionamento di sanità pubblica e non si guarda in faccia nessuno, oppure rischiamo di non poter affrontare il problema”.

L’infettivologo sottintende la necessità di un approccio comune al fenomeno delle migrazioni e del turismo, per garantire che la ripresa economica avvenga in condizioni di sicurezza per tutti e nel frattempo vengano garantiti i diritti dei migranti.

“Se noi associamo il virus al razzismo ne usciremo sconfitti. Dobbiamo monitorare gli arrivi degli americani del Nord, dei sudamericani, dei migranti del Bangladesh, di quelli dell’Est europeo e aprire gli occhi su tutto quello che sta succedendo intorno a noi”.

L’Europa

“Noi – continua l’infettivologo catanese – siamo nella stessa situazione della Spagna, nelle città a maggior impatto turistico c’è un aumento dei casi con ceppi maggiormente resistenti e lì non è il virus spagnolo a essere tornato attivo, ma quello che viene portato dai turisti”.

Il caso Catania

I recenti cluster, il padre di famiglia ricoverato con ausilio di ossigeno, il numero dei positivi che continua a crescere, i catanesi in isolamento domiciliare che salgono a 150. E ancora, il dipendente dell’Auchan positivo, sono il segno di una ripresa dei contagi che sta creando allerta nel mondo sanitario. “Ci possono essere dei virus – aggiunge Iacobello – che hanno elevata patogenicità provenienti da aree in cui la patologia è più recente e questo comporta un incremento di rischi e di forme di contagio, come sta accadendo in numerose città italiane e in Sicilia”.

L’estate

Dal mondo medico quello estivo è stato indicato come il periodo col minor rischio di contagi, perché il virus ha maggiore difficoltà a sopravvivere al caldo, per questo i casi registrati negli ultimi giorni, non stanno passando inosservati. “Sta succedendo la stessa cosa in numerose città italiane – conclude Iacobello – ho collegamenti con colleghi del Nord e non ce lo aspettavamo in questo periodo, un momento in cui si stanno verificando riattivazioni epidemiche, proprio in estate”.

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