Corso Sicilia, ancora violenza "Scriveremo a Mattarella"

Corso Sicilia, ancora violenza|”Scriveremo a Mattarella”

L'appello disperato e rassegnato dei residenti. Ecco cosa è accaduto nella notte.

CATANIA – Le foto mostrano scene di violenza. Una nuova rissa sfociata nel sangue, come provano le macchie rosse sull’asfalto. Il teatro è quel lembo di strada, in via Luigi Sturzo, dove ultimamente si sono verificati anche scippi e aggressioni nei confronti di turisti in pieno giorno. Nella notte è arrivata l’ambulanza, i carabinieri e anche i militari dell’esercito.

Un 40enne marocchino è stato ferito al braccio con un fendente. Ai militari in un primo momento non ha saputo dare alcuna spiegazione su quanto accaduto. Oggi, però, in ospedale ha raccontato di essere stato vittima di una presunta rapina. Saranno le indagini a chiarire l’esatta dinamica.

I residenti di Corso Sicilia sventolano bandiera bianca stamattina. Si ritirano, con amarezza. E decidono di scrivere direttamente al capo dello Stato.

“Abbiamo finito le parole, e’ cessata la speranza! – si legge in un post firmato dall’avvocato Pietro Ivan Maravigna, portavoce del comitato dei residenti di Corso Sicilia – Ennesimo fatto di sangue, ennesimo accoltellamento anche stasera (ieri per chi legge, ndr), dopo le due rapine, in via Luigi Rizzo, nel medesimo, identico punto della strada del terrore di Catania. Eravamo certi che, chi di competenza, dopo i gravissimi eventi criminali avrebbe finalmente disposto il servizio di vigilanza fissa che oramai da mesi un intero quartiere richiede. Eppure per imperscrutabili ragioni si continua a dire No! a questa “ supplica” dei residenti. Il Questore spieghi alla città perché il quartiere di Corso Sicilia non può avere questo presidio di sicurezza”, scrive ancora.

“Stavolta, per poco, non ci è scappato il morto. Quando ci sarà, perché purtroppo continuando di questo passo ci sarà, nessuno venga a versare lacrime di coccodrillo perché a nessuno verranno fatti sconti”, continua.

Poi Maravigna si rivolge all’amministrazione comunale. “Il prosindaco Bonaccorsi, invece, spieghi se vuole perseverare nel disinteresse manifestato dal suo predecessore nei confronti della richiesta dei residenti di chiudere al traffico nelle ore notturne le vie Sturzo e Di Prima così impedendo che si realizzi quel via vai di malaffare che orbita attorno allo sfruttamento della prostituzione e allo spaccio di stupefacenti”.

“Noi scriveremo al Presidente della Repubblica ed al Ministro degli Interni (non ci rimane più nessuno, abbiamo supplicato tutti) affinché verifichino l’adeguatezza della risposta degli organi dello Stato all’effettiva emergenza criminale della città di Catania”, conclude.

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